lunedì 11 luglio 2011

I SEGRETI DEL VATICANO



I segreti del Vaticano

Storie, luoghi, personaggi di un potere millenario

Corrado Augias

Mondadori

€ 19,50

Con la pacatezza, la competenza e l'incisività che mostra nelle sue trasmissioni televisive, Corrado Augias ha affrontato in questo libro un tema imponente con la capacità di renderlo amabile e di stuzzicare la curiosità del lettore. Le vicende raccolte in quasi quattrocento pagine sono in gran parte note, raccontate con maestria e arricchite da elementi storici e leggendari che si mescolano, volutamente senza filtro. Il libro, precisa l'autore, non riguarda la Chiesa, bensì il Vaticano ovvero uno Stato sovrano di pieno diritto internazionale con un suo territorio (quarantaquattro ettari cui si sommano le proprietà esterne che godono, secondo i Patti lateranensi del 1929, del privilegio di extraterritorialità), un esercito simbolico, una forza di polizia particolarmente attiva, un governo (curia) il cui Presidente del Consiglio assume il nome di Segretario di Stato, ruolo attualmente ricoperto dal cardinale Tarcisio Bertone: dunque, si tratta di uno Stato a tutti gli effetti. Molto importante, come viene rimarcato nell'ultimo capitolo, è la distinzione tra i termini Vaticano, Santa Sede e Chiesa cattolica. Il primo, più correttamente Stato della Città del Vaticano (la cui sigla automobilistica è SCV), rappresenta "un'entità sovrana titolare di 'soggettività internazionale'"; la Santa Sede è, invece, una "persona morale di diritto pubblico che esercità la sovranità sul Vaticano attraverso la figura del pontefice e che può infatti essere definita come la giurisdizione del papa"; infine, quando si parla di Chiesa cattolica, si fa riferimento alla confessione cristiana che si riconosce nell’autorità del papa di Roma e nel suo insegnamento. Partendo da questi dati di fatto, il libro si chiede implicitamente, attraverso la ricca galleria di fatti e personaggi raccontati, come uno Stato che si dice ispirato direttamente dalla divinità possa avere comportamenti che si discostano da quelli degli altri Stati. Uno Stato si muove secondo i canoni propri della politica, che, tuttavia, possono confliggere con quelli della religione. Cosa succede, quindi, "quando una Chiesa si fa Stato"?


Per rispondere a questa complicata domanda, Augias ci propone in sedici capitoli situazioni e personaggi che, a suo parere, sono emblematici. Si parte con Nerone, le cui vicende familiari sono degne del miglior gossip attuale, e dalla condizione dei cristiani nel I secolo d.C. per passare a narrare di Costantino e della famosa e apocrifa Donazione, sulla base della quale l'imperatore avrebbe concesso al papa Silvestro I e ai suoi successori il primato sui cinque patriarcati e attribuito ai pontefici le insegne imperiali e la sovranità temporale su Roma, l'Italia e l'intero Impero Romano d'Occidente. Nel '400, Lorenzo Valla, dopo le perplessità sollevate da Dante Alighieri e Nicolò Cusano, dimostra inequivocabilmente che la donazione è un falso. Tra gli eventi più remoti, Augias dedica un capitolo al mistero dei Templari, ricostruendone la nascita, la storia, iniziata nel 1095 con la prima crociata, e le gesta. Altri personaggi, le cui vicende occupano il libro, sono Marozia, concubina papale forse all’origine della leggenda medievale della "papessa Giovanna"; Celestino V, "colui che fece per viltade il gran rifiuto"; Bonifacio VIII, il papa che indisse il primo Giubileo, che destituì il predecessore, Celestino V, e che subì lo "schiaffo di Anagni; Pio XII, colpevole di essere rimasto in silenzio durante gli anni del nazifascismo; il mite, ma al contempo "rivoluzionario" Giovanni Paolo I, il "papa del sorriso", il cui pontificato durò solo 33 giorni e attorno alla cui fine regna tuttora il mistero. Tra personaggi di ieri e personaggi di oggi, il libro racconta non solo di religiosi, ma anche di laici, le cui vite si sono intrecciate a stretto giro con la Città del Vaticano: nel libro si racconta la misteriosa scomparsa mai chiarita di Emanuela Orlandi, la ragazzina di quindici anni di Roma uscita in un pomeriggio di giugno per raggiungere la scuola di musica e mai più rincasata; le vicende oscure ed intricate dello IOR, l’Istituto per le Opere Religiose, nato con il fine, proprio di ogni banca, di mettere a profitto i capitali, sebbene per statuto gran parte degli utili avrebbero dovuto essere destinati, per l'appunto, ad "opere di religione"; il triplice omicidio, avvenuto nel 1998 in un appartamento a poca distanza dagli alloggi del papa, in cui rimasero vittime il vice-caporale Cédric Tornay, il colonnello Alois Esterman, capo della Guardia Svizzera (cui Augias dedica un accurato ed interessante excursus storico), e la moglie del colonnello Gladys Meza Romero.


Ritengo, fra tutti, i due capitoli finali quelli più stupefacenti, almeno per quanto mi riguarda: Il tribunale della fede e La santa setta di Dio, rispettivamente dedicati al Tribunale dell'Inquisizione e all'Opus Dei. Nel primo, lo scrittore ripercorre le tappe storiche che portarono alla nascita del Tribunale e dell'Indice dei libri proibiti, seguendo le vicende storiche che videro soffrire artisti come Galileo Galilei e Giordano Bruno, e bruciare moltissime opere perché ritenute responsabili di contaminazione della fede e di corruzione morale in quanto, secondo l'autorità ecclesiastica, il contenuto non era corretto dal punto di vista teologico e talora giudicato addirittura immorale. Nel caso dell'Opus Dei, si rabbrividisce ben presto: il capitolo inizia con la descrizione della sede "politica", nel quartiere Parioli di Roma, che si caratterizza per la mancanza di qualsivoglia targa o nome sui citofoni: completo anonimato. La sede "economica" si trova, invece, a New York, in un lussuoso grattacielo e al suo interno comprende sale di lettura, biblioteca, palestra, una cappella: insomma, agio e tranquillità nel pieno stile americano, senza "nessuna tenebra". L'Opus Dei nasce nel 1928 quando Josemarìa Escrivà de Balaguer ha una visione, che gli rivela il desiderio "completo e totale" di Dio per l'Opera; si tratta di un'istituzione che è animata dall'idea di redimere il mondo, "cristianizzandolo" dal di dentro, tanto che il motto del fondatore è: "Santifica il tuo lavoro. Santifica te stesso nel tuo lavoro. Santifica gli altri per mezzo del tuo lavoro". Il 28 novembre 1982, in forza dellla Costituzione apostolica Ut sit, l'Opus Dei acquisisce lo status di prelatura personale, grazie al profondo interessamento di Giovanni Paolo II, che da sempre ha avuto simpatie nei confronti di tale istituzione, la quale, anche grazie a lui, acquisisce un enorme potere politico. Ciò che più inquieta di questo capitolo è scoprire l'assoluta e misteriosa segretezza che circonda l'Opera e la profonda disciplina che la caratterizza. I numerari, che rappresentano il 20% degli affiliati, abitano nei centri dell'Opus Dei, si impegnano a mantenere il celibato, si rendono disponibili per le iniziative di apostolato e la formazione degli altri fedeli; inoltre, per almeno due ore al giorno, indossano il cilicio e una volta a settimana, recitando il Padre Nostro, usano anche la "disciplina", ovvero una frusta con cui ci si percuote la schiena. I soprannumerari, che sono la restante parte degli affiliati, conducono una normale vita, con una propria casa, una propria vita lavorativa e sono sposati. Una delle parti più toccanti del capitolo è quella in cui Augias riporta le testimonianze di ex numerari ed ex numerarie, che raccontano la stretta disciplina imposta dall'appartenenza e soprattutto le grosse difficoltà incontrate nell'abbandonare la prelatura.
Giunti alla fine del volume, si può rimanere storditi dalla quantità di dati storici, politici, economici e artistici forniti da Augias, il quale ha avuto il grande merito di mettere in luce gli aspetti più critici di un'istituzione che da sempre ha voluto avere nelle sue mani sia il potere temporale, sia il potere spirituale, che le appartiene per natura. La costante mescolanza di tali poteri, talora così grande da rendere difficile tracciarne i confini, ha finito per esporre l'istituzione alla mercè di scandali e alla progressiva perdita di credibilità. Quel che ci resta in mano alla fine della lettura non saranno nuovi strumenti di giudizio, ma sicuramente nuovi dubbi: ci sembrerà ancora più stridente il contrasto tra una Chiesa dedita esclusivamente alla gestione del potere, politico ed economico, ed una Chiesa che fa della spiritualità la sua missione, una Chiesa ricca di generosità ed impegno.

Non potete servire a Dio e a Mammona
(Gesù, in Mt 6,24 e in Lc 16,13)

1 commento:

  1. Anch'io tra poco tratterò direttamente l'argomento sul mio blog, denunciando anche il fatto che i mass media (TUTTI QUANTI, senza distinzione politica) non hanno riportato, a suo tempo, che il Papa e Bertone sono stati chiamati DI NUOVO a comparire in giudizio per alcuni casi di pedofilia negli Stati Uniti. Già una volta vennero chiamati per essere sentiti, ma la cosa si risolse con una misura "diplomatica" che sganciò i due dalle indagini. Per altro, esiste un documento promulgato dall'ex Papa Giovanni Paolo II, scritto e firmato da Ratzinger e Bertone che, in sostanza, sollecita il clero a non denunciare i preti pedofili ma li esorta a "pregare per loro"... C'è da commentare? No, c'è solo che da schifarsi.

    Chiedo venia per l'intervento, spero non ti abbia disturbato.

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