domenica 20 luglio 2008

VISITA AL FORTE DI GAVI


Avete presente quella strana sensazione di indifferenza o di dimenticanza dei monumenti o delle opere d’arte presenti nella zona in cui si risiede da quando si è nati? Proprio per quella sensazione, non si conosce quello che ci circonda o lo si conosce solo in parte dalle reminiscenze scolastiche delle gite d’istruzione. Beh, ieri ho voluto rompere il tabù e così, visto il tempo incerto e comunque afoso, ho deciso di andare a visitare il Forte di Gavi: un vecchio castello medievale, poi adattato a fortezza e in seguito a carcere, sotto il quale sono passato non so quante volte, senza mai degnarmi di visitarlo. La visita al Forte costa una cifra irrisoria: due euro (con le riduzioni per varie fasce d’età), una vera inezia, il costo di due caffè per portarsi a casa, al termine della visita, ricordi, notizie e sensazioni raccolte in un’ora di visita guidata all’interno della struttura, gestita dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici in collaborazione con l’Associazione “Amici del Gavi”. Le prime notizie certe del Forte risalgono al 973, testimoniate da un atto notarile. È stato poi ritrovato un diploma imperiale del 1191 firmato da Enrico VI, figlio del Barbarossa, con il quale il Castello e il Borgo di Gavi vengono donati in feudo alla Repubblica di Genova, che avrà d’ora in poi il dominio su questa struttura, situata in una situazione strategica, non solo geograficamente. Fino al 1418 quando passa sotto i Visconti di Milano e in seguito ai Guasco, di origine alessandrina, signori di Francavilla, che lo tennero fino al 1528 quando ritornò nelle mani dei Genovesi, i quali l’avranno in pugno fino alla caduta di Napoleone. Il Castello di Gavi ha subito vari interventi architettonici nel corso del tempo: da antico maniero viene inizialmente trasformato in fortezza (1540) grazie all’ingegnere militare Olgiati, successivamente ampliata dal frate domenicano Vincenzo da Fiorenzuola, uno degli architetti più in voga in quegli anni, il quale completa l’intervento tra il 1626 e il 1629. A partire da 1859 la fortezza viene disarmata e trasformata in carcere civile e poi militare fino al termine della seconda guerra mondiale, quando viene presa in consegna dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Piemonte. Una visita molto interessante, considerando che il 60% della struttura è visitabile (il resto è chiuso per motivi di sicurezza al pubblico, sebbene in attesa di interventi di restauro): i locali interni, con un percorso guidato, sono per lo più celle, dato l’ultimo uso a cui è stato adibito, sebbene prima quelle stesse stanze erano adibite a magazzini per cibo e acqua o stanze per soldati. Oltre alla visita della fortezza, assolutamente gradevole è il panorama che si può gustare, con una vista su tutte le colline e i paesi circostanti, oltre che sul borgo di Gavi.
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