lunedì 17 settembre 2012

FAI BEI SOGNI


Fai bei sogni

Massimo Gramellini

Longanesi

€ 14,90


L’ho vista armeggiare con chiavi da gnomo intorno ai cassetti del comò. Fra le sue belle mani piene di nodi è spuntata una busta marrone.
Me l’ha consegnata con un tremolio nella voce.
«Dopo quarant’anni sarebbe ora che qualcuno ti dicesse la verità».

Gramellini ci consegna un gran bel romanzo, costruito su una storia autobiografica molto toccante, una storia sotterrata per quarant'anni, la storia di un bambino che cresce e che diventa adulto, la storia di una mamma che non c'è più e di un mostro che lo assale incutendogli paura di vivere.

martedì 4 settembre 2012

CIAO CLARKE, GIGANTE BUONO

Clarke Duncan in una scena de Il miglio verde

Anche per un non cinefilo come me, la morte di Clarke Duncan è un piccolo tuffo al cuore. Quel film, Il miglio verde, ispirato dall'omonimo libro di Stephen King, con uno strepitoso Tom Hanks, l'ho amato veramente tanto e l'ho rivisto più volte. E ogni volta l'ho apprezzato, ogni volta mi son commosso, ogni volta di più pensavo che quell'omone uscisse dal televisore per venire ad abbracciarmi. John Coffey - questo il nome del detenuto Clarke Duncan nel film - è il simbolo ineguagliato de Il miglio verde: apparentemente ritardato, condensa in sé un'immensa umanità, nonostante giunga nel braccio della morte per aver stuprato e ucciso due gemelline. In fondo è un uomo fragile, che piange di notte e ha paura del buio. Ma è pure un uomo potente: non può non impressionare la scena nella quale, nel braccio della morte, si accendono tutte le luci e dalla bocca del detenuto escono nuvole di insetti che si dissolvono nell'aria portando alla guarigione del secondino Paul (interpretato da Tom Hanks), che riesce a fare l'amore con la moglie dopo molto tempo che non ne era più stato in grado.

giovedì 30 agosto 2012

STEM CELL


Stem Cell

Paolo Gaetani

Sperling & Kupfer

€ 18,90


Paolo Gaetani, neurochirurgo
Un neurochirurgo si risveglia legato ad un tavolo operatorio, con un casco stereotassico saldato al cranio. Dietro di lui uno sconosciuto, certamente folle, che ha sete di vendetta. Inizia così Stem Cell, raro esempio di medical thriller italiano scritto da uno che di bisturi e cervelli se ne intende: Paolo Gaetani si cimenta con il suo primo romanzo, scegliendo di raccontare una storia avvincente, nel corso della quale non mancano macabri particolari. 
Lo scenario che accoglie questa inquietante storia è il nuovo Policlinico di Milano, struttura sulla quale tutti, la Regione in primis, fanno grande affidamento in quanto perla della sanità lombarda. Il reparto di Neurochirurgia, che si è distinto per le sue eccellenze, è stato di recente accorpato al Dipartimento di Traumatologia d'urgenza e il dottor Zorzoli è il primario in pectore.

mercoledì 29 agosto 2012

BUFERA SULLA SALUTE

Le notizie degli ultimi giorni mostrano un ministero, quello della Salute, insolitamente sotto attacco.
Dapprima il dl sulla sanità, preparato dal ministro Balduzzi, che, sebbene non ancora approvato, ha sollevato non poche polemiche per le tasse sulle bibite zuccherate e i superalcolici. Era immaginabile che si scatenasse una crociata contro il governo etico, contro il governo del salutismo, chiedendo di lasciarci liberi di mangiare e bere quanto e come che ci pare. Lo stesso refrain l'avevamo sentito all'epoca del casco obbligatorio da chi rivendicava di voler sfrecciare sulla moto sentendo l'aria nei capelli, libero di sfracellarsi a suo piacimento; e l'abbiamo sentito pure quando la legge Sirchia ha proibito il fumo nei locali pubblici da parte di chi temeva che, senza fumo, i locali si sarebbero svuotati e che si sottraeva ai patiti della sigaretta il gusto di fumarsene una a metà pasto o dopo il caffè o in entrambi i momenti. Insomma, qualsiasi restrizione al nostro personale piacere in nome della tutela della salute viene subito tacciata di repressione, protezionismo, stato etico o negazione della libertà individuale.

sabato 30 giugno 2012

IL RE DEI GIOCHI



Il re dei giochi

Marco Malvaldi

Sellerio editore Palermo

€ 13

Nulla da fare: Ampelio, il Del Tacca, il Rimediotti ed Aldo sono sempre loro, sempre gli stessi animatori del BarLume di Pineta, immancabilmente interessati a ciò che succede in paese, costantemente pronti ad occupare il bar a qualsiasi ora del giorno, eleggendolo a quartier generale di indagini. Certo, è pur vero che Pineta, al di là del turismo e delle elezioni supplettive per il Senato, rimane un posto infaustamente colpito da fatti di cronaca, da ultimo la morte di un ragazzo e, poco dopo, di sua mamma, sui quali qualcuno - a caso - sfoga la propria curiosità.

giovedì 28 giugno 2012

ITALIA-GERMANIA: NOI SI VINCE ANCORA...

La gioia a fine partita: domenica, a Kiev, è finale.

Sibillina la frase del Barbieri intorno alle 19,30 di stasera: "I tedeschi sono bravi con la finanza... Ma con il pallone vinciamo noi!" E io che, invece, esprimevo le mie perplessità: "Chissà come va a finire, incrocio le dita, speriamo tutto bene..." E invece, ora è tutto vero, tutto come pronosticato dal suindicato ragioniere: siamo in finale, domenica a Kiev incontriamo la Spagna, campione europea in carica, nonché campione del mondo, oltre che già avversaria nel girone alla partita d'esordio a questo campionato europeo.
Il primo gol di Balotelli su assist di Cassano
Devo dire che non m'aspettavo una partita con così tanto mordente e, soprattutto, così tanto e perdurante ordine: dal primo all'ultimo minuto, abbiamo lottato su tutti i palloni e ciascuno si è sacrificato per aiutare la squadra nella fase difensiva (pure Balotelli, che, però, Prandelli, ad un certo punto, ha richiamato a stare più alto per non farci schiacciare); inoltre, mai ci siamo scomposti, nemmeno nei momenti di maggior pressione abbiamo perso la testa, facendo saltare le posizioni. Questo è lo spirito che volevamo vedere, questa è la forza del nostro gruppo, questo è il segreto che può aiutarci domenica a battere la corazzata delle Furie Rosse: grinta ed ordine. È pur vero che la Germania, stasera, non è apparsa quella a punteggio pieno uscita dal girone: si è mostrata spenta, imprecisa e povera di idee, talora incapace di far partire il gioco o di svilupparlo per la grande pressione esercitata dai nostri azzurri. Davanti, Mario Gomez non ha combinato nulla, non era in serata e, in più, ha dovuto vedersela con i nostri centrali che non gli concedevano spazio: Klose, subentratogli nel secondo tempo, ha senz'altro destato qualche pericolo in più. In generale, a centrocampo l'azione era lenta, poco fluida e povera d'inventiva e, in difesa, si è aperta più di una crepa.

domenica 17 giugno 2012

SUA SANTITÀ: LE CARTE DEL PAPA DIVENTANO PUBBLICHE


Sua Santità

Gianluigi Nuzzi

Chiarelettere editore

€ 16,00


Gianluigi Nuzzi, inviato di Libero, torna in libreria e, come successo tre anni or sono, fa tremare i palazzi vaticani. Dopo Vaticano S.p.A., best seller nel 2009 e tradotto in quattordici Paesi, eccomi a commentare Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI, il cui titolo non è per nulla simbolico, ma quanto di più emblematico si possa immaginare: tramite la fonte Maria, Nuzzi ci consegna alcuni documenti privati dell'attuale pontefice riguardanti le questioni di potere più scottanti.
Gianluigi Nuzzi, autore di Sua Santità e Vaticano S.p.A.
Tutto risale a circa un anno fa, al primo contatto tra il giornalista di Libero e la fonte Maria,  che si verifica, dopo un iniziale fase di studio, in una stanza completamente vuota: qui, seduto su una sedia di plastica, egli elenca diversi scandali vaticani, spiegando che "finché non si fa piena chiarezza, certe vicende rimarranno sospese per sempre...": inizia così il regolare passaggio di documenti riservati al giornalista, documenti che Maria ha iniziato a metter da parte, in copia, dopo la morte di Karol Wojtyla in virtù della sua attività professionale. Si tratta, come è facile intuire, di una persona che vive a stretto contatto col papa, di cui condivide momenti della vita di tutti i giorni. In molti hanno identificato nella fonte Maria il maggiordomo arrestato e detenuto da due settimane dalla gendarmeria vaticana Paolo Gabriele, che, tuttavia, viene citato nel libro solo una volta, a pagina undici, all'inizio del capitolo Fonte informativa Maria; all'inizio dei paragrafi dedicati alle stanze di Benedetto XVI, Nuzzi scrive: "A curare ogni sua esigenza, nella residenza, ci sono le persone della famiglia pontificia. Innanzitutto lo staff dell'appartamento: Paolo Gabriele, aiutante di camera del papa, una sorta di maggiordomo..." Una breve descrizione per quello che è ritenuto il responsabile della fuga di documenti, apparentemente innocua, sebbene un involontario indizio potrebbe essere rappresentato dal fatto che il suo è il primo nome a comparire, oltre a quello del Papa, nel capitolo che fa il ritratto di Maria.

venerdì 8 giugno 2012

STORIA DI UNA (CASUALE) CRASI

Chi mai l'avrebbe pensato che da una cena nascesse una crasi? Chi mai avrebbe immaginato che dalle briciole di un pasto potesse sorgere un nuovo vocabolo, che da una casuale crasi, dallo scontro di due innocenti parole, delicato come la caduta delle briciole in un lavandino, si potesse generare una nuova creatura?
Tutto parte quel lunedì sera, epilogo di una lunga ed impegnativa giornata lavorativa e/o di studio - a seconda dei punti di vista - come spesso capita ad inizio settimana quando si hanno da sistemare gli arretrati o i guai del fine settimana. Dopo i convenevoli, sopraffatti dalla fame, ci mettiamo a preparare la cena, non propriamente luculliana, ma dietetica e, comunque, gustosa: filetti di platessa, dapprima fatta sguazzare nella farina e successivamente adagiata nella padella con olio caldo e spolverata da una pioggerella di salvia, e, come contorno, spinaci surgelati. Prima di iniziare il suddetto pasto, affetto alcune fette di pane, elemento sì buono e fondamentale che non manca mai nei miei pasti e che son lieto di offrire ai miei ospiti (il pane in questione è, per capirci, il filone di grano duro dell'Esselunga: una goduria quando mangiato ancora caldo, appena sfornato, un lusso che, purtroppo, mi son concesso al più una volta); nel compiere il gesto a mezzo del coltello adatto ovvero quello a sega, capace di un taglio netto e rapido, spargo inevitabilmente delle briciole sulla tavola. Cui faranno compagnia, nella seconda parte della cena, quelle di altre fette di pane, usate per accompagnare il companatico - nel caso specifico lo speck, il mio salume preferito (inutile ricordarvi che quello che ho mangiato ad Ortisei, un paio d'anni fa, era divino e ancora lo ricordo con nostalgia). 
Il risultato finale è presto immaginabile: una volta liberata la tavola a fine pasto, su di essa rimangono isole di briciole nei pressi del posto occupato da me durante la cena. Lesta nel gesto, g. prende la tovaglia e si appropinqua al lavandino della cucina, stringendola bene al suo petto, attenta a non perdere nessuna parte del suo contenuto. E lì giunta, come fa l'autocarro col cassone quando deve sversare il suo contenuto, g. lascia andare i lembi della tovaglia cosicché le briciole, con piccoli "tic", battono sul fondo d'acciaio del lavandino. Un lavoro che si può sbrigare nell'arco di tre, quattro secondi. Ma g. ci stava mettendo di più, rallentando il lavoro di pulizia dei fornelli e del lavandino, che non vedevo l'ora di finire. E il commento m'è venuto spontaneo, senza pensarci, anzi, è nato dall'indecisione tra gli aggettivi da usare: "Sei proprio scrupolina!"

Dalla casuale e confusa crasi di SCRUPOLOSO e CERTOSINO, è nato SCRUPOLINO.  Aggettivo dal suono piccolo, rotondo e dolce. A ripeterlo, ancora sorrido e un po' mi compiaccio dell'"invenzione".

sabato 7 aprile 2012

IL SENATÙR SI DIMETTE: FINE DI UN'EPOCA

La notizia di Umberto Bossi che lascia le redini del partito che ha fondato ovvero la Lega Nord ha creato stupore ed incredulità generalizzate, prima di tutto tra i militanti leghisti, quelle camicie verdi veraci ed attaccate al partito, che popolavano i prati di Pontida e celebravano il leader durante il mito dell'ampolla.
Bossi è stato affondato dai soldi mal gestiti da parte di un tesoriere, il genovese Francesco Belsito, nato buttafuori da discoteca, animatore e spacciatore di focaccine e salito fino a divenire portaborse di Biondi e poi sottosegretario alla Semplificazione: una carriera che parla da sola e spiega la malagestione delle finanze leghiste, nella cui attività un ruolo altrettanto importante ha avuto Nadia Dagrada, segretaria amministrativa della Lega Nord. Insomma, a volerla dir tutta, la Lega Nord, nata per lottare contro i ladroni di Roma, è diventata ladrona come loro. "“Finché non rubo io nella Lega, non ruba nessuno”. Di certo non si è ricordato questa sua frase del 1989, Umberto Bossi, quando (...) ha rassegnato le sue dimissioni." Il meccanismo si è inceppato, sicuramente qualcosa che non ha funzionato c'è stato. La Lega, dal principio, ha mostrato di essere l'unico partito vero della Seconda Repubblica, capace di lottare e mordere le caviglie ed intercettare gli umori e le problematiche dei ceti produttivi del Nord. Poi, appena passata sotto il Po e raggiunto Roma, dagli scranni parlamentari la lotta ha finito per dover fare i conti con il governo, gli slogan coloriti si sono confrontati con la gestione della cosa pubblica, i soldi hanno fatto gola a tutti al punto che a Roma la Lega ha messo le tende e non è più tornata indietro.

giovedì 1 marzo 2012

CIAO LUCIO, CI MANCHERAI!



Tutte le volte ci casco. Puntualmente. Ineluttabilmente. Senza tema di smentita. Pure oggi ci sono cascato e m'è parso strano, assurdo.
È morto Lucio Dalla. Ma come? Non è possibile, stava apparentemente bene, l'avevo visto una settimana fa in tv, durante il Festival di Sanremo, arrivare baldanzoso, ma non troppo - con quel fare tutto suo, difficile da descrivere - al podio da direttore d'orchestra dopo aver attraversato la platea del teatro Ariston per dirigere l'orchestra durante l'esecuzione di Nanì, scritta dal giovane Pierdavide Carone insieme a Dalla. La sua solita vitalità, la sua carica, la sua espressione: era fortissimo! In un attimo, invece, ci ha abbandonato, stroncato da un infarto in Svizzera, a Montreux, cittadina svizzera - è quello cui ho pensato quando ho letto la notizia - cantata nel brano Smoke on the water dei Deep Purple, in cui si parla dell'incendio al Casinò di Montreux che distrusse l'intera strumentazione di Frank Zappa e dei The Mothers of Invention.






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