giovedì 27 dicembre 2007

LIGABUE AL DATCHFORUM



Per la prima volta nella mia vita ho avuto la fortuna di ascoltare dal vivo il mitico Liga: un'emozione indescrivibile, che solo chi vi ha assistito può capire!

Il concerto non poteva aprirsi meglio: Liga dal buio emerge ricordando il motivo di "Sogni di rock'n'roll" con la sola chitarra acustica e quindi: "Siamo qui/ già le quattro e siamo qui..."
Poi avanti tra i brani del passato e del presente
: "Balliamo sul mondo", "Bambolina e barracuda", "L'amore conta", "Figlio di un cane", "Si viene e si va", "Ho perso le parole", "Questa è la mia vita" e altre ancora.
A mio parere, però, il punto più alto è stato raggiunto quando, seduto con lo schienale contro il petto, solo in mezzo al palco, illuminato da una fioca luc
e blu, il Liga è partito a cantare così (dopo un giro di arpeggio di chitarra acustica): "Con una giacca sbagliata/ Walter il mago si presenterà di nuovo qua..."; sì, è proprio Walter il mago, una canzone che è, a dir poco, fantastica, anzi emozionante, una delle migliori che Luciano ha confezionato per noi nella sua lunga carriera.
Il concerto prosegue poi, tra numerosi effetti e colpi ad effetto (come la ballerina che, scesa dal "cielo", ha incantato il Forum ballando nel vuoto, tenendosi tra due lenzuola), fino a "Marlon Brando è sempre lui", "Bar Mario", "Happy hour".

Ma, ormai passate quasi due ore, il Liga va avviandosi alla chiusura: e cosa suona??? Sì, ovvio, non poteva suonare altro: Urlando contro il cielo, accompagnato da un coro di "oh..oh..oh" degno del San Siro più pieno. Al termine di questo storico e sentitissimo pezzo, Liga si dedica alle presentazioni: al basso Antonio "Rigo" Righetti, alla batteria Robby "Sanchez" Pellati, alle chitarre Mel Previte e Max Cottafava.
Ligabue ci lascia così:

Quando vi capiterano situazioni difficili da superare oppure momenti in cui crederete di non farcela pensate a tutta l'energia che avete liberato questa sera e provate a fare lo stesso...credeteci...è dentro di voi!

Poi voglio farvi un augurio...fate l'amore, fatelo quanto volete e soprattutto lasciatevi andare...lasciatevi cullare dalle emozioni...e una volta finito, quando vi sarete addormentati...ricordatevi di me, di quest'augurio e della buonanotte speciale che sto per darvi...

Quindi attacca con “Buonanotte all’Italia”, omaggio e cronaca del nostro grande Paese, con le immagini di chi ha fatto l’Italia che scorrono sullo schermo.

GRAZIE LIGA, SEI STATO FANTASTICO!



venerdì 14 dicembre 2007

FALCE E CARRELLO

A 81 anni, Bernardo Caprotti, patron di Esselunga, decide di raccontarsi e di raccontare la storia del colosso che lui ha contribuito a plasmare fino ad assumerne la presidenza. Leggendo il libro, si coglie subito il carattere di Caprotti: uomo deciso, concreto, dedito al lavoro, ambizioso. Comincia a lavorare nel settore alimentare e impianta i primi punti di vendita a libero servizio derivati dai modelli americani di grande successo. Tuttavia, l'attività stenta a decollare: la gente, povera, è abituata ad acquistare la merce ai mercatini rionali e ai carrettini.
A partire dagli anni ‘60, con le lotte di fabbrica che Caprotti vive in prima persona, cresceranno i salari e quindi i consumi e i suoi supermercati avranno più clienti.
Negli anni ‘70 e ‘80 avranno luogo duri scontri sindacali e sociali sebbene il libero servizio si estenda in sempre più vaste e periferiche superfici
Alla pretesa di paghe più alte si risponde con l’innovazione tecnologica che aumenta la produttività del lavoro: Esselunga diviene leader nei sistemi di magazzinaggio automatizzati e nell’introduzione del codice a barre che riduce drasticamante il personale e la sua qualificazione.
A parte questo quadro che fa pensare che Esselunga abbia sempre avuto la fortuna dalla sua, bisogna tenere presente che non sempre è stato così, anzi il più delle volte Caprotti e la sua creatura si sono dovuti difendere dagli assalti degli altri operatori del settore, le Coop in testa.
E proprio per documentare ciò il libro si chiude con l'appendice di Stefano Filippi: la Coop insieme a Conad detiene il 26,4% del mercato, pari a un quarto abbondante del totale; e come ha fatto a raggiungere quest'"egemonia quasi assoluta"? Grazie a una struttura societaria e un assetto legislativo e fiscale tutto particolare. Filippi lo spiega bene: "sono enti senza fini di lucro e dovrebbero devolvere una parte sostanziale degli utili a scopi mutualistici. L'acquisto e la cessione di quote non avvengono sul libero mercato: sono operazioni soggette all'approvazione del Consiglio d'Amministrazione". Un intero capitolo è dedicato al "regime fiscale di favore", elencando la deducibilità dall'imponibile del 70% dell'IRES, la deducibilità integrale degli utili destinati a riserve obbligatorie,ecc. Per non parlare del fatto che controllori e controllati sono quasi le stesse persone...Un intero capitolo è dedicato ad una sorta di biografia dei vari attori della galassia Coop: Zucchelli (Coop Estense), Campaini (Unicoop Firenze), Cordazzo (Coop Liguria), Stefanini (Coop Adriatica).
Insomma, lo spaccato di un mondo che pochi conoscono e che chi conosce cerca di tenere nascosto per evitare che vengano alla luce le tante cose che non vanno!
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...