giovedì 31 gennaio 2008

SANITA' DELLA VERGOGNA

Tristezza, tanta tristezza unita ad uno sdegno profondo: sono i sentimenti che si possono provare dinanzi ai dati forniti dai Nas dopo le ispezioni in 854 strutture ospedaliere italiane (i dati completi si ritrovano nell'articolo di Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera): la metà delle stesse sono state sanzionate per carenze in uno o più servizi. La situazione peggiore si ritrova al Sud: in Calabria 36 ospedali su 39 sono irregolari, in Sicilia 67 su 81, in Sardegna 32 su 45. Mi sembra che i numeri ci consegnino un quadro della situazione non degno di un Paese civile, come siamo soliti ritenere l'Italia. Con ciò, è bene ricordare che anche al Nord si registrano carenze: in Toscana metà degli ospedali non ha passato gli esami, così come in altre strutture sono stati riscontrati problemi per quanto concerne cucine, farmacie interne, pulizia,etc.
E' quindi utile soffermarsi un attimo a ragionare su questa situazione: non è umanamente accettabile che gli ospedali versino in un simile stato e che nel 2008 si continui a rischiare la vita al loro interno solo per la mancata osservanza di minime misure di sicurezza o igiene.
Ma da dove deriva tale terribile quadro? Dalla carenza di risorse da destinare a sanare le carenze, mi sembra evidente. E come mai vi è penuria di risorse? Forse perché in tutti questi anni la sanità è stata mal gestita? (Basti pensare ai buchi di bilancio di alcune regioni del Sud...) La sanità è sempre contesa a livello politico, c'è sempre una corsa a occupare il posto che viene assegnato dal politico di turno più potente...e poi? Se viene piazzato un incapace a gestire le già magre risorse destinate alla sanità, chi paga il conto più salato? Mi sembra ovvia la risposta... (A tal proposito Gian Antonio Stella ci consegna un dato impressionante: a Napoli record dei primari, pari a 220, cioè uno ogni tre ricoverati, mentre a Padova sono 67).
Allora, non sarebbe ora di essere più responsabili e far sì che la sanità venga gestita da persone competenti, attente all'impiego di ogni singolo centesimo e ad evitare sprechi di qualsiasi tipo in modo tale da ottenere un miglioramento della situazione generale? Non dimentichiamoci che il nostro sistema sanitario è uno o forse il più invidiato in Europa, se non nel mondo, perchè, volgarmente parlando, "cura tutti", accoglie chiunque ne abbia bisogno, senza distinzione di nazionalità o reddito personale o altre stupide distinzioni, inutili dinanzi alla malattia. Però se continuiamo su questa rotta, presto saremo al collasso.

Ecco cosa Striscia la Notizia ha documentato qualche mese fa...


venerdì 25 gennaio 2008

E' CADUTO IL GOVERNO!

(da Libero, 25/01/2008)

Inaspettata? Sì – stranamente si direbbe –, sembra veramente impossibile, eppure è successo: dopo un anno e mezzo di governo e uno di agonia (per tutti gli Italiani), il governo è caduto sul serio. Quante volte, negli scorsi diciotto mesi, abbiamo sentito minacce di dimissioni di ministri o voti contrari di senatori che avrebbero potuto far cadere il governo, il quale invece, in qualche modo, si barcamenava e tirava avanti a campare? Non si contano su due mani, si fa quasi fatica anche a ricordarli, fuochi di paglia che si sono spenti subito dopo aver promesso denaro o posti utili a soddisfare gli appetiti di quanti si lamentavano.

Però ieri sera siamo arrivati veramente al capolinea, seppur con incertezza fino alla fine: i calcoli riguardo i voti dei senatori incerti o nettamente contrari hanno monopolizzato le cronache giornalistiche per due giorni, hanno fatto sudare anche i parlamentari dell’opposizione, hanno fatto sperare quanti non potevano più sopportare il governo Prodi (anche chi lo aveva votato) per l’incapacità di governare seriamente. Eppure l’epilogo, il buon epilogo si intende, è finalmente giunto: Prodi, forte della fiducia della Camera, ha deciso di chiederla anche al Senato, ma non l’ha ottenuta.

Gli artifici sono venuti a galla, uno in particolare, il più eclatante: l'assunzione del segretario del senatore Cusumano (Udeur) presso l'Agecontrol: si tratta dell'"agenzia pubblica per i controlli in agricoltura", la quale fa capo al ministero delle risorse agricole, alimentari e forestali, presieduto da Paolo De Castro (il quale vanta una lunga amicizia con Prodi, dai tempi di Nomisma). Tuttavia il voto favorevole alla fiducia di Cusumano non è bastato e il governo è comunque caduto. Piccoli giochetti, anzi trucchetti, di chi, con l'acqua alla gola, cinto d'assedio, tenta il colpo di reni.

Ora possiamo esultare perchè ci siamo liberati da un peso, ma è bene pensare immediatamente al futuro, viste le pessime condizioni in cui versa il Paese e la pessima situazione internazionale, che non ci permette di perdere tempo in chiacchiere. E' inutile sbilanciarsi sui possibili scenari perché sono tanti e tali da far impazzire: speriamo invece in una netta assunzione di responsabilità delle istituzioni, prima fra tutte la Presidenza della Repubblica, al fine di poter formare un governo in grado di fare le riforme necessarie al Paese, quelle che non si fanno mai perché si teme di perdere voti.


domenica 20 gennaio 2008

QUANDO I RIFIUTI SONO UN BUSINESS/ 2

Dai rifiuti si può anche ricavare energia: lo spiega Marco Negri, agronomo, a Pierangela Fiorani su La Provincia Pavese (16-01-2008)

“(…) Il termoutilizzatore di Corteolona è uno degli impianti per la trasformazione e il riutilizzo dei rifiuti creato dall'ingegnere Giuseppe Natta (Ecodeco) che dagli anni Settanta del secolo scorso lavora e fa ricerca su tutto ciò che noi buttiamo.

Oggi Ecodeco e Fertilvita sono passati a A2A ma i mutamenti societari non cambiano, pare, la vita ai 50 che operano nel centro di Corteolona e agli altrettanti lavoratori che, senza essere dipendenti, ruotano attorno al sito attraverso cooperative o imprese esterne.

Qui entrano o escono ogni anno venticinquemila camion (fanno 7-8 all'ora per 12 ore al giorno). Si scaricano 150mila tonnellate di fanghi che arrivano dai depuratori e di rifiuti che provengono da aziende agroalimentari e 120mila tonnellate di rifiuti solidi urbani prodotti da mezza provincia (220mila abitanti o giù di lì). Rifiuti che diventano energia. Lo spiega Marco Negri: «Nel 2007 abbiamo prodotto centomila megawattora, 60mila dai rifiuti solidi, 40mila da biogas. In pratica energia per far funzionare i contatori di 3800 famiglie, un paese grande tre volte Corteolona».

Dalla montagna di rifiuti stipata dentro un contenitore ben chiuso viene prima di tutto fatta evaporare l'acqua. Rimane il materiale secco a più alto contenuto energetico e calorifico.
«A quel punto - spiega Negri - c'è il processo di raffinazione che elimina metalli e altre scorie che non brucerebbero». Sul fuoco (in realtà un letto fluido di sabbia bollente) passa solo materiale leggero e galleggiante.

Ciò che finirà in discarica non è inutilizzato. Anche da quello che sembra cenere indistinta, ingegneri e tecnici tirano fuori altra energia: è il biogas.

Di tutti quei procedimenti nulla si vede all'esterno se non l'andirivieni di camion sul grande spiazzo che occupa, insieme alla zona discarica di materiali ormai modificati, una quindicina di ettari dei 79 dell'intera proprietà.

(…) Angelo Dossena, 62 anni, residenza a Belgioioso, ma al quinto mandato da sindaco di Corteolona (già Dc, ora lista civica che nel 2006 ha preso quasi il 70% dei consensi), ricorda che Fertilvita arrivò lì nel 1973. Allora - dice - era stata data l'autorizzazione solo per il trattamento dei fanghi e dei sottoprodotti industriali da trasformare in fertilizzanti. «Nel 1994-95 ecco i rifiuti solidi urbani da far diventare biocubi». Dossena cita con dimestichezza leggi regionali e decreti del governo e descrive dettagliatamente i passaggi e le tecniche utilizzate negli anni. Fino al termovalorizzatore. «Parona aveva in quel momento solo l'inceneritore. Si trasformò in seguito». Le paure? «Facemmo molte riunioni non solo a Corteolona, ma con tutti i comuni del Basso Pavese. Bisognava capire, spiegare le problematiche. Assumemmo anche un consulente tecnico di parte comunale. Per avere rassicurazioni che non ci fossero pericoli, danni per le persone e per l'ambiente». E' tranquillo il sindaco. «C'è una centralina sempre attiva su quel camino - dice -. Alla minima avvisaglia di problemi, ben sotto la soglia di allarme, l'impianto si bloccherebbe. E l'alt sarebbe immediato, non come nei vecchi inceneritori dove ci volevano due giorni per bloccare il ciclo». Non è mai successo niente di anomalo, assicura Angelo Dossena che, grazie alla presenza di Fertilvita, riesce a dare un bel contributo a un bilancio di tre milioni per il Comune: 500mila euro all'anno.

Che diventano? «Che consentono - spiega il sindaco - di non applicare l'addizionale Irpef, di tenere l'Ici al 5 per mille, di dimezzare le bollette della Tarsu, di tenere basse con contributi adeguati le rette per i cento bambini che frequentano l'asilo parrocchiale e di dare buoni mensa gratis a chi ne ha bisogno tra i cento ragazzi delle scuole elementari». E poi? «Di costruire una piscina coperta, che ora abbiamo ceduto a privati per la gestione; di azzerare i debiti del Comune e di costruire quest'anno una casa di riposo di 40-60 posti che daremo poi in gestione».

E la salute? «Una commissione permanente con esperti scelti dal Comune - dice Dossena - valuta continuamente i dati che arrivano dai monitoraggi. Non solo qui ma anche nei paesi intorno. Le patologie riscontrate nei vari controlli a cui tantissimi si sono sottoposti? Nella media delle statistiche». (…)”

da La Provincia Pavese – Pierangela Fiorani

QUANDO I RIFIUTI SONO UN BUSINESS/ 1

Questo articolo, tratto da La Provincia Pavese del 16-01-2008, documenta come i rifiuti, ben gestiti, possono essere un business.

"(…) Parona è in primo piano. Con i due forni in funzione nel paesino della Lomellina che possono bruciare fino a 380mila tonnellate di rifiuti, garantire un incasso di 36 milioni di euro all'anno a Lomellina Energia (metà degli incassi arrivano dalla vendita dell'energia elettrica prodotta bruciando rifiuti) e fruttare due milioni tondi al Comune di Parona e circa mezzo milione di Ici. Un bel gruzzolo che ha consentito al piccolo comune che non arriva a duemila abitanti di ridurre l'Ici ai suoi residenti, raddoppiare la casa di riposo, costruire una piscina grandiosa e ridurre, naturalmente, la tassa sui rifiuti.

L'impianto di Lomellina Energia, da solo, potrebbe soddisfare di gran lunga le esigenze del territorio. Lo fa già per la zona occidentale della provincia e accoglie molto dal sud Milano, Magenta e Corsico in particolare, e poi dal Bresciano e dal Piemonte inviando poi le ceneri a Piacenza, a Brescia e anche in Germania.

Un altro impianto per bruciare rifiuti è a Corteolona, gestito da Fertilvita (al 94% di proprietà di A2A, società nata dalla fusione di Aem Milano e Asm Brescia): tratta 75mila tonnellate e accoglie materiali da Pavia e dalla zona est della provincia.

Fertilvita ha, sempre a Corteolona (dove l'intero complesso occupa 79 ettari dell'antica cascina Manzola a ridosso di Genzone), un impianto per la preparazione di 160mila tonnellate l'anno di materiale da avviare poi al forno e un impianto con le stesse caratteristiche possiede a Giussago (qui si trattano 80mila tonnellate all'anno).
(…) A Zinasco ecco un impianto di compostaggio di materiale organico e verde da 25mila tonnellate l'anno (società Alan).
Altri due impianti di compostaggio del verde si trovano a Ferrera Erbognone (20mila tonnellate l'anno), gestiti dalla società Azienda Agricola Allevi. Ancora a Corteolona sempre Fertilvita lavora 15mila tonnellate l'anno dello stesso tipo di rifiuto di Zinasco e Ferrera.
Ed è sempre Corteolona, che in questo modo risulta essere l'altro grande polo di trattamento rispetto a Parona, che ospita una discarica per rifiuti cosiddetti decadenti dal trattamento dei rifiuti urbani (390mila metri cubi).
Il complesso di Corteolona con quello di Giussago frutta ai Comuni in convenzione (c'è anche Genzone) circa 700mila euro all'anno.
Altri impianti per i trattamento del verde sono già autorizzati ma non ancora aperti a Voghera e Ferrera, mentre Giussago aspetta il sì a una discarica per rifiuti pretrattati.

Nuovi impianti di smaltimento? Il territorio, soprattutto in Lomellina, è molto appetito ma per un Comune pronto a dire sì c'è quello accanto che pone resistenze. Alt a nuove discariche o impianti arrivano da Legambiente che segnala semmai la necessità di potenziare il compostaggio e lascia aperta la porta per la valutazione di eventuali lavorazioni con alto tasso di innovazione.
(…) Vige invece il libero mercato sui rifiuti speciali. Sono moltissimi i siti, molti piccoli e piccolissimi, che li accolgono da ogni dove. Non c'è invece - assicurano in amministrazione provinciale - nessun sito autorizzato ad accogliere amianto. Proliferano gli impianti per biocombustibili o che utilizzano biomasse che non arrivano solo dalla provincia. Molti sono anche i nuovi impianti pronti ad essere avviati. (…)

(…) E la salute dei cittadini? Ecco che in ogni impianto viene sottolineato con cura quanti sono e come avvengono i controlli dell'Arpa. E a Parona in particolare, è stato lo stesso sindaco Giovanna Ganzi a volere che un monitoraggio della popolazione fosse affidato all'istituto di Igiene dell'università di Pavia. Risultato: poco o nulla da segnalare rispetto ad altri luoghi della provincia. (…)"

da La Provincia Pavese – Pierangela Fiorani

Qui sotto, in un servizio del Tg5, vi è una presentazione dell'impianto di Parona, in provincia di Pavia.


UN PO' DI NUMERI SUI RIFIUTI

  • 8 miliardi di euro spesi in 14 anni (provenienti sia dallo Stato sia dall'Unione europea), secondo quanto stimato dalla Commissione d’inchiesta sui rifiuti;
  • in Lombardia ci sono:
            • 13 termovalorizzatori
            • 50 siti di compostaggio
            • 8 discariche controllate
            • 10 siti di separazione meccanica dei rifiuti;
  • in Lombardia meno del 10% dei rifiuti va in discarica, oltre il 50% viene recuperato, il resto finisce in siti di compostaggio o termovalorizzatori (dopo essere stato selezionato);
  • la raccolta differenziata in Campania non ha mai superato il 10% del totale dei rifiuti raccolti quando la soglia fissata dalla Finanziaria 2006 per i Comuni italiani è del 40%;
  • la Campania ha un addetto alla raccolta differenziata ogni 2200 abitanti (in Italia è uno ogni 12000 abitanti), mentre per tutti gli altri rifiuti e il conseguente percorso è presente un addetto ogni 400 abitanti (in Italia uno ogni 400 abitanti).

TANTI PERCHE'

Ormai da due settimane, tutte le televisioni e tutti i giornali sono pieni di servizi per documentare la squallida situazione dei rifiuti a Napoli, che ha raggiunto livelli più che infimi. Ma ciò che più avvilisce è notare che anche le principali televisioni internazionali e i siti internet dei più importanti giornali stranieri hanno mostrato lo scempio cui siamo giunti dopo una scellerata gestione dell'emergenza rifiuti che dura da quattordici anni.
Che dire, perciò? E' stato già tutto scritto e detto, esperti e politici si sono pronunciati al riguardo, anzi i politici hanno anche preso l'impegno di risolvere il problema in ventiquattr'ore e, invece, come tutte le promesse ambiziose siamo ancora qui a discutere della soluzione del problema.
Tuttavia ciò che personalmente mi ha dato fastidio è stato notare l'atteggiamento giustificazionista che emergeva dai reportages giornalistici, quasi che la colpa fosse di altri e non di chi ha governato o di chi non ha voluto ribellarsi a tanti di malagestione della cosa pubblica. E' difficile trovare indignazione nella gente, pronta solo a protestare acchè la discarica non stia "nel suo cortile" (la famosa sindrome NIMBY), a dire che ci sono altri siti in cui è più appropriato spostare la "monnezza" e via discorrendo. E poi si è sempre pronti a tirare in ballo la camorra come causa di tutti i mali: non voglio negare che la camorra sia un problema (perchè lo è), ma la politica che doveva combatterla dov'era? Sappiamo tutti che dalle attività legate allo smaltimento dei rifiuti questa organizzazione criminale trae grandi vantaggi in termini economici: sarebbe bastato vigilare attentamente sugli appalti con i quali si delegavano le varie società per smaltire i rifiuti.
Infine, come ha ricordato Vittorio Feltri a Matrix, in tanti anni a Napoli le manette (che a Milano durante Tangentopoli hanno mietuto tante vittime) non hanno tintinnato per nulla: ricordate il procuratore di Napoli Agostino Cordova? Si tratta di un magistrato che prima di arrivare a Napoli si era distinto in Calabria per la lotta alla 'ndrangheta e, giunto nel capoluogo campano, si era dato da fare aprendo due inchieste sulla corruzione nell'amministrazione Bassolino: cattiva mossa, che gli è valsa il trasferimento, mettendo così a tacere tutto il marcio che stava scoprendo.
Ecco cosa servirebbe a Napoli: se scattassero un po' di manette e si togliessero di mezzo tutti i responsabili dello scempio che ci sta esponendo al pubblico ludibrio in tutto il mondo, forse potremmo vedere qualche risultato o perlomeno si potrebbe compiere qualche passo verso la normalità.

martedì 15 gennaio 2008

FONDAMENTALISMO LAICISTA

Ciò che abbiamo appreso questo pomeriggio è veramente sconcertante: il Papa ha annullato la sua visita all'Università La Sapienza di Roma in occassione dell'inaugurazione dell'anno accademico. Tutto è iniziato con la lettera di 67 professori che avevano definito "evento incongruo" la visita di Benedetto XVI, seguita dalla protesta di numerosi studenti addirittura con la proclamazione della "settimana anticlericale".

Si è ormai toccato il fondo: si è sempre pronti a chiedere libertà di pensiero e libertà di parola, ma quando si tratta di concederla ad altri (che magari la pensano in maniera completamente opposta alla nostra) facciamo i dittatori, decidiamo chi può parlare e chi non può essere libero di manifestare le proprie opinioni.
Nel caso specifico, si è mostrato nella più nitida chiarezza quel sentimento anticlericale che serpeggia da lungo tempo in Italia e si è mostrato in tutta la sua componente più fondamentalista: si tratta di fondamentalismo laicista, per cui la Chiesa deve essere sempre condizionata nell'esprimersi e nel rivolgere consigli ai suoi fedeli. Bisogna prestare attenzione acchè essa non superi i limiti stabiliti dalla sua funzione di guida religiosa per quanti sono credenti, non imporle il silenzio a priori, come fa chi teme qualcosa.

Giulio Anselmi, su La Stampa di oggi, fa notare che il nostro Paese riesce "con fatica a difendere l’equilibrio che si era espresso nella lunga stagione democristiana della Prima repubblica, imperniata sulla pratica conciliante di uno Stato sostanzialmente imparziale in cui nessuno poteva pretendere di imporre agli altri le proprie convinzioni". Perciò è bene che chi oggi si afferma laico rifletta "sulle ragioni di questo arretramento", impegnandosi a contrastarle.

Concludo invitando quanti hanno a cuore la libera parola e il libero pensiero a condannare atti indecenti come quelli verificatisi alla Sapienza per evitare che se ne verifichino altri: una cosa è non condividere le idee del Papa o chi per lui (estendendo il discorso), altra cosa è impedire di esprimere la propria opinione o professare il proprio pensiero perchè allora viene meno uno dei cardini della democrazia, che appare sempre più destinata alla decadenza.

OMAGGIO ALL'ITALIA

In un periodo in cui ci sono tanti motivi per essere preoccupati per la sorte del nostro Paese, rallegriamoci insieme a Ligabue, ricordando le cose più belle della nostra terra.

sabato 5 gennaio 2008

UNA NEVICATA...DA PAURA

Ci eravamo quasi scordati come fosse: ormai da due anni, i fiocchi bianchi non ci facevano visita, al punto che anche per l'annata 2007-2008 ci eravamo rassegnati; e, invece, come le previsioni ci avevano informato, la neve è giunta a farci visita e si è fermata per ben tre giorni: dal 3 al 5 gennaio essa ha imbiancato tutto il Basso Piemonte e la Liguria, oltre ad altre zone del Nord.

E sapete quanti centimetri di neve si sono posati al suolo: a Vignole Borbera, siamo giunti a 35, come testimoniano le immagini del video (basta cliccarci sopra per farlo partire).
Beh, che dire? E' stato bello vedere il paesaggio delle colline che ci circondano tutto imbiancato, guardare i fiocchi di neve scendere lenti dal cielo e posarsi su ogni cosa.
A questo punto non mi resta che augurarvi:
BUONA VISIONE.



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