domenica 20 gennaio 2008

QUANDO I RIFIUTI SONO UN BUSINESS/ 2

Dai rifiuti si può anche ricavare energia: lo spiega Marco Negri, agronomo, a Pierangela Fiorani su La Provincia Pavese (16-01-2008)

“(…) Il termoutilizzatore di Corteolona è uno degli impianti per la trasformazione e il riutilizzo dei rifiuti creato dall'ingegnere Giuseppe Natta (Ecodeco) che dagli anni Settanta del secolo scorso lavora e fa ricerca su tutto ciò che noi buttiamo.

Oggi Ecodeco e Fertilvita sono passati a A2A ma i mutamenti societari non cambiano, pare, la vita ai 50 che operano nel centro di Corteolona e agli altrettanti lavoratori che, senza essere dipendenti, ruotano attorno al sito attraverso cooperative o imprese esterne.

Qui entrano o escono ogni anno venticinquemila camion (fanno 7-8 all'ora per 12 ore al giorno). Si scaricano 150mila tonnellate di fanghi che arrivano dai depuratori e di rifiuti che provengono da aziende agroalimentari e 120mila tonnellate di rifiuti solidi urbani prodotti da mezza provincia (220mila abitanti o giù di lì). Rifiuti che diventano energia. Lo spiega Marco Negri: «Nel 2007 abbiamo prodotto centomila megawattora, 60mila dai rifiuti solidi, 40mila da biogas. In pratica energia per far funzionare i contatori di 3800 famiglie, un paese grande tre volte Corteolona».

Dalla montagna di rifiuti stipata dentro un contenitore ben chiuso viene prima di tutto fatta evaporare l'acqua. Rimane il materiale secco a più alto contenuto energetico e calorifico.
«A quel punto - spiega Negri - c'è il processo di raffinazione che elimina metalli e altre scorie che non brucerebbero». Sul fuoco (in realtà un letto fluido di sabbia bollente) passa solo materiale leggero e galleggiante.

Ciò che finirà in discarica non è inutilizzato. Anche da quello che sembra cenere indistinta, ingegneri e tecnici tirano fuori altra energia: è il biogas.

Di tutti quei procedimenti nulla si vede all'esterno se non l'andirivieni di camion sul grande spiazzo che occupa, insieme alla zona discarica di materiali ormai modificati, una quindicina di ettari dei 79 dell'intera proprietà.

(…) Angelo Dossena, 62 anni, residenza a Belgioioso, ma al quinto mandato da sindaco di Corteolona (già Dc, ora lista civica che nel 2006 ha preso quasi il 70% dei consensi), ricorda che Fertilvita arrivò lì nel 1973. Allora - dice - era stata data l'autorizzazione solo per il trattamento dei fanghi e dei sottoprodotti industriali da trasformare in fertilizzanti. «Nel 1994-95 ecco i rifiuti solidi urbani da far diventare biocubi». Dossena cita con dimestichezza leggi regionali e decreti del governo e descrive dettagliatamente i passaggi e le tecniche utilizzate negli anni. Fino al termovalorizzatore. «Parona aveva in quel momento solo l'inceneritore. Si trasformò in seguito». Le paure? «Facemmo molte riunioni non solo a Corteolona, ma con tutti i comuni del Basso Pavese. Bisognava capire, spiegare le problematiche. Assumemmo anche un consulente tecnico di parte comunale. Per avere rassicurazioni che non ci fossero pericoli, danni per le persone e per l'ambiente». E' tranquillo il sindaco. «C'è una centralina sempre attiva su quel camino - dice -. Alla minima avvisaglia di problemi, ben sotto la soglia di allarme, l'impianto si bloccherebbe. E l'alt sarebbe immediato, non come nei vecchi inceneritori dove ci volevano due giorni per bloccare il ciclo». Non è mai successo niente di anomalo, assicura Angelo Dossena che, grazie alla presenza di Fertilvita, riesce a dare un bel contributo a un bilancio di tre milioni per il Comune: 500mila euro all'anno.

Che diventano? «Che consentono - spiega il sindaco - di non applicare l'addizionale Irpef, di tenere l'Ici al 5 per mille, di dimezzare le bollette della Tarsu, di tenere basse con contributi adeguati le rette per i cento bambini che frequentano l'asilo parrocchiale e di dare buoni mensa gratis a chi ne ha bisogno tra i cento ragazzi delle scuole elementari». E poi? «Di costruire una piscina coperta, che ora abbiamo ceduto a privati per la gestione; di azzerare i debiti del Comune e di costruire quest'anno una casa di riposo di 40-60 posti che daremo poi in gestione».

E la salute? «Una commissione permanente con esperti scelti dal Comune - dice Dossena - valuta continuamente i dati che arrivano dai monitoraggi. Non solo qui ma anche nei paesi intorno. Le patologie riscontrate nei vari controlli a cui tantissimi si sono sottoposti? Nella media delle statistiche». (…)”

da La Provincia Pavese – Pierangela Fiorani

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