venerdì 16 novembre 2007

ALI DI PIOMBO


ALI DI PIOMBO
Concetto Vecchio
Bur
€ 9,40


Complimenti vivissimi a Concetto Vecchio per "Ali di piombo"!!!
Per chi come me non era ancora nato nel 1977, vale la pena leggere questo libro, agile e interessante, scritto con il piglio di chi vuole comunicare, nella maniera più efficace, ciò che effettivamente è stato il '77.
Tanto per intenderci, il "1977" di Lucia Annunziata è una testimonianza diretta di chi il '77 l'ha vissuto, facendolo, in cui si esprimono le mille emozioni che attraversavano i giovani dei movimenti extraparlamentari opposti alla politica del palazzo, che non sembrava ascoltarli molto: al racconto dei fatti, perciò, si mescola l'emotività dell'autrice in prima linea nelle battaglie di quegli anni. Ricorda così la cacciata di Lama alla Sapienza, con il lancio di sampietrini: "Nell'aria volava di tutto, lanciai il mio, che fece un percorso breve e andò ad atterrare chissà dove"; mostra il feticismo per quell'oggetto: "Ero molto orgogliosa di quella pietra. Aveva avuto il coraggio di volare contro quelli del Pci".
Concetto Vecchio, invece, proprio come uno storico, cerca di limitarsi al racconto dei numerosi fatti avvenuti nel caldo '77, dalla cacciata di Lama alla nascita delle prime radio libere, soffermandosi particolarmente su Bologna, per passare a ricordare la piaga dell'eroina, di cui i giovani, infelici, facevano largo uso e il terrorismo, particolarmente delle BR, che tanto panico ha seminato per l'Italia.
Tuttavia, l'intento iniziale di Vecchio era di descrivere a fondo la figura di Carlo Casalegno, vice-direttore de La Stampa di Torino, sebbene poi si sia reso conto di non poter fare un ritratto di Casalegno, senza descrivere il milieu (per dirlo alla francese) nel quale egli si muoveva, del quale egli scriveva infaticabilmente nei suoi articoli, i quali gli hanno preparato la pessima fine che gli è toccata. Era in effetti una bella persona, che amava il suo mestiere e amava il suo Paese, tanto che si è battuto con i suoi scritti (preziosamente ritagliati e conservati dai br), fino alla fine, per far destare le coscienze nei confronti del pericolo terrorista.
Si tratta, perciò, di un'ottima lettura, che disegna il periodo tormentato della fine degli anni '70 in maniera asciutta ed efficace, mettendo anche a nudo la vita di molti personaggi che all'epoca facevano parte del movimento e oggi sono sulla cresta dell'onda in politica o in televisione.

sabato 10 novembre 2007

CAPITAN POGGIPOLLINI ALL'AREA 51

Unico, mitico, inimitabile, inavvicinabile:

CAPITAN FEDE POGGIPOLLINI

(da www.federicopoggipollini.com)


Ieri sera, all'Area 51 di Vignole Borbera, insieme ai Tra Liga e Realtà, si è esibito "Capitan" Federico Poggipollini, colui che ormai dal lontano 1994 accompagna dovunque Ligabue.
E' stata una serata indimenticabile, veramente emozionante, con Fede protagonista assoluto del palco e trascinatore del pubblico che ha riempito il locale.
I "Tra Liga e Realtà" aprono il concerto; dopo "Non è tempo per noi", Luca Carrus chiama e invita il pubblico a chiamare a gran voce il Capitano; in sala non si capisce più nulla, la standing ovation è tutta per lui! Arriva sul palco, sistema la chitarra e si parte con "Si viene e si va" per finire, dopo due ore, con "Urlando contro il cielo", passando attraverso numerosi altri successi del Liga come "Balliamo sul mondo", "E Marlon Brando è sempre lui", "Tutti vogliono viaggiare in prima", "Happy hour", "L'amore conta" e altri ancora.
A metà concerto, il palcoscenico è tutto per Fede Poggipollini: chiede al pubblico se può cantare due sue canzoni e ovviamente tutti rispondono di sì: sono "Solo per un giorno" (al link http://youtube.com/watch?v=vgdLvAaawH0 è possibile vedere il video) e "Bologna e piove" (per il video clicca sul link http://youtube.com/watch?v=yR0q3QGhsnE). Poi prosegue con un rock'n'roll alla Elvis Presley e chiude la performance personale con un reggae, "Get up stand up" di Bob Marley, invitando il pubblico a cantare insieme a lui.
Il punto più emozionante del concerto è la fine: in fila, una dietro l'altra, vengono eseguite "Tra palco e realtà", "Certe notti" e "Urlando contro il cielo". Non si potevano scegliere altre canzoni per concludere al meglio, con il pubblico che si è letteralmente sciolto soprattutto durante "Certe notti" ed è impazzito, saltando senza sosta, con "Urlando contro il cielo". Al termine, proprio come nel doppio cd live "Tra palco e realtà", Luca Carrus alias Lucabue presenta i componenti della band: Alessio di Tonno e Germano Galotta alle chitarre, Federico Grazioli al basso, Andrea Boschetti alla batteria e l'inarrivabile Capitan Fede Poggipollini.
Una serata che ricorderò a lungo e che mi ha seriamente catturato emotivamente come non mi succedeva da un bel pezzo!
Tanto, Fede, ci vediamo il 21 dicembre al Datchforum di Assago...


venerdì 9 novembre 2007

LA SCONFITTA DELL'ITALIA

L'articolo odierno di Piero Ostellino sul Corriere si conclude così: "Molto rumore per nulla". Non si tratta di ricordare una famosa opera di Shakespeare quanto invece del giudizio netto su quanto avvenuto in questa settimana riguardo al pacchetto-sicurezza.
Si è trattato solo dell'ultimo esempio di come l'esecutivo Prodi non sta governando l'Italia: a partire dal ministro Amato che al Tg1 parla di un disegno di legge e il giorno dopo, in occasione dell'assassinio della signora Reggiani, di un decreto legge fino al ministro Ferrero, molto critico sui provvedimenti più severi del testo (che, nel caso fosse rimasto tale, sarebbe stato votato a larga maggioranza), il quale alla fine esulta perchè gli stessi sono stati addolciti, se non proprio resi inutili. Questo è ciò che è successo nei palazzi del potere, mentre la gente comune, quella costretta sempre più a difendersi da sola, ha paura del clima che si è venuto a creare, è adirata perchè ormai si deve guardare attorno con mille e più occhi per salvare la pelle. Tutto ciò non è assolutamente tollerabile in un Paese che si definisce civile.
Ciononostante, ancora una volta, Prodi e compagni hanno preferito soddisfare l'ala estrema della coalizione per poter durare al potere anzichè soddifare la richiesta di maggior sicurezza che viene dal popolo: ha calato le braghe, perciò, a chi sempre difende "l'immigrazione irregolare, sempre ai confini, se non oltre, del crimine" per eccesso di buonismo e lassismo, che, praticati da anni, ci hanno fatto precipitare nella situazione odierna; ha assecondato chi afferma che in fondo le baraccopoli abusive ci sono da un bel pezzo e finora non hanno dato fastidio; ha ascoltato gli stessi che, il giorno successivo alla scrittura della bozza di decreto legge, allarmata, ha chiesto spiegazioni riguardo i tanti romeni che si avvicinavano a un bus per tornare a casa (bontà loro, se scappano hanno paura di qualcosa: la gente onesta, pulita, è rimasta tranquillamente in Italia).
Alla fine potrà essere espulso solo chi delinque (il che non è certo una novità) e chi "rappresenta un pericolo per la convivenza civile", formula la cui genericità racchiude benissimo la situazione di compromesso a favore della sinistra estrema.
Pertanto si può essere convintamente d'accordo con Ostellino quando sostiene che "ha vinto la Romania" e "ha perso l'Italia": i delinquenti romeni, sottoposti a leggi severe e pene certe, emigrano in Italia, dove il lassismo della classe politica, una legislatura confusa, la non sicurezza di scontar la pena grazie a una magistratura sempre comprensiva e condiscendente sono motivi più che validi per immaginare che qui siamo nel paese di Bengodi.

domenica 4 novembre 2007

E' ORA DI BADARE ALLA GENTE (lasciando da parte gli interessi politici)

Parlando in questi giorni riguardo al delitto della signora Reggiani a Roma, ho sentito sempre chiedersi perché ciò è successo e perché le istituzioni sono state svelte nell’intervenire per stigmatizzare il fatto.
In realtà il motivo per il quale le istituzioni si sono mosse è strettamente legato al fatto che l'efferato delitto è avvenuto a Roma, il cui sindaco, Walter Veltroni, è appena stato eletto segretario del neonato Pd. Perciò quale figura avrebbe fatto se non avesse consigliato a Prodi e compagni di muoversi al fine di restaurare la legalità? Tra l'altro la zona era a rischio e ciò era stato segnalato dalla cittadinanza già alcuni mesi fa; il racconto di una mamma, passato al tg, è abbastanza allarmante: il genitore era costretto a seguire il rientro a casa della figlia attraverso il cellulare, tanta era la paura di girare di sera in quella zona.
E poi, parliamoci chiaro: abbiamo visto in che stato versa la zona di Tor di Quinto? E' possibile che in prossimità di una stazione non sia presente neanche l'illuminazione?
Perciò il problema, ancora una volta, è tutto politico; spiace strumentalizzare questi eventi, però c'erano tutti i presupposti perchè, prima o poi, succedesse quello che in realtà si è verificato. Quindi, complimenti vivissimi a Veltroni, da tutti lodato come un ottimo amministratore, mentre la televisione ci mostra che Roma non è proprio la città ideale...
Inoltre, per concludere, bisogna ancora sottolineare che la colpa è solo ed esclusivamente politica...Perchè? Basti sapere che, in base al trattato di adesione alla Ue di Bulgaria e Romania, gli altri Stati membri Ue avevano la possibilità di rimandare al massimo per sette anni l'applicazione della disciplina comunitaria che prevede la libera circolazione dei cittadini europei nell'area Ue (il famoso trattato di Schengen). Quali sono stati i Paesi che hanno applicato la moratoria? Spagna, Gran Bretagna, Francia, Germania, Austria, Danimarca e Irlanda. E chi non l'ha applicata? Polonia, Finlandia, Slovacchia, Estonia, Lettonia.
E l'Italia? Ha trovato una soluzione tutta italiana, perchè è sempre bene distinguersi. Il governo Berlusconi, nel 2004, aveva deciso di applicare la "moratoria per i dieci nuovi Stati membri sugli ingressi per il lavoro subordinato", afferma l'attuale vicepresidente della Commissione europea Frattini. Il governo Prodi, il 27 dicembre 2006, con un Cdm lampo, interrompendo anche le ferie natalizie, decide di spalancare le porte a romeni e bulgari, infiaschiandosene di ciò che aveva deciso il precedente governo, o meglio ha applicato la moratoria, ma l’ha estesa a quasi tutti i mestieri: dai lavori di dirigenza ai lavori agricoli e turistico-alberghieri, dai lavori domestici ai lavori di assistenza alle persone anziane, fino ai lavori edilizi e metalmeccanici, ai lavori stagionali e ai lavori autonomi. Hanno messo dentro tutti per non far dispiacere nessuno. Tutto ciò con il plauso del ministro Bonino, che invitava a non avere paura dell'invasione, del vicepremier Rutelli, che andava addirittura a rassicurare il governo romeno e il ministro Amato, che chiedeva al governo romeno di impegnarsi nella lotta alla criminalità. Il vice-questore dell'Interpol, che in Romania controlla i movimenti dei romeni verso il nostro Paese, ha affermato al Tg1 negli scorsi giorni che il tasso di criminalità in Romania è bassissimo, che lì è raro che succeda ciò che qui è successo alla signora Reggiani. Perchè? Semplice, afferma il vice-questore, in Romania le pene sono severe e vengono applicate, perciò si ha paura a commettere un qualsiasi reato. Perciò i delinquenti romeni, temendo di finire in carcere nel loro Paese natale, hanno pensato bene di venire da noi chè tanto qui al massimo si resta in prigione per un mese perchè poi ci sono gli sconti di pena, la buona condotta e altre balle del genere.
Torno a ribadire che il problema è tutto politico: non c'è la volontà politica di combattere questo genere di delitti perchè dobbiamo essere sempre buoni e comprensivi con gli altri. Con i risultati che abbiamo sotto gli occhi!!!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...