sabato 31 ottobre 2009

QUALCHE CHIARIMENTO SUL CASO DEL CROMO ESAVALENTE

Visti i commenti riguardo il post Il problema del cromo esavalente, vi riporto alcuni commenti e alcune precisazioni.

1° commento, lasciato da Anonimo
ora dopo il servizio di pelazza consiglio a tutti di andare a vedere i veri motivi del licenziamento del "signor Pietro"e di andare a vedere come mai tale persoaggio è stato licenziato pure dal mediaworld.
Invito cmq a chi leggese questo blog di vedere le cose da un'altro punto di vista.In quel servizio sono stati omessi tanti ma tanti particolari delle attività di controllo e prevenzione.
poca gente sa che il signor Sindaco riceve assieme ad Arpa e Protezione Civile i dati delle analisi ambientali.
potrei dilungarmi ancora su tante altre cose su un servizio montato a regola d'arte per far disinformazione e accrescere il panico nella popolazione.
Il cromo è un problema ma anche la televisione fatta a certi livelli.
Quello che dico è tutto confermabile,un servizio di 15 min puo far dire alla gente intervistata quello che si vuole...mettere la paura e traviare la realtà...se questo è giornalismo vi consiglio di spegnere la tele e leggere un bel libro

venerdì 30 ottobre 2009

IL PROBLEMA DEL CROMO ESAVALENTE

Non so chi di voi abbia avuto il piacere martedì sera di seguire la puntata delle Iene: soprattutto se residenti nell'Alessandrino, in molti saranno rimasti atterriti dal servizio riguardante la Solvay-Solexis di Spinetta Marengo. Si tratta di una multinazionale belga, avente 11 stabilimenti in Italia, che è attiva nei settori chimico, farmaceutico e delle materie plastiche.
Il servizio dell'inviato delle Iene Luigi Pelazza si è concentrato nella prima parte sul cromo esavalente, un minerale con caratteristiche tossiche e cancerogene, in grado di provocare sterilità e mutazioni genetiche. Il problema risale agli anni '60 quando a Spinetta c'era ancora la Montedison che produceva, tra le altre sostanze chimiche, anche il bicromato di potassio, contenente per l'appunto il cromo esavalente, che all'epoca poteva essere smaltito, senza alcun problema, semplicemente dissotterandolo nel terreno della fabbrica. Lo scandalo risiede nel fatto che fino al maggio 2008, per un tacito accordo tra Montedison e abitanti di Spinetta, questi ultimi utilizzavano gratuitamente l'acqua accettando la presenza dello stabilimento inquinante a pochi passi dalle case. A partire dal 28 maggio 2008, il sindaco di Alessandria Fabbio vieta ai cittadini di Spinetta di utilizzare l'acqua proveniente dalla falda vicina per uso potabile e irriguo, data l'alta concentrazione di cromo VI riscontrata dalle rilevazione dell'ASL.
Nel 2002 la Solvay acquista il polo chimico, nonostante sia a conoscenza della presenza di cromo VI, e si impegna a disporre un piano di bonifica con le istituzioni per evitare l'inquinamento delle falde acquifere. Ma il cromo finisce nelle falde e i danni inevitabilmente ci sono: per esempio, nell'inverno del 2005, in uno dei magazzini dello stabilimento, in seguito allo scioglimento della neve, comincia a trasudare dai muri e dal pavimento un liquido giallognolo riconosciuto come cromo esavalente. Quando uno dei lavoratori si rivolge al superiore, non ricevendo chiarimenti in merito, avverte il servizio Spresal dell'Arpa, che, dopo le analisi, vieta l'ingresso senza dispositivi di sicurezza (mascherine, occhiali). E immediatamente lo stesso lavoratore che aveva fatto la denuncia viene licenziato. Dopo la denuncia del lavoratore, anche sui giornali compaiono servizi al riguardo (si veda l'articolo della Stampa del 27 maggio 2008 a firma di Massimo Putzu). La magistratura di Alessandria inizia degli accertamenti e invia quattro avvisi di garanzia a quattro dirigenti della Solvay per inquinamento ambientale.


giovedì 29 ottobre 2009

UNA PROVA SUPERBA


Una prova da vera squadra, una prova da vera Juve come non si vedeva da un bel pezzo, una prova di sostanza e bel gioco contro una Sampdoria che finora ha fatto grandi cose, guadagnandosi le alte posizioni della classifica, ma che stasera è stata poco pungente, travolta da una prestazione di notevole spessore da parte della Juve.

Il vantaggio della Juve arriva da un corner calciato perfettamente da Diego: al 26' Amauri sale più in alto di tutti, colpisce Sissoko, la palla resta lì e per il brasiliano è facile infilare la palla in rete. Due miracoli di Castellazzi su Chiellini in corner e su deviazione di Lucchini che cerca di anticipare Amauri su punizione salvano la Samp. Ma la squadra blucerchiata deve arrendersi: il secondo gol della Juve Chiellini se lo costruisce da solo, anticipando nella sua metà campo una palla a metà strada fra Bellucci e Cassano, ripartendo per poi aprire su Amauri che restituisce a centro area palla al difensore, che con l'aiuto della deviazione di Gastaldello insacca facilmente in rete.
La ripresa si gioca a ritmi persino più alti del primo tempo. Già al 5' Diego apre per Giovinco, che inventa un bel cross basso arretrato a trovare Camoranesi, che infila di piatto una palla in leggero controbalzo. Al 17' è lo stesso Camoranesi che confeziona un bel cross da destra, sul quale Amauri pone il sigillo per il 4-0. Una piccola disattenzione di Grosso che ritarda il disimpegno sulla fascia sinistra fornisce alla Samp l'occasione di pareggiare con il solito Pazzini, che, imbeccato da un cross perfetto, trafigge senza appello Buffon. Amauri lascia poi il posto a Trezeguet, il quale mette in mostra le sue doti da cecchino e, su cross di Grosso, stacca di testa, insaccando alle spalle di Castellazzi.


martedì 27 ottobre 2009

SI VOLTA PAGINA


Passato il weekend, siamo pronti a guardare al panorama politico mutato. Le primarie del Partito democratico, che hanno portato al voto 3 milioni di persone, hanno incoronato come nuovo segretario Pier Luigi Bersani: scelta prevedibile alla vigilia, che ha confermato il voto degli iscritti. Gli altri due candidati, Franceschini e Marino, si sono piazzati rispettivamente secondo e terzo, con Marino che ha visto raddoppiato il voto di due settimane fa.
L'elezione di Bersani, tuttavia, porta con sè varie conseguenze sul piano politico: la prima e più importante riguarda la connotazione del partito che è ormai improntata a seguire il modello dei partiti socialisti europei, pur dovendo fare i conti al suo interno con la componente dei cattolici democratici, capeggiati dalla vicepresidente della Camera Rosy Bindi. A tal proposito, un'altra conseguenza dell'elezione di Bersani è la fuoriuscita dal partito di Francesco Rutelli, il quale, oggi a Milano, presentando il suo libro La svolta, lettera a un partito mai nato, ha affermato che "l'offerta politica abbia bisogno di persone di buona volontà consapevoli che c'è un rischio dinanzi a noi: quello che l'Italia si possa dividere." Non si sa ancora quanti saranno i transfughi verso l'Udc, tuttavia Rutelli ha avvertito ieri che il passaggio non avverrà nè "subito" nè "da solo". Allo stesso tempo, all'interno del Pd, è Massimo D'Alema il vero vincitore, colui che ha dettato la linea politica che è la medesima seguita da Bersani. E nel solco di questa linea si inserisce la fotostoria del Pd pubblicata dalla Stampa, la quale parte dal Pci per arrivare al Pds, ai Ds e infine al Pd: ironicamente si può dire che cambiano le lettere, ma la matrice di sinistra rimane.
Una sconfitta abbastanza netta è stata quella di Franceschini, soprattutto se si guardano le liste che lo sostenevano: basandosi ancora su dati provvisori, la lista Serracchiani-Sassoli rischia di rimanere al palo; il big Cofferati è stato battuto in Liguria dal bersaniano Lorenzo Basso; fuori dall'assemblea nazionale anche Federica Mogherini, potrebbero restare fuori Touadi (indicato da Franceschini vice in caso di una sua vittoria), Vassallo (il padre dello Statuto). Queste sconfitte, a mio avviso, appaiono tanto più brucianti se si considerano le vittorie di due big come Loiero e Bassolino, che rappresentano il vecchio e la peggiore classe dirigente che il Sud ha avuto negli ultimi anni.

Auguri a Bersani, con la speranza che riprenda il controllo del Pd tagliando i ponti con il partito di Di Pietro e portando innanzi una seria opposizione al governo Berlusconi, improntata al confronto leale.

domenica 25 ottobre 2009

IL PRESIDENTE FINI A STRESA

Con lo stupendo sfondo del Lago Maggiore, tra venerdì e sabato è andato in scena a Stresa (VB) una due giorni di incontri, organizzati da Iniziativa Subalpina, presieduta dall'onorevole Vietti, nel corso della quale vari personaggi si sono confrontati sul tema Identità e differenze. L'iniziativa, giunta ormai al sesto appuntamento, raduna sul Lago Maggiore ogni anno i principali attori del panorama politico ed economico-finanziario, coinvolgendoli in tavole rotonde ricche di spunti sempre molto interessanti.

Quest'anno, tra gli altri ospiti, c'erano anche il presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, il quale è stato intervistato dal direttore della Stampa Mario Calabresi. Dopo la calorosa accoglienza della sala al suo arrivo, il presidente ha conversato toccando i principali argomenti dell'attualità politica.
Grande spazio è stato dedicato al tema dell'immigrazione. E' innegabile che il numero degli immigrati è in continuo aumento, afferma Fini, e perciò è del tutto naturale obbligarli a rispettare i loro doveri ma al contempo assicurare loro i nostri medesimi diritti. "E' interesse di tutti" rivolgerci agli stranieri, che sono quasi quattro milioni, essi non possono essere considerati una "comunità di passaggio".
Fini ricorda emblematicamente la frase pronunciata da Sarkozy riguardo a chi appartiene la Francia ("ai Francesi...e a chi la ama") al fine di sottolineare che il concetto di "patria" - cioè la terra dei nostri padri - deve essere adeguato: l'immigrato può sentirla e amarla come un qualsiasi cittadino se si raggiunge l'integrazione. A patto che sia una "integrazione reale", basata su un "rapporto di lealtà" verso le istituzioni.


giovedì 22 ottobre 2009

ANCORA UNA VOLTA

Le cronache degli ultimi due giorni ci hanno consegnato notizie dal contenuto particolarmente grave: due inchieste giudiziarie, l'una a Milano e l'altra a Napoli, per indagare su giri di soldi poco chiari e appalti e raccomandazioni almeno apparentemente sospetti.
Val la pena precisare che a qualsiasi giudizio al riguardo si deve anteporre la considerazione di innocenza. Tuttavia l'immagine della politica che esce dalle prime notizie è particolarmente tetra: nuovamente siamo dinanzi a connivenze tra politica e amministrazione pubblica, ancora una volta il potere politico - di questo si tratta - diventa autorità per azioni non legali o per assunzioni clientelari. Al contempo, però, non possiamo dimenticare illustri precedenti in cui la magistratura ha usato il suo potere per picconare la politica; Da ultimo, proprio Mastella è stato inquisito a Catanzaro per l'inchiesta Why not, risoltasi in un bicchiere d'acqua.
Mi viene da sorridere sentendo che da qualche parte si grida, per l'ennesima volta, a una nuova Tangentopoli. Mi chiedo: è mai possibile che qualsiasi tipo di indagine, di cui recentemente abbiamo avuto notizia, debba essere assimilata alla Tangentopoli degli anni '90 per il solo fatto che sia la politica la principale protagonista? Stiamo sperando che ritorni nuovamente il clima di quegli anni? Oppure siamo preoccupati dal ripresentarsi di fatti simili, che pensavamo semplicisticamente di esserci messi alle spalle?

martedì 20 ottobre 2009

IL PERICOLO ALLE PRIMARIE


Ho letto con molto interesse l'intervista del senatore Enrico Morando rilasciata oggi al Corriere della Sera. Al di là della stima personale, ho apprezzato il coraggio che ha avuto, in qualità di commissario straordinario del Pd a Napoli, ad affrontare un caso spinoso come quello campano: a Castellammare di Stabia un consigliere comunale del Pd è stato ucciso da un camorrista, regolarmente tesserato con il Partito democratico; oppure - per fare un altro esempio - la moglie del boss Pasquale D'Alessandro, tale Carolina Mosca, risulta regolarmente iscritta al Pd.

E' evidente che in alcune zone d'Italia c'è un problema di legalità che si riflette sulla politica e porta a fatti come quelli suindicati. Ed è anche giusto ricordare che pratiche simili sono purtroppo appannaggio sia del centrodestra sia del centrosinistra, in particolar modo nel Meridione.
Ciononostante, alla fine dell'intervista, si rimane con l'amaro in bocca. Il senatore Morando ammette di aver lavorato e di essere intervenuto "in caso di segnalazioni specifiche", come è successo a Torre Annunziata dove il tesseramento è stato annullato ed è stato nominato un commissario. Propone inoltre di rinnovare la tessera in tutta la provincia con "il meccanismo del silenzio-dissenso" oppure di portare "agli inquirenti gli elenchi degli iscritti rendendoli pubblici".
Nulla da eccepire, tutte buone decisioni utili a sanare una situazione insostenibile, ma il tono generale dell'intervista non è rassicurante: si percepisce rassegnazione e sconfitta, dal momento che "noi abbiamo fatto molto, ma dobbiamo fare di più, perchè evidentemente non è bastato". Morando conclude, infine, senza lasciare molte garanzie per il voto di domenica, dato che "la certezza che non ci saranno brogli, quella, non gliela posso dare".
Il buon D'Alema ha voluto minimizzare sulla questione questa sera a Otto e mezzo, cercando di rassicurare gli elettori, lasciando comunque qualche dubbio in merito. Emblematica di questa situazione è, a mio avviso, la figura del governatore Bassolino: il simbolo del malcostume politico e del malgoverno candidato da Bersani per il solo ed evidente fine dei voti.
Mi chiedo: è possibile cambiare il corso delle cose in questo modo?

sabato 17 ottobre 2009

UNA GARA DIFFICILE


Un'altra partita poco convincente per la squadra di Ciro Ferrara, che al cospetto di una Fiorentina in buono stato di forma deve accontentarsi di un pareggio (1-1), giunto - tra l'altro - dopo che la squadra viola era andata in vantaggio dopo soli cinque minuti: progressione di Jovetic sulla fascia sinistra e assist per Vargas che, a due passi da Buffon, segna la rete del vantaggio.
Dopo circa dieci minuti la Juve si rende pericolosa: Sissoko, oggi al rientro, spinge in area una palla vagante per Iaquinta, che la protegge e calcia, senza mettere in difficoltà Frey. Il ritmo è comunque alto e la partita intensa, con continui cambi di fronte e azioni elaborate.
Al 20' Poulsen verticalizza per Iaquinta che calcia male; la sua palla diventa però un assist per Amauri, che segna facilmente il pareggio e il suo primo gol in campionato.
Al 33' da una punizione di Vargas scaturisce una nuova rete, che viene annullata per fallo di Dainelli su Chiellini. L'ultimo lampo del primo tempo è ancora di Vargas, con un tiro a incrociare che un grande Buffon devìa in angolo.

Ripresa di gioco caratterizzata da pioggia e bassi ritmi, salvo l'inizio che è particolarmente vibrante. Al 4' Diego serve Amauri a centro area che fa da sponda per Sissoko: Frey respinge con i piedi. Il maliano replica dopo un minuto di testa con salvataggio di Gamberini in area. Pochi istanti dopo terribile contropiede della Fiorentina con Vargas che dal limite dell'area appoggia su Jovetic che calcia a lato.
Da qui in poi il ritmo del match va calando gradualmente, con sempre meno occasioni, nonostante le sostituzioni effettuate dai due tecnici.

giovedì 15 ottobre 2009

QUALCHE PAROLA SULL'INFLUENZA

Ormai siamo stati tutti investiti dall'onda mediatica della nuova influenza suina, la cosiddetta influenza A H1N1: non si contano le parole spese al riguardo da molti mezzi di comunicazione. Fortunatamente ci rimane Internet, che, come in molte altre occasioni, ci aiuta ad aprire gli occhi su molti aspetti della nostra vita quotidiana.
A tal proposito, si può ascoltare un intervento dell Dott. Serravalle, pediatra, che ci aiuta a sgombrare il campo da molti interrogativi.
Innanzitutto val la pena mettere subito in chiaro che l'influenza suina che tanto terrorizza è un'influenza come le altre, con i soliti sintomi infuenzali come malessere generale, stanchezza, artromialgie e altri. In generale, così come vale per altri virus influenzali e parainfluenzali, il riconoscimento preciso del virus causante l'influenza suina è molto difficile: i comuni test disponibili hanno una sensibilità che va dal 10 al 60%.
Tuttavia sembra molto contagiosa e questo spiega perchè è stato dichiarato lo stato di pandemia. Eccolo qui l'altro inghippo: al fine di adattarla a scopi commerciali, la definizione di pandemia è stata appositamente modificata, facendo scomparire il criterio della gravità ovvero della mortalità che la malattia può provocare cosicchè un virus che circola molto frequentemente (gli anticorpi contro questo virus erano presenti nel sangue di infermieri messicani, da dove partì due anni fa l'influenza) diventa una pandemia.
Questa influenza, in base ai dati attuali, provoca meno morti rispetto ad altre influenze: la mortalità, ossia il numero di morti rispetto al totale dei casi segnalati, è dello 0,3% in Europa e dello 0,4% in America; potrebbe essere ancora inferiore, considerando che i pazienti con sintomi lieve sfuggono alla sorveglianza e quindi i contagiati potrebbero essere molto di più. Le morti, che maggiormente terrorizzano l'opinione pubblica, sono spesso da ascrivere ad altre patologie, in particolare di tipo cronico, in grado cioè di portare un abbassamento generale delle difese immunitarie.
Nonostante questi dati confortanti, i media hanno diffuso il panico. E non è certo la prima volta, gli illustri sono precedenti: nel 2005, per esempio, l'OMS aveva previsto fino a 7 milioni di morti per l'influenza aviaria, mentre alla fine della stessa furono 272.
La cosa più incredibile è che per questo vaccino, come conclude il dottor Serravalle, non esiste uno studio di efficacia e sicurezza pubblicato su una qualsiasi rivista internazionale. Vi pare accettabile?

Tutte queste notizie, che non si sentono da altre fonti, sostanziano la seguente considerazione: la pandemia di cui tanto si parla è un perfetto caso di invenzione di una malattia, un prodotto di marketing che sta godendo di una pubblicità gratuita su qualunque mezzo di comunicazione.

martedì 13 ottobre 2009

UNA SFIDA A SENSO UNICO


Il giorno dopo la Convenzione del Partito Democratico, tenutasi a Roma in attesa delle primarie del 25 ottobre, le polemiche e i giudizi ai discorsi dei tre candidati segretari si susseguono.

In particolare, per quello che ho potuto apprendere dai giornali, la figura che è uscita peggio di tutte dalla giornata di ieri è quella del segretario attuale Franceschini.
E' emblematico che i titoli dei principali giornali stigmatizzino la sua frase anti-Cavaliere ("E' antiberlusconismo dire che è un ominicchio un uomo che, offendendo Rosy Bindi, offende tutti noi?"): il refrain dell'antiberlusconismo a lui caro, a guardare i sondaggi, non gli ha portato certamente fortuna finora: dubito sia una carta utile da spendere in vista delle primarie. La vignetta di Vincino ieri sentenziava: "Franceschini, il rappresentante della corrente Di Pietro nel P.D." Nonostante abbia raccolto molti applausi, più di Bersani, le sue restano parole da comizio, anzi da "comiziaccio" come l'ha definito Alfredo Reichlin, parole da "segretario" rivolte al suo "partito". Mancava l'ampio respiro sui principali temi d'interesse pubblico, che devono convincere l'elettore a confermarlo alla guida del Pd.
Franceschini, poi, impiega del suo per peggiorare la situazione. Si ripropone ancora come salvatore del partito, quando in verità lo stesso alle ultime elezioni europee ha perso sette punti percentuali, rivendica di averlo "servito quando tutto sembrava perduto". Può darsi Franceschini non si sia reso conto della sconfitta...
Poi le voci di corridoio, smentite da uno degli interessati, Bettini, sostengono che l'attuale segretario abbia chiesto all'ex collaboratore veltroniano di intervenire presso Ignazio Marino per "siglare un accordo" o, per dirla terra terra, affinchè questi rinunciasse a correre per la segreteria. Ricevuto un secco no, Franceschini ha deciso di continuare la campagna elettorale "chiedendo il voto utile per me anche ai suoi elettori". Alla faccia della democrazia: "democratici" sì, ma solo di fatto...

lunedì 12 ottobre 2009

SERVE UN LIMITE

Ieri, da Salerno, in occasione della chiusura della Festa della Libertà, Berlusconi ha gettato nuovamente, sempre da gran trascinatore, benzina sul fuoco della discussione politica, di per sè già molto animata.
Il punto del suo discorso che maggiormente colpisce è quello che attacca nuovamente la Consulta.

(...) non permetteremo di nuovo che la volontà popolare non venga rispettata, che non venga rispettato il Parlamento, come è accaduto da poco con la decisione della Corte costituzionale.

Ritengo che la misura a questo punto sia colma: passi la critica ad una decisione non condivisa, che ciascuno può fare e che può essere dettata dall'emozione del momento. Non può invece passare la delegittimazione forte e senza limiti ad un organo istituzionale qaule è la Corte, le cui decisioni vanno necessariamente rispettate al fine di rimanere nell'alveo dello Stato di diritto che caratterizza il nostro vivere civile. Nessuno, tanto meno il Presidente del Consiglio dei Ministri, è esentato dal rispettare una sentenza della Corte.

La bocciatura del lodo Alfano, per amore di precisione, era una decisione facilmente prevedibile, data la materia trattata, sebbene nel 2004 la Corte avesse soprasseduto sul particolare, ritenendolo "assorbito" da altri rilievi, così come ha esemplificato sul Corriere della Sera del 9 ottobre il professor Grevi.

In quella occasione la Corte costituzionale non aveva nemmeno esaminato il profilo di incostituzionalità su cui si è fondata, invece, la sentenza dell' altroieri, ritenendolo «assorbito» dall' accoglimento di altre più settoriali eccezioni, espressamente sollevate. Tanto è vero che, quando il presidente Napolitano, nel promulgare il Lodo Alfano, si era riferito proprio a quella precedente sentenza costituzionale, aveva tenuto a precisare come solo «ad un primo esame» la nuova legge non risultasse affetta da manifesta incostituzionalità. Questo, infatti, e soltanto questo è il livello di valutazione consentito al capo dello Stato nel momento di promulgare le leggi, ferma restando ovviamente la competenza della Corte costituzionale per ogni più approfondito giudizio. Così è avvenuto, per l' appunto, anche nel nostro caso, attraverso la sentenza che tante polemiche sta suscitando.

ARRIVEDERCI!


Apprendo da pagina 5 del Corriere della Sera di oggi che la cantante Milva vuole lasciare l'Italia, forse per Zurigo o Berlino. Motivo: Berlusconi e il governo da lui presieduto. Perchè egli "non capisce nulla (...) non è intelligente. Pensa di essere meglio degli altri, ma non lo è". Queste le parole rilasciate dalla cantante nel corso del talk-show Beckmann in onda questa sera sulla rete tedesca Ard.

La notizia mi lascia del tutto indifferente; certamente anche ora non sentiamo la sua mancanza, figuriamoci se andrà via. Se il criterio per decidere la permanenza nel proprio Paese è quello del governante di turno, stiamo freschi...

sabato 10 ottobre 2009

PER APPREZZARE LA BIRRA ARTIGIANALE


Per tutti gli amanti della birra, quella vera, vi segnalo la 1^ Rassegna della Birra Artigianale, che si svolgerà a Casteggio, in provincia di Pavia, dal 15 al 18 ottobre 2009.

Con il termine birra artigianale si indica un prodotto non pastorizzato e generalmente non filtrato. Sapore fresco e maggior esaltazione delle caratteristiche aromatiche e gustative delle materie prime impiegate sono le caratteristiche principali; inoltre la birra artigianale contiene un’alta concentrazione di antiossidanti, anticancerogeni e vitamine del gruppo B. Per raggiungere questi risultati, però, il tempo di produzione è più lungo rispetto alle birre che acquistiamo normalmente e, date le sue caratteristiche tipiche, le aziende produttrici sono di piccole dimensioni e operano commercialmente in un ambito geografico locale: sono i cosiddetti microbirrifici.

Oltre alla possibilità di degustare le birre accompagnate da prodotti tipici dell'Oltrepò, vi segnalo due incontri particolarmente interessanti: sabato 17 ottobre alle ore 19,30 si parlerà di Birre a fermentazione bassa e alta: caratteristiche e stili; domenica 18 ottobre alle ore 18,30 si parlerà di Le vie del malto e del luppolo.

Tutte le informazioni sull'evento sono disponibili sul sito:

www.birrart.org

giovedì 8 ottobre 2009

STRANE REAZIONI

Grande scalpore, com'era nell'aria, ha suscitato l'atteso pronunciamento della Corte costituzionale, che

ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge 23 luglio 2008, n. 124 per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione. Ha altresì dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale della stessa disposizione proposte dal GIP del Tribunale di Roma.

Era strana l'atmosfera che si respirava nei giorni precedenti: l'attesa della bocciatura del Lodo Alfano veniva tifata da gran parte dell'opposizione politica. E io mi chiedevo e continuo a chiedermi perchè: che cosa è cambiato dopo la bocciatura della legge? Se si sperava di abbattere il governo, il tentativo è stato risibile perchè Berlusconi continuerà a governare a fronte dell'ampia maggioranza che lo sostiene nel Parlamento. Mi chiedevo altresì se l'opposizione pensava alla caduta del Governo e ad elezioni anticipate: quali potevano essere le prospettive di governo di un partito allo sbando e in piena fase congressuale?
Al pari, fatico a comprendere la reazione scomposta del Presidente del Consiglio nei confronti del Presidente della Repubblica: inserendosi nel solco iniziato da Ciampi, Napolitano si è sempre comportato con il rigore istituzionale che deve tenere un'alta istituzione.


domenica 4 ottobre 2009

UNA MANIFESTAZIONE CONTRO

La manifestazione di ieri per la libertà di stampa ha portato in piazza alcune decine di centinaia di persone: il balletto delle cifre ondeggia tra 60mila secondo la questura e 300mila a detta degli organizzatori. E certamente c'è da rallegrarsi perchè la libertà di manifestare, che difendo a spada tratta, è integra.
Diversa è invece la valutazione sui contenuti della stessa. In un Paese in cui, indipendentemente dal governo in carica, programmi come, tra gli altri, Anno zero, Ballarò, Primo piano, Parla con me, Report (che ha regolarmente ricevuto la tutela legale) vanno regolarmente in onda, non riesco a capire perchè si debba gridare alla mancanza di libertà di espressione e al regime. E' inutile negarlo: la manifestazione di ieri non era per difendere la libertà di stampa, ma era semplicemente una manifestazione contro; contro il governo di centrodestra e principalmente contro Silvio Berlusconi, bersaglio prediletto di tutta la sinistra che sembra divertirsi con lui. Perchè in piazza non c'erano solo giornalisti o giuristi, ma soprattutto sventolavano bandiere del Pd, di Rifondazione, dell'Idv e della Cgil, sfilavano Franceschini, Bersani, Epifani, Giordano (vista l'assenza dal Parlamento, valeva la pena fare un giro in piazza sotto le telecamere), Di Pietro (che proprio non sa dove sta di casa il buon gusto, visto il suo vile attacco al Capo dello Stato). Una manifestazione, perciò, meramente politica, strumentalizzata per fini di parte, con i giornalisti complici.

sabato 3 ottobre 2009

SE QUESTA E' INFORMAZIONE

Confesso di non aver seguito l'ultima puntata di Anno zero, sebbene ne abbia letto i contenuti subito dopo la trasmissione sui siti di Repubblica e Corriere della sera. Come tutti sapete, l'ospite di punta era Patrizia D'Addario, la famosa escort che è ormai diventata una star. Tutti felici per il boom di ascolti del programma così da poter dire che per una sera ha finalmente trionfato l'informazione.

Io, invece, giudico quella puntata un insulto al concetto di servizio pubblico: come si può pensare di invitare una escort o, per dirla molto più direttamente, una prostituta e far ruotare un intero programma intorno a lei ("No Gianpy, no party" era il titolo della puntata)? E' questa la vera informazione? Perchè, se è vero che Tarantini è indagato, non mi risulta che il presidente del Consiglio lo sia; e se questi poi ami divertirsi nella sua vita privata con prostitute - torno a ripetere per l'ennesima volta - non sono certamente cose che ci riguardano.

venerdì 2 ottobre 2009

CON GOOGLE MAPS SI VEDE PROPRIO TUTTO!

E' veramente curioso notare come con Google Maps si possa osservare in tempo reale qualsiasi punto del mondo. Al punto che su Facebook già spopola il gruppo nel quale si può vedere questo "bizzarro" particolare.


Per vederlo:
  • andate su Google Maps;
  • nella barra di ricerca delle mappe, scrivete "Farra d'Isonzo, Strada dei Campi";
  • quando appare la mappa, selezionate la modalità di vista "satellite".
Buon divertimento!

giovedì 1 ottobre 2009

RINGRAZIAMENTI

Cari amici,
vi devo un immenso ringraziamento per la costanza con la quale seguite il mio blog. Ancora pochi giorni di pazienza e tornerò ad aggiornarlo in maniera continuativa.
Qui sotto vi mostro i dati riguardanti le visite del mese di settembre:
più di 1000!

GRAZIE DI CUORE A TUTTI!



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