
Passato il weekend, siamo pronti a guardare al panorama politico mutato. Le primarie del Partito democratico, che hanno portato al voto 3 milioni di persone, hanno incoronato come

L'elezione di Bersani, tuttavia, porta con sè varie conseguenze sul piano politico: la prima e più importante riguarda la connotazione del partito che è ormai improntata a seguire il modello dei partiti socialisti europei, pur dovendo fare i conti al suo interno con la componente dei cattolici democratici, capeggiati dalla vicepresidente della Camera Rosy Bindi. A tal proposito, un'altra conseguenza dell'elezione di Bersani è la fuoriuscita dal partito di


Una sconfitta abbastanza netta è stata quella di Franceschini, soprattutto se si guardano le liste che lo sostenevano: basandosi ancora su dati provvisori, la lista Serracchiani-Sassoli rischia di rimanere al palo; il big Cofferati è stato battuto in Liguria dal bersaniano Lorenzo Basso; fuori dall'assemblea nazionale anche Federica Mogherini, potrebbero restare fuori Touadi (indicato da Franceschini vice in caso di una sua vittoria), Vassallo (il padre dello Statuto). Queste sconfitte, a mio avviso, appaiono tanto più brucianti se si considerano le vittorie di due big come Loiero e Bassolino, che rappresentano il vecchio e la peggiore classe dirigente che il Sud ha avuto negli ultimi anni.
Auguri a Bersani, con la speranza che riprenda il controllo del Pd tagliando i ponti con il partito di Di Pietro e portando innanzi una seria opposizione al governo Berlusconi, improntata al confronto leale.
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