martedì 20 ottobre 2009

IL PERICOLO ALLE PRIMARIE


Ho letto con molto interesse l'intervista del senatore Enrico Morando rilasciata oggi al Corriere della Sera. Al di là della stima personale, ho apprezzato il coraggio che ha avuto, in qualità di commissario straordinario del Pd a Napoli, ad affrontare un caso spinoso come quello campano: a Castellammare di Stabia un consigliere comunale del Pd è stato ucciso da un camorrista, regolarmente tesserato con il Partito democratico; oppure - per fare un altro esempio - la moglie del boss Pasquale D'Alessandro, tale Carolina Mosca, risulta regolarmente iscritta al Pd.

E' evidente che in alcune zone d'Italia c'è un problema di legalità che si riflette sulla politica e porta a fatti come quelli suindicati. Ed è anche giusto ricordare che pratiche simili sono purtroppo appannaggio sia del centrodestra sia del centrosinistra, in particolar modo nel Meridione.
Ciononostante, alla fine dell'intervista, si rimane con l'amaro in bocca. Il senatore Morando ammette di aver lavorato e di essere intervenuto "in caso di segnalazioni specifiche", come è successo a Torre Annunziata dove il tesseramento è stato annullato ed è stato nominato un commissario. Propone inoltre di rinnovare la tessera in tutta la provincia con "il meccanismo del silenzio-dissenso" oppure di portare "agli inquirenti gli elenchi degli iscritti rendendoli pubblici".
Nulla da eccepire, tutte buone decisioni utili a sanare una situazione insostenibile, ma il tono generale dell'intervista non è rassicurante: si percepisce rassegnazione e sconfitta, dal momento che "noi abbiamo fatto molto, ma dobbiamo fare di più, perchè evidentemente non è bastato". Morando conclude, infine, senza lasciare molte garanzie per il voto di domenica, dato che "la certezza che non ci saranno brogli, quella, non gliela posso dare".
Il buon D'Alema ha voluto minimizzare sulla questione questa sera a Otto e mezzo, cercando di rassicurare gli elettori, lasciando comunque qualche dubbio in merito. Emblematica di questa situazione è, a mio avviso, la figura del governatore Bassolino: il simbolo del malcostume politico e del malgoverno candidato da Bersani per il solo ed evidente fine dei voti.
Mi chiedo: è possibile cambiare il corso delle cose in questo modo?

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