lunedì 29 dicembre 2008

GITA A MEGEVE


Durante il mio soggiorno natalizio in montagna, a Courmayeur, ho fatto visita alla città francese di Megève, ridente località dell'Alta Savoia, circondata dalle montagne e meta di numerosi turisti, soprattutto d'inverno.
Qui vi propongo un breve video fotografico del centro di Megève.



mercoledì 24 dicembre 2008

AUGURI DI BUONE FESTE


Cari amici,
anche quest'anno è giunto il Natale, una delle feste - credo - più sentite e, a distanza di pochi giorni, giungerà anche il nuovo anno, il 2009. Ogni anno fa strano pronunciare un numero nuovo, sembra impossibile siano già passati dodici mesi: e invece il tempo scorre veloce, per fortuna o purtroppo, a seconda dei punti di vista.
Per quanto mi riguarda, posso dire che il bilancio del 2008 è nel complesso positivo: felicità e successo hanno regnato nel corso dei dodici mesi passati (soprattutto negli ultimi), intervallati da brevi e fisiologici periodi più difficili e complicati, dai quali sono comunque uscito senza problemi. Sono contento del 2008, veramente: in primo luogo per gli studi, che stanno andando a gonfie vele (ormai sono al V anno e ne manca solo uno alla laurea, se tutto procede bene); poi per la mia vita privata, la quale solo per breve tempo ha attraversato un momento intricato; inoltre sono felice per l'evolvere dell'attività con La Barbatella, che quest'anno mi e ci ha dato tante soddisfazioni (sale piene per il Requiem di Mozart, il concerto di fisarmoniche, la presentazione del libro del dottor Veneziani), che speriamo siano replicate l'anno prossimo. A questo proposito, ogni volta che penso alla Barbatella, mi commuovo: sembrava impossibile potessimo realizzare ciò che abbiamo organizzato, data la carenza di esperienza e di mezzi, e invece, grazie a tanta buona volontà e abnegazione, ciascuno con il suo contributo, siamo riusciti a costruire un riferimento per la cultura nell'Oltrepò.
Che bello!!! Grazie Lori per avermi coinvolto nel tuo progetto e grazie a tutti i ragazzi che, nonostante fossi forestiero, mi hanno accettato e con i quali mi sono integrato benissimo: grazie a Fra, Eli, al Boso, (il metronomo dell'associazione) a Gabri, Ilaria, Gigi, Elena, Emilio, Aldo, i due Carlo (simpaticissimi, fate sempre ammazzare dal ridere), Erica e il Maffo (le sue battute caustiche sono sempre ben accette, oltrechè protagoniste di risate lunghissime).

Pertanto, amici del blog, auguro a voi tutti e alle vostre famiglie di trascorrere delle felici festività natalizie, all'insegna della serenità e del buonumore, abbuffandovi di cibo (questo non può mancare!) e un gioioso anno nuovo, pieno di allegria e di successi.

In questo periodo di feste, il blog si prenderà una piccola pausa, a meno di particolari ispirazioni che non riusciranno a tenermi lontano da questa mia creatura.

sabato 20 dicembre 2008

LE SOLITE, INCONCLUDENTI PAROLE

Qui di seguito vi propongo il testo della lettera inviata al Nostro Giornale riguardo la proposta di legge per abbassare a 0,2 g/L il tasso alcolemico (la stessa, essendo giunta tardi in redazione, molto probabilmente non verrà pubblicata).

Gentile Direttore,

dopo gli ultimi fatti di cronaca, si sente riparlare di nuove proposte di legge a proposito di coloro i quali guidano sotto l’effetto di alcol o stupefacenti. E quasi mi viene da sorridere perché constato che, in Italia, il vizio inguaribile di preoccuparsi di qualcosa solo se muore qualcuno (si veda il problema delle condizioni di sicurezza delle scuole) è destinato a perdurare.
E allora, rivolgendomi a Lei e all’onorevole Lovelli, vorrei spendere due parole sulle dichiarazioni del presidente della Commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci: “Vogliamo abbassare la soglia dallo 0,5 attuale allo 0,2 perché deve essere chiaro che chi guida non deve bere”.
Di fronte a tale affermazione, ho fatto alcuni pensieri che Vi esternerò.

In primo luogo, come ho già ricordato, in Italia ci si ricorda che esiste un problema nel momento in cui lo stesso causa un evento tragico, altrimenti l’informazione e la politica tendono a non occuparsene.
In secondo luogo, mi chiedo in base a quale criterio si vuole abbassare il limite del tasso alcolemico da 0,5 g/L a 0,2 g/L: la differenza è minima e non credo potrà portare ad una drastica diminuzione degli incidenti automobilistici. Si tratta piuttosto di una mossa di facciata, di un compromesso, come è stato quando si è passati dal limite di 0,8 g/L a 0,5 g/L; mi chiedo allora: perché non scendere a zero, impedendo a chiunque abbia assunto una sola goccia di una qualsiasi bevanda alcolica di mettersi alla guida?
Ritengo, pertanto, che ancora una volta si sia voluto eludere coscientemente il problema, non affrontandolo nella sostanza. E qual è la sostanza? In Italia il problema non è il limite del tasso alcolemico, dal momento che Paesi Bassi, Francia, Germania e Spagna condividono con noi il limite di 0,5 g/L (solo la Gran Bretagna è più permissiva, con il suo 0,8). La vera questione da affrontare - che ci si guarda bene dall’affrontare - è quella riguardante i controlli: come si può facilmente verificare su varie statistiche, l’Italia è il Paese europeo con il più basso numero di controlli delle forze dell’ordine sugli automobilisti, anzi potremmo dire che, rispetto ad altri Stati, da noi i controlli sono inesistenti, tanta è la differenza. Abbiamo regole minuziose e severe: ciò che serve è che siano applicate, altrimenti sono carta straccia . “L’automobilista italiano ha una probabilità ogni 74 anni di essere fermato e costretto a soffiare nell’etilometro": io, patentato da più di quattro anni, non ho mai avuto il piacere di essere fermato e controllato!

Così, a cuore aperto, voglio rivolgermi all’onorevole Lovelli (in qualità di componente della Commissione Trasporti della Camera) e alle più alte autorità provinciali. Voi tutti, credo, avete dei figli, i quali il sabato sera percorrono con le auto le strade della provincia. Perché non utilizzate la vostra profonda preoccupazione di genitori per la loro sicurezza per mettere in campo un aumento dei controlli sulle strade o quantomeno sollecitarlo? Badate bene: aumentare i controlli non significa che per due settimane, dinanzi ai locali più frequentati, si possono trovare anche cinque, sei auto della polizia e a distanza di un mese invece il deserto. I controlli devono essere costanti e capillari, ogni settimana la polizia deve controllare a tappeto il territorio, incutendo quella paura in chi ha abusato dell’alcol - e vuole mettersi alla guida - che può spingerlo a desistere. Questo Vi chiedo, per sentirmi tutelato e per tutelare noi tutti (spesso a essere coinvolti in incidenti e ad avere la peggio sono automobilisti totalmente incolpevoli).

“Siamo i gran maestri della teoria: la pratica è giudicata attività volgare”, afferma Beppe Severgnini (Corriere della Sera, 16/12/2008): cerchiamo di ribaltare questo luogo comune che ben descrive la situazione italiana. Facciamolo per un nobile fine: salvare tante giovani vite!

Cordialità

martedì 16 dicembre 2008

JUVENTUS-MILAN: CHE PARTITA, AMICI!

Una vera delizia! Questa è stata la partita della Juventus, una prova assolutamente superba, con pochissime sbavature. La fatica della Champions si è fatta sentire relativamente, solo a metà del secondo tempo. Per il resto la Juve è riuscita a tenere testa ad un Milan, che in difesa mostra le sue pecche maggiori: marchiano l’errore di Ambrosini su Chiellini, che ha portato la Juve sul 2-1; decisiva l’espulsione di Zambrotta per fallo da dietro su De Ceglie.
E poi si deve parlare di alcune individualità: su tutte spicca Amauri, una vera potenza in attacco, un’infinità di palloni toccati, due perle depositate in rete: meritatissima la standing ovation all’uscita dal campo. A centrocampo Marchisio e De Ceglie: uno meglio dell’altro, il futuro della Juve ha mostrato sostanza e qualità; sempre lucidi, sempre propositivi, sempre pericolosi; De Ceglie confeziona un pallone col contagiri per il primo gol di Amauri, Marchisio lavora e organizza il centrocampo, sfiorando il gol. Quindi in difesa: Giorgio Chiellini, una vera autorità, ormai non si discute più, una diga che assicura sicurezza e organizzazione, attualmente il migliore difensore del campionato italiano a giudizio di Ancelotti. E Molinaro, un altro giovane, perfetto in tutte le chiusure, anche lui sta crescendo e maturando.
Individualità a parte, la Juventus ha confermato la dote della compattezza, riscoperta dopo il periodo nero di metà girone d’andata, la capacità di fare gruppo sia nel momento buono sia nel momento della difficoltà. Sembra essere, per ora, l'unica squadra capace di inseguire l'Inter e insidiarne il primato.

COMPLIMENTI RAGAZZI,
CONTINUATE COSI'!!!






martedì 9 dicembre 2008

CESARE CREMONINI ALL'ALCATRAZ DI MILANO


Martedì 2 dicembre 2008, ore 21,30, Alcatraz, Milano: Cesare Cremonini ha cominciato il suo "Primo Tour sulla Luna", dopo la data zero di Osimo (AN), al Palabaldinelli.

Fin dalle 18,30, lo spazio antistante l'Alcatraz è stato preda di noi spettatori, impazienti di entrare, soprattutto per il freddo e quella brutta sensazione di essere pressato come in una scatola di sardine. Solo alle 20 ci è stato possibile entrare e non vi dico quanti spintoni per guadagnarsi una posizione che ti avrebbe permesso di essere il più vicino possibile vicino a Cesare.
Comunque, dopo tanta fatica, raggiungo il palco: quarta fila, non male - penso - ora magari riesco a mangiare tranquillo e far riposare la mia schiena che chiede ristoro. E invece no, eravamo sempre abbastanza compressi, con qualcuno che cercava, da furbo, di guadagnare posizioni. E allora, mi sono mangiato un panino in piedi, con l'occhio vigile, facendo un po' di ginnastica sul posto perchè i piedi cominciavano ad addormentarsi e intanto riposavo la schiena.
I minuti passano lenti, guardo continuamente l'orologio, impaziente per l'inizio del concerto; intanto mi incanto ad osservare il palco, gli strumenti, le chitarre in particolare, con i tecnici che corrono da una parte e dall'altra a sistemare gli ultimi particolari.

Alle 21 precise, le luci si abbassano e sul palco arriva Amy MacDonald, accompagnata dal bassista e dal batterista (il quale suona seduto su un cubo, che rappresenta il suo strumento). Vent'anni, inglese di Glasgow, con un album "This is the Life" uscito alla fine di luglio, Amy si sta distinguendo per il suo stile musicalmente legato alla migliore tradizione del pop/folk inglese. Ci ha allietato con la sua voce e la sua musica allegra per mezz'ora e devo dire che mi ha piacevolmente sorpreso.



Ore 21,30: ora tocca a lui, il palco lo sta attendendo sulle note di "Cercando Camilla", il pubblico dell'Alcatraz è in delirio quando la sua band prende posizione sul palco, Ballo compreso. Non appena parte l'intro di Louise, eccolo, irrompe sul palco: Cesare Cremonini inizia il concerto milanese, con una corsa verso di noi, per raggiungerci in fretta e raccogliere la nostra emozione. Segue Dicono di me, PadreMadre, Mille Galassie, Zapping, La fiera dei sogni, Le tue parole fanno male, Latin Lover, Figlio di un re, 50 Special, Niente di più, Vorrei, Momento silenzioso, Sardegna, Qualcosa di grande, Vieni a vedere perchè, Marmellata #25, Ancora un po', Dev'essere così, Le sei e ventisei, Il Pagliaccio, Il primo bacio sulla Luna, Gli uomini e le donne sono uguali, Un giorno migliore. Con la parentesi di Ballo cantante, che ha interpretato un pezzo di Johnny Cash.
Quanti brividi! Tutte le canzoni cantate a squarciagola, nonostante il mal di gola: alla fine del concerto, non vi dico che bruciore e soprattutto non vi dico quanta poca voce avevo!
Però, lo ammetto, a parte l'euforia per essere lì al cospetto di Cesare, quasi ogni canzone mi ha dato emozioni diverse:


SARDEGNA: una delle mie preferite, una delle preferite di Cesare, una di quelle canzoni che non puoi dimenticare perchè è indimenticabile;


NIENTE DI PIU': incredibilmente toccante, con Cesare al pianoforte, accompagnato da noi;


VORREI: la prima canzone di Cesare, scritta per una donna che lo ha fatto soffrire per tre anni, uno di quei pezzi che porti sempre nel cuore e canti nei periodi più grigi, che tocca le tue corde più profonde quando Cesare la lascia cantare al pubblico, emozionandosi lui stesso;



GLI UOMINI E LE DONNE SONO UGUALI: proprio non mi piace, sebbene l'interpretazione col solo pianoforte è più orecchiabile;

LATIN LOVER: cantata sempre da latin lover, assolutamente stupenda;

MILLE GALASSIE: emozionante l'intro, con Cesare alla chitarra, senza parlare della canzone che è una delle più ricercate;



VIENI A VEDERE PERCHE': ovviamente Cesare è davanti al suo piano, per trasmetterti l'intensità delle emozioni che fuoriescono da quel magico strumento;


PADRE MADRE: una delle mie preferite, per il tema affrontato, perchè ogni tanto ti trovi in quelle situazioni e i tuoi genitori sono la cosa più importante che hai; non mi stancherò mai di fare i complimenti a Cesare per averla scritta;

LE TUE PAROLE FANNO MALE: urlata quasi a squarciagola, speciale;


DEV'ESSERE COSI': come definirla? Superba, con Cesare che arpeggiava dinanzi a me le note di questa poesia;

LA FIERA DEI SOGNI: splendida, per raccontare un pezzo di Romagna, un pezzo di vita; e poi il finale? In francese: "ce soir, ce soir";

MARMELLATA #25: memorabile, il racconto di un amore finito, con gli strascichi che ne conseguono; e poi Baggio e Senna? Due miti... Con il pubblico che ha accompagnato Cesare fino alla fine: "quella che mi nascondevi tu..."
;

LOUISE: non m'ha entusiasmato molto, forse anche perchè non ho avuto molto tempo per ascoltare il cd;


DICONO DI ME: interpretata proprio da scatenato, è proprio una bella canzone


IL PAGLIACCIO: suonata e cantata al pianoforte, una perla;


FIGLIO DI UN RE: un'altra canzone riuscita dell'ultima album, stupenda interpretazione, una carica pazzesca


LE SEI E VENTISEI: addio, qui sono crollato, l'emozione a mille, l'ho cantata tutta, è magica, stupenda, continuo ad ascoltarla perchè mi rapisce, mi sconvolge;


UN GIORNO MIGLIORE: è l'augurio che ci ha rivolto Cesare, la degna chiusura di un concerto perfetto.


Inutile dire che Cesare e la sua band sono stati subissati dagli applausi, con Cesare che era letteralmente senza voce, non riusciva più a parlare: si è speso tutto per noi, era distrutto. E così Ballo lo ha aiutato a chiudere...


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