martedì 9 dicembre 2008

CESARE CREMONINI ALL'ALCATRAZ DI MILANO


Martedì 2 dicembre 2008, ore 21,30, Alcatraz, Milano: Cesare Cremonini ha cominciato il suo "Primo Tour sulla Luna", dopo la data zero di Osimo (AN), al Palabaldinelli.

Fin dalle 18,30, lo spazio antistante l'Alcatraz è stato preda di noi spettatori, impazienti di entrare, soprattutto per il freddo e quella brutta sensazione di essere pressato come in una scatola di sardine. Solo alle 20 ci è stato possibile entrare e non vi dico quanti spintoni per guadagnarsi una posizione che ti avrebbe permesso di essere il più vicino possibile vicino a Cesare.
Comunque, dopo tanta fatica, raggiungo il palco: quarta fila, non male - penso - ora magari riesco a mangiare tranquillo e far riposare la mia schiena che chiede ristoro. E invece no, eravamo sempre abbastanza compressi, con qualcuno che cercava, da furbo, di guadagnare posizioni. E allora, mi sono mangiato un panino in piedi, con l'occhio vigile, facendo un po' di ginnastica sul posto perchè i piedi cominciavano ad addormentarsi e intanto riposavo la schiena.
I minuti passano lenti, guardo continuamente l'orologio, impaziente per l'inizio del concerto; intanto mi incanto ad osservare il palco, gli strumenti, le chitarre in particolare, con i tecnici che corrono da una parte e dall'altra a sistemare gli ultimi particolari.

Alle 21 precise, le luci si abbassano e sul palco arriva Amy MacDonald, accompagnata dal bassista e dal batterista (il quale suona seduto su un cubo, che rappresenta il suo strumento). Vent'anni, inglese di Glasgow, con un album "This is the Life" uscito alla fine di luglio, Amy si sta distinguendo per il suo stile musicalmente legato alla migliore tradizione del pop/folk inglese. Ci ha allietato con la sua voce e la sua musica allegra per mezz'ora e devo dire che mi ha piacevolmente sorpreso.



Ore 21,30: ora tocca a lui, il palco lo sta attendendo sulle note di "Cercando Camilla", il pubblico dell'Alcatraz è in delirio quando la sua band prende posizione sul palco, Ballo compreso. Non appena parte l'intro di Louise, eccolo, irrompe sul palco: Cesare Cremonini inizia il concerto milanese, con una corsa verso di noi, per raggiungerci in fretta e raccogliere la nostra emozione. Segue Dicono di me, PadreMadre, Mille Galassie, Zapping, La fiera dei sogni, Le tue parole fanno male, Latin Lover, Figlio di un re, 50 Special, Niente di più, Vorrei, Momento silenzioso, Sardegna, Qualcosa di grande, Vieni a vedere perchè, Marmellata #25, Ancora un po', Dev'essere così, Le sei e ventisei, Il Pagliaccio, Il primo bacio sulla Luna, Gli uomini e le donne sono uguali, Un giorno migliore. Con la parentesi di Ballo cantante, che ha interpretato un pezzo di Johnny Cash.
Quanti brividi! Tutte le canzoni cantate a squarciagola, nonostante il mal di gola: alla fine del concerto, non vi dico che bruciore e soprattutto non vi dico quanta poca voce avevo!
Però, lo ammetto, a parte l'euforia per essere lì al cospetto di Cesare, quasi ogni canzone mi ha dato emozioni diverse:


SARDEGNA: una delle mie preferite, una delle preferite di Cesare, una di quelle canzoni che non puoi dimenticare perchè è indimenticabile;


NIENTE DI PIU': incredibilmente toccante, con Cesare al pianoforte, accompagnato da noi;


VORREI: la prima canzone di Cesare, scritta per una donna che lo ha fatto soffrire per tre anni, uno di quei pezzi che porti sempre nel cuore e canti nei periodi più grigi, che tocca le tue corde più profonde quando Cesare la lascia cantare al pubblico, emozionandosi lui stesso;



GLI UOMINI E LE DONNE SONO UGUALI: proprio non mi piace, sebbene l'interpretazione col solo pianoforte è più orecchiabile;

LATIN LOVER: cantata sempre da latin lover, assolutamente stupenda;

MILLE GALASSIE: emozionante l'intro, con Cesare alla chitarra, senza parlare della canzone che è una delle più ricercate;



VIENI A VEDERE PERCHE': ovviamente Cesare è davanti al suo piano, per trasmetterti l'intensità delle emozioni che fuoriescono da quel magico strumento;


PADRE MADRE: una delle mie preferite, per il tema affrontato, perchè ogni tanto ti trovi in quelle situazioni e i tuoi genitori sono la cosa più importante che hai; non mi stancherò mai di fare i complimenti a Cesare per averla scritta;

LE TUE PAROLE FANNO MALE: urlata quasi a squarciagola, speciale;


DEV'ESSERE COSI': come definirla? Superba, con Cesare che arpeggiava dinanzi a me le note di questa poesia;

LA FIERA DEI SOGNI: splendida, per raccontare un pezzo di Romagna, un pezzo di vita; e poi il finale? In francese: "ce soir, ce soir";

MARMELLATA #25: memorabile, il racconto di un amore finito, con gli strascichi che ne conseguono; e poi Baggio e Senna? Due miti... Con il pubblico che ha accompagnato Cesare fino alla fine: "quella che mi nascondevi tu..."
;

LOUISE: non m'ha entusiasmato molto, forse anche perchè non ho avuto molto tempo per ascoltare il cd;


DICONO DI ME: interpretata proprio da scatenato, è proprio una bella canzone


IL PAGLIACCIO: suonata e cantata al pianoforte, una perla;


FIGLIO DI UN RE: un'altra canzone riuscita dell'ultima album, stupenda interpretazione, una carica pazzesca


LE SEI E VENTISEI: addio, qui sono crollato, l'emozione a mille, l'ho cantata tutta, è magica, stupenda, continuo ad ascoltarla perchè mi rapisce, mi sconvolge;


UN GIORNO MIGLIORE: è l'augurio che ci ha rivolto Cesare, la degna chiusura di un concerto perfetto.


Inutile dire che Cesare e la sua band sono stati subissati dagli applausi, con Cesare che era letteralmente senza voce, non riusciva più a parlare: si è speso tutto per noi, era distrutto. E così Ballo lo ha aiutato a chiudere...


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