VIVA L'ITALIA!
Risorgimento e Resistenza: perché dobbiamo
essere orgogliosi della nostra nazione
Aldo Cazzullo
Mondadori
€ 18,50
Risorgimento e Resistenza: perché dobbiamo
essere orgogliosi della nostra nazione
Aldo Cazzullo
Mondadori
€ 18,50
Aveva iniziato con Outlet Italia e continuato con L'Italia de noantri: Aldo Cazzullo prosegue il suo lavoro di fine indagatore del nostro Paese con quest'ultimo libro, nel quale decide di risalire i tornanti della storia recente per ricercare il filo rosso che ci tiene insieme e ci ha permesso di arrivare a celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
"Viva l'Italia!" è per molti un grido scherzoso, per nulla paragonabile al solenne "Vive la France!", molto meno noto e orecchiabile di "Forza Italia!", grido sportivo e successivamente divenuto nome di un partito politico. "Viva l'Italia!" è il titolo di una canzone che Francesco De Gregori ha dedicato al nostro Paese, ricordando i chiaroscuri che si nascondono nella nostra terra e nella nostra vita quotidiana. Sotto la spinta di questo grido d'incitazione, Aldo Cazzullo decide di analizzare Risorgimento e Resistenza in quanto momenti di snodo della nostra storia recente per restituire loro il valore che ad essi spetta, rimarcandone gli aspetti più importanti e talora dimenticati o del tutto ignorati.
Partendo dal Risorgimento, Cazzullo annota che esso "è considerato roba di liberali: quattro gatti, appunto." Tante le denigrazioni subite dai padri della patria: il Risorgimento non piace ai leghisti che lavorano per la disunità d'Italia, non piace ai comunisti per il suo carattere conservatore, non piace ai cattolici visto che il Papa ha dovuto soccombere sotto le cannonate degli zuavi francesi il 20 settembre 1870. Cazzullo non si illude che il 150° anniversario dell'Unità d'Italia possa cambiare le cose, semmai peggiorarle: le ricorrenze suscitano noia e disinteresse, sebbene non è superfluo ricordarne il significato, visto che "il Risorgimento coincide per l'Italia con la fine dell'Antico Regime, delle monarchie assolute, delle servitù feudali, del foro ecclesiastico, e l'inizio della lenta espansione delle libertà borghesi, della democrazia rappresentativa, dei diritti civili." Il Risorgimento è la storia del re arci-italiano Vittorio Emanuele II, di Camillo Benso conte Cavour, del re Carlo Alberto, di Giuseppe Mazzini, di Giuseppe Garibaldi, di Goffredo Mameli e di tante donne: non solo aristocratiche come come la contessa di Castiglione, ma anche borghesi e popolane "mandate sotto processo, talvolta in carcere e anche sul patibolo", donne che hanno affiancato i propri uomini e i propri figli, che portato messaggi nascosti sotto le vesti, preso le armi o soccorso i feriti come il triumvirato formatosi a Roma a cui Mazzini affida il comitato di soccorso composto da Giulia Bovio Paolucci, Enrichetta Di Lorenzo e Cristina Trivulzio di Belgioioso. Spesso ci si dimentica che nel 1848 è stata un'intera nazione a insorgere, da Palermo a Milano, che la storia del Risorgimento è una "storia di popolo", che "è stata l'Italia a fare il Risorgimento, e non il Risorgimento a fare l'Italia": l'Italia esisteva già da lungo tempo, ha più di 150 anni, è prima di tutto "un'idea letteraria", come ci ricordavano già Dante e Petrarca.