venerdì 15 aprile 2011

LA CASTITA' OVVERO COLORO CHE SI FERMANO AI BACI

Da quando il fenomeno del bunga bunga ha fatto il suo ingresso nel circo mediatico, il termine viene utilizzato molto frequentemente per indicare assembramenti di gente dediti alla dolce arte dell'amore in tutte le sue varie declinazioni. Tuttavia, sarebbe sbagliato attribuire al berlusconiano fenomeno la colpa di tutti i nostri recenti mali e la responsabilità per un'immagine che nel mondo appare più annebbiata.
E perché sarebbe sbagliato? E' presto detto: da anni, ormai (almeno una decina), il sesso nudo e crudo, quello più volgare e meno nobile, ci viene proposto in qualsiasi prospettiva da giornali e televisioni, in qualunque ora del giorno e in maniera spesso intensiva al punto che può apparire difficile non inciamparvi. Tutto ciò - è chiaro - non può essere una scusa per giustificare nessuno e tanto meno per continuare a subire passivamente questo eccessivo carico di sesso, che - mi piace sottolinearlo con vigore - snatura un atto fisiologico e naturale degradandolo a mera attività di piacere, nonché a pratica bassa e volgare.




Badate bene che non si tratta di considerazioni moraliste o bacchettone, ma semplicemente della certificazione di un dato di fatto. La cosa che trovo più agghiacciante è che questo dato di fatto si riflette nella nostra quotidianità: storie di bambine - notare bene, bambine - che, vogliose, desiderano provare il prima possibile l'esperienza meravigliosa del sesso, ignare di tutto ciò che vi sta intorno, scoprendosi il giorno dopo incinte o infettate dal Treponema per il puro divertimento di aver fatto sesso senza protezione alcuna "perché così è più bello e si provano sensazioni diverse"; storie di maniaci sessuali che, malati di sesso, rovinano la vita di una ragazza per lo stupido gioco di una violenza sessuale; corpi nudi e sensuali serviti gratuitamente dalle televisioni per innalzare l'audience e distorcere la percezione del sesso di chi guarda. E di esempi simili e non se ne potrebbero fare tantissimi.
Dall'altro lato della medaglia, mi piace invece ricordare la "casta dei casti", coloro che, preferendo lo spirito, i ricordi e le chiacchiere, decidono di fermarsi ai baci. Per capire questo mondo, Maria Egizia Fiaschetti per IoDonna ha provato ad entrare in questo mondo per capirne di più. Gli asessuali contano in Italia circa 1300 iscritti sul sito AVENit, che, sottoforma di forum on line, parte da Chi sono gli asessuali, Cos'è Aven per poi passare a presentare il forum, lanciare sondaggi, accogliere le matricole ed offrire la possibilità di chattare. Per iniziare, chi è un asessuale? "Un asessuale è una persona che non prova interesse per il sesso. In generale dunque, si può dire che un asessuale è colui che non prova attrazione sessuale." Rispetto all'astensione, che rimane una scelta personale, "l’asessualità è parte integrante di ciò che siamo. Essere asessuali non peggiora né migliora le nostre vite, ma fa sì che si affrontino situazioni e problemi diversi da quelli normalmente affrontati dalle persone 'sessuali'". All'interno della comunità asessuale, vi è una gran varietà, dal momento che, proprio come ogni persona sessuale, ciascuno sperimenta relazioni, attrazione ed eccitazione in maniera del tutto differente e personale. AVEN, Asexuality Visibility and Education Network, cioè la rete per l’educazione e la visibilità degli asessuali, è stata fondata da David Jay (a sinistra) nel 2001 con due obiettivi precisi: incoraggiare l’accettazione da parte del pubblico e il dialogo sul tema dell’asessualità e facilitare la crescita di una comunità asessuale; la piattaforma globale di questa rete raccoglie attualmente oltre 27mila utenti.
La scelta di astenersi nasce non tanto per un motivo religioso, una scelta o una costrizione quanto per semplice disinteresse, non sentendo il bisogno di averne. Essi rivendicano la castità con orgoglio, ma senza fanatismo, la ritengono una catarsi interiore. Inoltre, sono impassibili alle pulsioni fisiche: per alcuni asessuali l'eccitazione è cosa frequente, ma non si associa al desiderio di trovare uno o più partner, altri si masturbano frequentemente, ma non provano il desiderio di una sessualità di coppia, altri ancora provano poca o nessuna eccitazione sessuale.
Per quanto concerne la loro identità, si tratta di una realtà dalle tante sfaccettature e difficile da inserire nei comuni modelli di riferimento. Su AVEN, la maggior parte delle persone è stata asessuale per tutta la vita e gli asessuali raramente diventeranno sessuali o viceversa; una piccola minoranza di persone riterrà se stessa asessuale per un breve periodo di tempo durante il quale esplorare e interrogare la propria sessualità. Non esistono test per determinare l'asessualità, essendo quest'ultima un'identità come le altre, una parola usata per capire di chi si parla. A proposito di identità, nel mondo asessuale si nascondono varie storie: dall'adolescente in crisi per delusioni amorose ("Vorrei avere rapporti ma, essendomi scontrato con numerosi insuccessi, la rassegnazione mi ha portato ad avere un animo rinunciatario") al trentenne che scinde rigorosamente l'amore platonico da quello fisico. Addirittura c'è chi è riuscito a ritagliarsi un personaggio: Assess, 29 anni, trapiantato da Palermo a Roma, è un tipo eccentrico, che passa da animatore delle notti capitoline a ospite televisivo in talk-show e programmi cult tra i giovanissimi, "filosofo del nonsense, un po’ animale da palcoscenico un po’ cantastorie naïf". "Il mio è uno stato mentale. Voglio mettermi alla prova per raggiungere un piacere infinito e dedicarmi alla scrittura." Emanuele, moderatore del forum di AVENit, è ancora vergine; cresciuto in una famiglia dove l’argomento sesso era tabù, si è confrontato con i coetanei adolescenti, ascoltando i loro racconti senza entusiasmarsi e da adulto è stato ritenuto, a torto, depresso dai genitori, che non capivano la sua sensibilità. "Sono etero e in perfetta salute", assicura, "ma non ho mai avuto la curiosità di provare. Considero il sesso un bisogno fisiologico, un automatismo. Se per l’altra persona fosse importante potremmo parlarne, ma l’atto in sé non mi stimola." Per Sara, l'astensione ha significato migliorare i rapporti umani: "La gelosia, la ricerca compulsiva logorano." La scoperta è stata fatta con Davide: "All’inizio c’era una forte attrazione mentale; quando ci siamo confidati di essere asessuali l’intesa si è rafforzata." Rispetto a chi pratica un'astensione totale, c'è anche chi patteggia, come Jessica, casalinga ventiduenne: "Sono asessuale da sempre e accontento mio marito per amore. Oltre allo sforzo fisico, non provo nulla. Per me è solo un gesto meccanico, tipo ginnastica."
Il discorso è diverso laddove il rifiuto è una reazione diretta di un trauma, caso più frequente tra le donne, che, per evitare ulteriori delusioni, tendono a stringere rapporti strettissimi con gli animali domestici. Non è infrequente che capiti anche agli uomini, come per esempio ad Antonio: "La mia scelta di astenermi è dovuta alla perdita dell’unica donna che io abbia mai amato, malata di cancro. Ho deciso di rimanerle fedele, perché era un amore immenso. È così da 19 anni e non ho mai avuto un attimo di esitazione."
Le esperienze raccolte dalla Fiaschetti sono senz'altro diverse e tutte interessanti e ci aiutano a capire la complessa realtà degli asessuali, che non può essere associata ad un tipo preciso, ma che spazia dalla casalinga all'ingegnere, rendendo l'idea che l'asessuale ha alla stregua del sessuale, i medesimi bisogni emotivi, cui reagisce soddisfandoli in modo differente.
Credo che gli asessuali esagerino da una parte e i sessuali estremisti dall'altra: una buona dose di ragione può combinare entrambi i gusti evitando eccessi.

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