Sembra tirare un'aria nuova nella scuola, dopo che il Ministro Gelmini ha cominciato, fin da luglio, a tirare fuori gli artigli per restaurare un sistema, quello della scuola, che negli ultimi decenni ha subito un progressivo declino. Al punto che nella gran parte delle classifiche internazionali, sia gli studenti sia - cosa ancora più dura da digerire - gli insegnanti italiani occupano le posizioni più basse.
Tanto per rinfrescare la memoria, ecco gli ultimi interventi proposti (e alcuni approvati con decreto legge) dal ministro: grembiule per i bambini, voto in pagella (così tutto diventerà più chiaro, invece dell'"ottimo" o del "distinto"), educazione civica e stradale (forse i nostri ragazzi sapranno che la Costituzione repubblicana ha 139 articoli; o che si può sorpassare solo con la linea tratteggiata), maestro unico alle elementari (sarebbe una vera rivoluzione: si uscirebbe più preparati e con un'impostazione allo studio; d'altronde i nostri genitori sanno molte più cose rispetto ai loro figli, che devono dividersi tra sei, sette insegnanti e perdono di vista i concetti importanti), voto di condotta legato alla promozione (è ora che i ragazzi si responsabilizzino e paghino per le loro mancanze nei confronti dell'autorità, impersonificata nel caso specifico dal professore).
Alcune di queste proposte impiegheranno più tempo di altre ad essere trasposte in leggi, ma l'importante è che siano state messe sul tavolo della discussione: da anni ormai la scuola ha perso il valore che le veniva riconosciuto un tempo. La scuola ha sempre avuto il ruolo di educare alla vita, ad insegnare a districarsi tra le mille difficoltà che ci troviamo sul nostro cammino, a poter prendere decisioni, a dare giudizi ponderati: la scuola era "palestra di vita". Oggi, purtroppo, viene considerata meno perché spesso non riesce a trasmettere i valori, l'amore per la conoscenza, la voglia di imparare per poter raggiungere un obiettivo.
Credo, perciò, sia importante appoggiare l'operato del ministro, che, anche in virtù della giovane età, potrà imprimere un cambiamento nel sistema scolastico italiano, contribuendo a farlo rialzare.
Tanto per rinfrescare la memoria, ecco gli ultimi interventi proposti (e alcuni approvati con decreto legge) dal ministro: grembiule per i bambini, voto in pagella (così tutto diventerà più chiaro, invece dell'"ottimo" o del "distinto"), educazione civica e stradale (forse i nostri ragazzi sapranno che la Costituzione repubblicana ha 139 articoli; o che si può sorpassare solo con la linea tratteggiata), maestro unico alle elementari (sarebbe una vera rivoluzione: si uscirebbe più preparati e con un'impostazione allo studio; d'altronde i nostri genitori sanno molte più cose rispetto ai loro figli, che devono dividersi tra sei, sette insegnanti e perdono di vista i concetti importanti), voto di condotta legato alla promozione (è ora che i ragazzi si responsabilizzino e paghino per le loro mancanze nei confronti dell'autorità, impersonificata nel caso specifico dal professore).
Alcune di queste proposte impiegheranno più tempo di altre ad essere trasposte in leggi, ma l'importante è che siano state messe sul tavolo della discussione: da anni ormai la scuola ha perso il valore che le veniva riconosciuto un tempo. La scuola ha sempre avuto il ruolo di educare alla vita, ad insegnare a districarsi tra le mille difficoltà che ci troviamo sul nostro cammino, a poter prendere decisioni, a dare giudizi ponderati: la scuola era "palestra di vita". Oggi, purtroppo, viene considerata meno perché spesso non riesce a trasmettere i valori, l'amore per la conoscenza, la voglia di imparare per poter raggiungere un obiettivo.
Credo, perciò, sia importante appoggiare l'operato del ministro, che, anche in virtù della giovane età, potrà imprimere un cambiamento nel sistema scolastico italiano, contribuendo a farlo rialzare.
Nessun commento:
Posta un commento