mercoledì 26 gennaio 2011

LA TOMBA VIOLATA

Un vile gesto, di una bassezza indicibile, quello verificatosi a Dagnente, in provincia di Novara: le spoglie del presentatore Mike Bongiorno sono state rubate nella giornata di lunedì, senza che nessuno abbia visto nulla e senza alcuna richiesta di riscatto pervenuta finora alla famiglia. La scoperta è stata fatta da un pensionato recatosi nel cimitero per onorare la tomba della moglie, il quale si è trovato dinanzi il loculo forzato e vuoto. Tanto sgomento e tanta incredulità ha destato il fatto nel paesino sulle rive del lago Maggiore, a pochi chilometri dalla villa di famiglia.
Non si può spiegare in maniera logica e razionale cosa spinge a rubare la salma di una persona: certamente, rubare i resti di Bongiorno permette di salire agli altari della cronaca e di avere popolarità, oltre che denaro in caso di un ricco riscatto. Tuttavia, il gesto è esecrabile: allontanare le spoglie di un caro è una violenza tanto grave quanto gratuita nei confronti dei suoi cari, una privazione del contatto tra la famiglia e il defunto, un distacco ancora peggiore della morte. La sacralità delle spoglie, la loro ordinata e precisa custodia, la venerazione tributata loro sono valori così forti e così sentiti dalla famiglia di ogni defunto al punto che qualsiasi gesto capace di intaccare la salma viene vissuto come un'aggressione, come un oltraggio reso ancor più grave proprio dal fatto che è perpetrato nei confronti di un morto.
Purtroppo, i casi di salme trafugate sono numerosi nella storia: le spoglie di Charlie Chaplin sono state rubate nel 1978 nel cimitero di Corsier sur Vevey, Svizzera, e ritrovate pochi giorni dopo; quelle dell'ex presidente argentino Peron nel 1987 nel cimitero di Chacarita a Buenos Aires. In Italia, nel 1977, è stata trafugata, a Bari, la salma di Salvatore Matarrese, padre del deputato della Dc Antonio; nel 1987 a Ravenna quella di Serafino Ferruzzi, fondatore dell'azienda omonima e suocero di Raul Gardini; nel 1992, a Mesagne (Brindisi), viene trafugata dalla cappella di famiglia la salma di un imprenditore agricolo, Guido Vece; sempre nel 1992, dal cimitero di Cesenatico, viene trafugata la salma di Raffaele Bagni, figlio dell'ex calciatore Salvatore, morto un mese prima all'età di 3 anni in un incidente stradale sull'auto guidata dalla madre. Gran clamore desta, il 17 marzo 2001, la scomparsa della salma di Enrico Cuccia, presidente onorario di Mediobanca, dal cimitero di Meina, sul lago Maggiore (a pochissima distanza dal cimitero di Dagnente dove era seppellito Bongiorno), salma ritrovata il 31 marzo in un fienile di un paese della Val di Susa: ad incastrare la banda di dilettanti, composta da Giampaolo Pesce detto "Pes" e Franco Bruno Rapelli detto "Crodino", che aveva messo in atto il trafugamento sono le telefonate fatte a Mediobanca in cerca di riscatto; proprio riguardo a tale vicenda, è stato dedicato il film L'ultimo crodino (nella foto, una scena del film), con Ricky Tognazzi, Serena Autieri ed Enzo Iacchetti.

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