mercoledì 5 settembre 2007

MOMENTI TRISTI


Ci troviamo ancora una volta, per l'ennesima volta, a commentare un tragico weekend animato dalla morte di ragazzi che alzano troppo il gomito e si mettono alla guida.
Non se ne può più! Non si può perdere la vita per questi futili motivi, è necessario ragionare di più su ciò che si può compiere in seguito ad una maggiore assunzione di alcol al fine di non compromettere la vita propria, nonchè quella altrui. So che sembra facile a dirsi e che poi, bevendo, si è meno lucidi e si ragiona; però varrebbe la pena essere coscienti, mentre si beve, che l'abuso può anche dare luogo a esiti infausti e che un attimo in più di riflessione può salvare la vita.
Ciò detto, val bene ricordare che anche baristi e istituzioni devono cercare di arginare il fenomeno delle giovani morti.
I baristi o i ristoratori o qualsiasi altra persona che offre alcolici devono essere capaci a dire no a un'altra bottiglia di vino o a un altro cocktail: sicuramente il risparmio in termini di danaro diminuirà, ma il risparmio in termini di vite umane salvate potrà aumentare e in tanti saranno loro grati.
Le forze dell'ordine hanno sicuramente il ruolo più importante: la loro attività di vigilanza deve essere massima e massimamente deterrente per tutti coloro che bevono e dopo si mettono alla guida: deve esserci il terrore che, usciti dal ristorante o dalla discoteca, si possa incappare in una pattuglia di poliziotti o carabinieri e che l'etilometro possa causare il ritiro della patente. Solo in questo modo, con le brusche maniere, balzerà in testa la geniale idea che, a turno, l'autista della macchina non beve e si incarica di riportare a casa coloro che hanno assunto sostanze alcoliche.
Tuttavia, come sempre capita in Italia - ci tocca dire - , dopo una fase di controlli intensivi durata un mese o poco più, con effetti sicuramente positivi, si è andato nuovamente incontro a scarsezza o assenza di controlli.

La mia modesta proposta è la seguente: le forze dell'ordine devono essere presenti, ogni sabato sera, all'esterno di ogni locale e controllare qualsiasi persona esca dallo stesso, prima che questi si metta alla guida; talvolta basta così poco per evitare una tragedia: il ritiro della patente può far pensare a chi ha bevuto che forse farsi accompagnare è meglio che non non poter guidare per un mese! E' altresì vero che questa presenza intermittente di poliziotti e carabinieri potrebbe far pensare a una sorta di accordo tra loro e i locali, che dal minor numero di bevute evidentemente incassano meno soldi. Spero che ciò, però, sia solo un mio errato pensiero!!!
Aspettando gli eventi, guardate cosa ho trovato su corrieredellasera.it:

Volvo è la prima casa automobilistica a lanciare un dispositivo pensato per prevenire la guida in stato di ebbrezza: ALCOGUARD.






Il dispositivo Alcoguard sarà disponibile come optional sui modelli Volvo S80, V70 e XC70 a partire dall’inizio del 2008; entro la prossima estate sarà inoltre disponibile anche sui modelli più piccoli della gamma. Si prevede una vendita di circa duemila unità all’anno e ci si aspetta che questo dato aumenti con il passare del tempo. Oggi è la Svezia il maggiore mercato peUna ragazza alle prese con l'etilometror gli etilometri blocca-motore ma Volvo Cars proporrà il sistema anche nel resto d’Europa e negli Usa.
(...) Alcoguard utilizza la tecnologia fuel cell, la stessa impiegata dalla maggior parte delle forze di polizia in Europa. Prima che l’auto possa essere messa in moto, il conducente deve soffiare all’interno di un'unità palmare senza fili. Questa unità ha le dimensioni di un piccolo telecomando ed è alloggiato in uno scomparto dietro la console centrale. Il fiato emesso dal conducente viene analizzato dall’unità palmare che quindi trasmette i risultati al sistema di controllo elettronico della vettura. Se si supera il limite di tasso alcolemico di 0,2 grammi per litri il motore non si avvia.
Grazie a sensori avanzati, non è possibile utilizzare fonti d’aria esterna per ingannare il sistema. «La tecnologia fuel cell è più costosa ma ottiene risultati di gran lunga migliori - afferma David Nilsson, responsabile del progetto Alcoguard -. Diversamente dai semiconduttori, ad esempio, le fuel cell reagiscono solo all’etanolo e a nient’altro. Nella fuel cell, le molecole di etanolo passano attraverso una membrana sensibile, generando una corrente elettrica. Questa corrente viene quindi misurata: una corrente più elevata significa più alcol nell’alito del conducente».
Alcoguard è facile da usare. Il display informativo dell’auto mostra alcuni messaggi utili al conducente per utilizzare il sistema: ad esempio, informa se il test è riuscito o se è necessario soffiare più a lungo nell’unità palmare. I risultati dell’etilometro vengono immagazzinati per 30 minuti dopo che si è spento il motore, in modo che il conducente non debba ripetere la procedura ogni volta che effettua una breve sosta. L’attuale limite di 0,2 g/L è stato scelto per ottemperare alla legislazione svedese. Per i mercati con limiti differenti (in Italia, ad esempio, il limite è 0,3), le officine autorizzate Volvo sono in grado di modificare le impostazioni. La taratura e la sostituzione della batteria dell’unità palmare vengono svolte durante la manutenzione ordinaria dell’auto.
(...) Alcoguard va considerato come un sistema di supporto. Spetta sempre al conducente prendere le decisioni giuste in base alle informazioni aggiornate di Alcoguard. Per le situazioni di emergenza o se si smarrisce l’unità palmare, si può attivare una funzione in grado di bypassare il sistema. (...)

Nestore Morosini


Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...