martedì 15 aprile 2008

THE DAY AFTER

Il giorno dopo i risultati definitivi delle elezioni si fanno i conti con la realtà. E non per tutti è confortante, anzi per la maggior parte si è profilata una netta sconfitta, che era inaspettata.
A fronte dell'affermazione netta sia alla Camera sia al Senato della coalizione guidata da Silvio Berlusconi, si deve registrare la sonora sconfitta del Pd (a circa dieci punti di distanza dal PdL in entrambe le Camere) e quella ancora più dura della Sinistra Arcobaleno, che è fuori dal Parlamento, priva di deputati e senatori. Senza parlare dei partiti più piccoli, il cui destino era segnato già in partenza. Resiste solo l'Udc, che conquista un discreto numero di deputati e tre senatori, tutti e tre in Sicilia, notoriamente sua roccaforte.
Perciò è interessante registrare i tre dati importanti fuoriusciti dalle votazioni: in primo luogo il distacco tra i due blocchi è rassicurante dal punto di vista della governabilità, testimoniando che la colpa dell'instabilità al Senato sofferta dal precedente governo non era della legge elettorale, pure pessima, ma di una coalizione eterogenea che non aveva raccolto voti a sufficienza per garantirsi un maggior numero di seggi.
Il secondo dato è che finalmente in Parlamento vedremo pochi partiti (cinque,sei), avvicinandoci all'assetto degli altri Paesi europei. Di questo, però, va dato atto al Pd, che ha deciso di staccarsi dalla sinistra radicale e correre da solo, costringendo anche i suoi avversari ad iniziare la confluenza in un unico partito, sebbene ancora da perfezionare (molto probabilmente lo splendido risultato elettorale sarà uno stimolo a continuare sulla strada segnata).
Il terzo dato riguarda gli esclusi. Per la prima volta da oltre 50 anni di governo repubbicano, in Parlamento non sarà presente una forza che si dichiara "comunista": il progetto della Sinistra Arcobaleno è naufragato miseramente e probabilmente ha lasciato i suoi stessi sostenitori tutti di stucco. E' facile pensare che, vista la legge elettorale, molti consensi siano stati drenati dal Pd in modo tale da arginare la vittoria del PdL.
Ora non resta che aspettare la composizione della squadra di governo, che sarà "agile", in modo tale da rendersi subito operativa per risollevare la situazione, piuttosto drammatica, che sta vivendo l'Italia.

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