Ciao Raimondo!
Con te se ne va un altro pezzo pregiato della nostra televisione, di quella genuina, innovativa e divertente che oggi è rara da trovare; quell'eleganza che ti ha sempre contraddistinto; l'essere il gentiluomo della tv italiana; quel sarcasmo e quello humour tipicamente inglese che ti hanno fatto amare; quell'esempio di grande uomo e grande marito durato per decenni, accanto ad una compagna con cui hai condiviso la vita privata e il lavoro, vivendo sempre in maniera trasparente e leggera l'una e l'altro; se ne vanno quelle impagabili gag di cui tu e Sandra siete stati gli inventori e che tante coppie della tv hanno ripreso in varie salse: la gag della camera da letto di Casa Vianello, tu da una parte a leggere la Gazzetta, Sandra dall'altra a lamentarsi di una vita piatta e noiosa ("Che barba che noia, che noia che barba") e a scalciare spostando le coperte; con la tua dipartita piange un po' anche lo sport, di cui tu eri innamorato, e il calcio in particolare: con Pressing, dal 1991 al 1999, hai un grandissimo successo e per cinque volte conquisti il riconoscimento della Gazzetta dello Sport di “conduttore sportivo dell’anno”; senza dimenticare il calcio giocato: a te si era interessato anche il Palermo (“Nel 1946 era in B e mi offrì 30.000 lire al mese, più di quello che guadagnavo a teatro”) e dicevi di essere "una specie di Johann Cruyff" e ancora a 76 anni hai giocato un Derby del Cuore segnando su rigore: mitico Raimondo.
Ciao Raimondo, ci mancherai tantissimo, ci mancherà non poter più ridere delle tue battute, non poter più ammirare un grande presentatore; e mancherai tantissimo a Sandra, tua compagna di vita e moglie instancabile. Una volta hai detto: “l’umorismo è scoprire il ridicolo anche nella morte”; tu, a ben guardare, direi che ci sei proprio riuscito.
un grande uomo che se ne va. Ciao Raimondo!
RispondiEliminaLo stimato anche per la sua intelligenza sociale CHE SI CAPIVA IN ALCUNE INTERVISTE DA LUI RILASCIATE.
RispondiEliminaVittorio GIFRA