venerdì 9 maggio 2008

AL VIA IL NUOVO GOVERNO

Finalmente, a distanza di ventiquattro giorni dal voto, abbiamo un governo quasi operativo (manca ancora la fiducia delle Camere, niente di più), governo che, a mio personale giudizio, è migliore di quello della precedente legislatura. Innanzitutto l'età media è di 52 anni (nonostante il Presidente del Consiglio ne abbia qualcuno in più), il che non è di poco conto visto che in campagna elettorale si è agitato sempre il termine "nuovo" (tanto per fare un paragone il governo Zapatero ha un'età media di 55 anni); rispetto ai precedenti governi Berlusconi III e Prodi II, le donne sono raddoppiate e soprattutto, sono diminuiti i ministeri, il che vorrà dire minori costi per i cittadini - questo ovviamente sulla carta, valuteremo nel tempo se è così effettivamente e se il nostro denaro verrà dilapidato in sprechi.
E poi, non meraviglia la rapidità con la quale si è giunti alla formazione del governo stesso? Nel Paese in cui tutta va sempre e comunque per le lunghe, il fatto di aver ridotto all'osso i tempi, fissati istituzionalmente, sembra sia un segnale dell'abnegazione del governo: subito al lavoro, senza perdere tempo perchè non possiamo permetterci il lusso di perderne.
A chi nell'opposizione afferma che il governo è espressione dei partiti (e vorrei vedere se così non fosse o se così non fosse stato se avessero vinto) e che al suo interno non ci sono persone espressione della società civile, vorrei ricordare che il professor Ichino era stato invitato a entrare nella compagine di governo in qualità di esperto in materia, ma ha declinato l'offerta: io non ci vedevo nulla di male, finalmente dopo tante schermaglie si poteva realmente collaborare a riformare il lavoro, obiettivo, questo, che - speriamo - come ha detto anche Franco Debenedetti, può essere conseguito con una stretta cooperazione tra il neo-ministro del Welfare Sacconi e il presidente in pectore della Commissione Lavoro del Senato Pietro Ichino.
Per quanto concerne gli altri ministeri, direi che le scelte sono state le migliori: Frattini agli Esteri, La Russa alla Difesa, Tremonti all'Economia, Maroni agli Interni, Scajola allo Sviluppo Economico, insomma personalità di peso, autorevoli, ciascuna nel suo campo potrà distinguersi per pragmatismo e voglia di fare. Personalmente sono critico nei confronti di Alfano alla Giustizia, mi sembra poco rappresentativo (probabilmente il giudizio è anche legato alla poca conoscenza); avrei visto sicuramente meglio Giulia Bongiorno, una donna di polso, con alle spalle la difesa del senatore Andreotti, che poteva sicuramente dire la sua e spero venga sfruttata per il contributo che può dare all'attività governativa.
A conclusione di questa piccola analisi, mi piace segnalarvi il video della gag tra La Russa e Berlusconi durante il giuramento al Quirinale.



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