Paolo Chiariello
MONNEZZOPOLI LA GRANDE TRUFFA
Tullio Pironti editore
€ 12
MONNEZZOPOLI LA GRANDE TRUFFA
Tullio Pironti editore
€ 12
Paolo Chiariello è un giornalista di Sky Tg24, napoletano di origine (è nato a Sant'Antimo), il quale ha cercato di andare a fondo alla triste vicenda dei rifiuti, che ormai da mesi occupa regolarmente telegiornali e pagine dei quotidiani.
Il risultato è stato una profonda analisi dei fatti, a partire dal 1994 fino ad oggi e la conclusione che è facile leggere tra le righe, alla fine del libro, è la seguente: tutto ciò che abbiamo visto in tv era il frutto naturale di una malagestione lunga quattordici anni, malagestione che, ahinoi, è gravata anche sulle nostre povere spalle di contribuenti.
Non a caso il primo capitolo ha un titolo emblematico: "La grande truffa della monnezza", in cui si racconta, appunto, della clamorosa truffa della Impregilo, finita sotto la lente degli inquirenti per comportamenti non leciti, responsabile anche delle migliaia di ecoballe - poco eco e molte balle - che non possono essere bruciate negli inceneritori.
Quindi Chiariello passa a raccontarci del "processo ad ostacoli", nel quale è indagato anche e soprattutto il governatore della Campania, nonchè ex commissario straordinario per l'emergenza rifiuti Antonio Bassolino: sembra di capire che è proprio la sua presenza che rende "a ostacoli" questo processo, con giudici che proprio quando devono analizzare il dossier riguardante Bassolino devono essere trasferiti e cose simili, grazie alle quali si cerca di insabbiare responsabilità precise.
Non parliamo del terzo e dell'ottavo capitolo, rispettivamente riguardo gli sprechi, tanti, e il "tesoro dei Casalesi e i camorristi ambientalisti". Per quanto riguarda gli sprechi, basti pensare alle innumerevoli consulenze del Commissariato, alle spese che lo stesso sosteneva per corsi di aggiornamento non solo per chi frequentava il corso, ma anche per i suoi familiari (a Rimini, in uno dei migliori hotel, camere prenotate per cinque persone) e via così, lascio a voi scoprire le altre. Mentre il capitolo sulle infiltrazioni della camorra nell'emergenza rifiuti fa seriamente rabbrividire: è la camorra che fin dagli anni '80 aveva visto il business e portava rifiuti tossici dal nord al sud in discariche abusive, il tutto a prezzi molto competitivi e perciò ecco che il business è durato. Lo stesso Commissariato, poi, ha avuto al suo interno personaggi direttamente collusi con la camorra o indirettamente attraverso imprenditori molto vicini alla camorra. E perciò non meravigliamoci di nulla dopo la lettura di questi due capitoli: c'è stata una certa accondiscendenza della politica, è innegabile...
Ma l'emergenza rifiuti vuol dire anche emergenza sanità perchè è ormai pacifico che diossina e quant'altro hanno aumentato l'incidenza di tumori, in particolare linfomi, nella zona del Napoletano e del Casertano, come hanno dimostrato più e più ricerche, i cui dati sono stati raccolti in un capitolo, il quinto.
Il libro si chiude lodando l'azione del prefetto Pansa, la cui missione è "chiudere il commissariato rifiuti": chiaramente la missione principale, perchè c'è tanto altro da fare, come è facile intuire.
Infine l'ultimo capitolo è dedicato al presidente Napolitano, napoletano di origini, che fin da subito ha mostrato sconcerto e dispiacere per le condizioni in cui la sua città è stata ridotta dai rifiuti e che a più riprese ha auspicato che la situazione si normalizzi al più presto.
Insomma un libro agile e al contempo completo per chiarirsi un po' le idee su un'emergenza divenuta ormai ordinaria.
BUONA LETTURA!
Vi lascio con un video, tanto per correlare il racconto a immagini e immergersi meglio nella situazione.
Il risultato è stato una profonda analisi dei fatti, a partire dal 1994 fino ad oggi e la conclusione che è facile leggere tra le righe, alla fine del libro, è la seguente: tutto ciò che abbiamo visto in tv era il frutto naturale di una malagestione lunga quattordici anni, malagestione che, ahinoi, è gravata anche sulle nostre povere spalle di contribuenti.
Non a caso il primo capitolo ha un titolo emblematico: "La grande truffa della monnezza", in cui si racconta, appunto, della clamorosa truffa della Impregilo, finita sotto la lente degli inquirenti per comportamenti non leciti, responsabile anche delle migliaia di ecoballe - poco eco e molte balle - che non possono essere bruciate negli inceneritori.
Quindi Chiariello passa a raccontarci del "processo ad ostacoli", nel quale è indagato anche e soprattutto il governatore della Campania, nonchè ex commissario straordinario per l'emergenza rifiuti Antonio Bassolino: sembra di capire che è proprio la sua presenza che rende "a ostacoli" questo processo, con giudici che proprio quando devono analizzare il dossier riguardante Bassolino devono essere trasferiti e cose simili, grazie alle quali si cerca di insabbiare responsabilità precise.
Non parliamo del terzo e dell'ottavo capitolo, rispettivamente riguardo gli sprechi, tanti, e il "tesoro dei Casalesi e i camorristi ambientalisti". Per quanto riguarda gli sprechi, basti pensare alle innumerevoli consulenze del Commissariato, alle spese che lo stesso sosteneva per corsi di aggiornamento non solo per chi frequentava il corso, ma anche per i suoi familiari (a Rimini, in uno dei migliori hotel, camere prenotate per cinque persone) e via così, lascio a voi scoprire le altre. Mentre il capitolo sulle infiltrazioni della camorra nell'emergenza rifiuti fa seriamente rabbrividire: è la camorra che fin dagli anni '80 aveva visto il business e portava rifiuti tossici dal nord al sud in discariche abusive, il tutto a prezzi molto competitivi e perciò ecco che il business è durato. Lo stesso Commissariato, poi, ha avuto al suo interno personaggi direttamente collusi con la camorra o indirettamente attraverso imprenditori molto vicini alla camorra. E perciò non meravigliamoci di nulla dopo la lettura di questi due capitoli: c'è stata una certa accondiscendenza della politica, è innegabile...
Ma l'emergenza rifiuti vuol dire anche emergenza sanità perchè è ormai pacifico che diossina e quant'altro hanno aumentato l'incidenza di tumori, in particolare linfomi, nella zona del Napoletano e del Casertano, come hanno dimostrato più e più ricerche, i cui dati sono stati raccolti in un capitolo, il quinto.
Il libro si chiude lodando l'azione del prefetto Pansa, la cui missione è "chiudere il commissariato rifiuti": chiaramente la missione principale, perchè c'è tanto altro da fare, come è facile intuire.
Infine l'ultimo capitolo è dedicato al presidente Napolitano, napoletano di origini, che fin da subito ha mostrato sconcerto e dispiacere per le condizioni in cui la sua città è stata ridotta dai rifiuti e che a più riprese ha auspicato che la situazione si normalizzi al più presto.
Insomma un libro agile e al contempo completo per chiarirsi un po' le idee su un'emergenza divenuta ormai ordinaria.
BUONA LETTURA!
Vi lascio con un video, tanto per correlare il racconto a immagini e immergersi meglio nella situazione.
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