martedì 12 ottobre 2010

IL PESSIMO SPETTACOLO DI MARASSI


Grazie per il pessimo spettacolo! Un vero genio! Non potevi startene a casa tua, a giocare con i fumogeni nel tuo cortile, anziché farti qualche centinaio di chilometri e venire a Genova a rovinare una serata di calcio? Perché hai dovuto mandare all'aria una partita, vissuta da tutti i protagonisti con grande attesa e che aveva tutti i presupposti per regalare spettacolo? Perché hai regalato a tutti i bambini presenti allo stadio un siparietto che non ho proprio parole per definire? E poi, perché avevi il volto coperto? Continuo a chiedermi tutto ciò e non ho risposte. O meglio ne ho una: sei un incivile, uno che non ha la minima nozione di educazione civica, uno che non ha la minima conoscenza delle regole del buon vivere civile, uno che non riesce a concepire il concetto di libertà, uno sfasciatore capace solo di rovinare un tranquillo martedì sera di metà ottobre dedicato al calcio. Si poteva cogliere l'occasione per ricordare anche i nostri quattro soldati caduti in Afghanistan, i nostri giocatori scendevano in campo con il lutto al braccio; e invece nulla: il tuo pessimo spettacolo ha rovinato anche questo. Vergognati! Sono sempre più senza parole.
Non è il momento delle polemiche, però una riflessione mi viene naturale: a parte l'egregio comportamento della polizia dopo l'inizio dei disordini nello stadio, mi chiedo come quello sfasciatore incivile e il suo codazzo siano potuti entrare a Marassi muniti di fumogeni, pinze e quant'altro per dar luogo alla devastazione dello stadio. Qualcosa nei controlli non ha funzionato, qualcosa è sfuggito alle maglie delle forze dell'ordine allorché i facinorosi hanno varcato le porte dello stadio; e quel qualcosa non doveva sfuggire, purtroppo.

2 commenti:

  1. Purtroppo non è la prima e non sarà l'ultima volta. Ai bambini si impedisce di portare le bottigliette d'acqua e le armi degli ultras, chissà come, riescono sempre a passare i controlli...

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  2. Oramai ci hanno abituato a vedere queste scene... Lo sport è seriamente compromesso e ancora non se ne rendono conto.

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