Il fuorionda di cui è stato protagonista il presidente della Camera Gianfranco Fini ha avuto un effetto alquanto dirompente sulla politica italiana. Una ridda di dichiarazioni di somma preoccupazione da una parte e di scenari apocalittici dall'altra, che ritengo non del tutto giustificati.
Si può discutere sul contesto nel quale quelle dichiarazioni siano state fatte, ma il loro contenuto non ci giungeva certamente nuovo: da qualche mese, tra dichiarazioni televisive, interviste e, da ultimo, con il suo libro Il futuro della libertà. Consigli non richiesti ai nati nel 1989, Fini ha rimarcato opinioni diverse rispetto a quelle di Berlusconi sul concetto di partito e sul ruolo di leadership dello stesso. I medesimi pensieri sono stati ripetuti a Pescara in occasione del Premio Borsellino, forse in maniera più colorita, catturati da un microfono che era acceso nonostante Fini pensasse il contrario. Il senso è il medesimo: Fini sta cercando progressivamente di rendersi autonomo all'interno di un Pdl formato in maggioranza da ex-FI e sul quale la cappa del potere del premier sembra farsi veramente irrespirabile. Compito non facile - vista anche la sua posizione di presidente della Camera - che egli sta cercando di portare avanti attraverso la sua fondazione Farefuturo e attraverso gli interventi pubblici, tutti tesi a picconare la leadership berlusconiana.
C'è chi parla di "isolamento" del presidente Fini, c'è chi afferma che con queste dichiarazioni Fini è "fuori dalla linea del partito", c'è chi fa il tifo perchè queste dichiarazioni favoriscano scossoni nella maggioranza. Penso che niente di tutto questo corrisponda alla realtà e al prossimo futuro perchè si tratta di semplici scosse di assestamento di un partito relativamente giovane. Staremo a vedere i prossimi avvenimenti e che cosa cambierà.
L' uomo confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare con una sorta di immunità nei confronti... di qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo.
confonde la leadership con la monarchia assoluta... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a ... quindi statte quieto...
Si può discutere sul contesto nel quale quelle dichiarazioni siano state fatte, ma il loro contenuto non ci giungeva certamente nuovo: da qualche mese, tra dichiarazioni televisive, interviste e, da ultimo, con il suo libro Il futuro della libertà. Consigli non richiesti ai nati nel 1989, Fini ha rimarcato opinioni diverse rispetto a quelle di Berlusconi sul concetto di partito e sul ruolo di leadership dello stesso. I medesimi pensieri sono stati ripetuti a Pescara in occasione del Premio Borsellino, forse in maniera più colorita, catturati da un microfono che era acceso nonostante Fini pensasse il contrario. Il senso è il medesimo: Fini sta cercando progressivamente di rendersi autonomo all'interno di un Pdl formato in maggioranza da ex-FI e sul quale la cappa del potere del premier sembra farsi veramente irrespirabile. Compito non facile - vista anche la sua posizione di presidente della Camera - che egli sta cercando di portare avanti attraverso la sua fondazione Farefuturo e attraverso gli interventi pubblici, tutti tesi a picconare la leadership berlusconiana.
C'è chi parla di "isolamento" del presidente Fini, c'è chi afferma che con queste dichiarazioni Fini è "fuori dalla linea del partito", c'è chi fa il tifo perchè queste dichiarazioni favoriscano scossoni nella maggioranza. Penso che niente di tutto questo corrisponda alla realtà e al prossimo futuro perchè si tratta di semplici scosse di assestamento di un partito relativamente giovane. Staremo a vedere i prossimi avvenimenti e che cosa cambierà.
Fini incomincia a sentire freddo al culetto ! Ho paura che lo stanno isolando e che ci stanno anche riuscendo!
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