mercoledì 8 luglio 2009

LAURA PAUSINI AD ALESSANDRIA

Laura Pausini è venuta a trovarci ad Alessandria,
esibendosi allo stadio Moccagatta.

Come fare a descrivere il turbine di emozioni di una serata speciale? Non so, ci proverò, piano piano vi racconterò tutto sulla serata del 5 luglio, una di quelle che porterò dentro di me.

Tutto inizia il pomeriggio. Alle 16,30, sotto un sole cocente, si parte in direzione Alessandria: viaggio tranquillo, senza traffico, a bordo della Panda, che somigliava ad un forno ambulante. Giungiamo in zona stadio Moccagatta, già presidiata da numerosi spettatori, forze dell'ordine e ambulanze e riusciamo a parcheggiare senza problemi in una via vicina. Quindi, dinanzi allo stadio, ricerchiamo l'ingresso per il prato e...cominciamo la lunga attesa, fortunatamente all'ombra. A tratti ascoltiamo dei frammenti di Mille braccia, provenienti dall'interno: evidentemente stavano provando.


All'alba delle 19, finalmente, dopo una lotta a colpi di spintoni nella calca, riusciamo ad entrare. Che emozione vedere lo stadio Moccagatta! Non mi era mai successo, era la prima volta che ci mettevo piede e ne sono rimasto impressionato! Appena entrati, corriamo verso il palco per cercare una disposizione che ci permetta di vederla e ci mettiamo a sedere.
Intanto, man mano che passavano i minuti, le nuvole sul cielo di Alessandria aumentavano e questo non ci faceva per nulla ben sperare. I tecnici terminavano gli ultimi ritocchi al palco, alle luci e intanto coprivano gli schermi e le strumentazioni con il nylon, consci del pericolo fondato di pioggia.
Non si sa bene per quale strano motivo, all'improvviso, intorno alle 20,45, qualcuno si alza in piedi e tutta la massa lo segue: mancavano ancora tre quarti d'ora, ci si poteva rilassare ancora un po' sul prato, tanto di tempo per stare in piedi ne avremmo avuto. Boh, cose inspiegabili! Nota simpatica: un grandissimo applauso, accompagnato da grandi urla, ha salutato gli abitanti dei palazzi che davano sullo stadio quando gli inquilini hanno esposto degli striscioni per Laura.

Alle 21, 30, puntualissima, ancora senza pioggia, Laura apre il concerto con Mille braccia.


E poi è il turno di Ascolta il tuo cuore, del medley Spaccacuore, Benedetta passione, La prospettiva di me e Parlami.
Toccante l'intro di Vivimi, solo voce e pianoforte fino al primo ritornello.
Si continua con Un’emergenza d’amore, la storica Strani amori, E ritorno da te.
Non manca di intonare Il mio nome in maiuscolo, dedicandola al papà Fabrizio.
Simpatico l'intermezzo di improvvisazione: Laura, portatasi sulla penisola per salutare il pubblico, legge un cartellone che le chiede di cantare Come si fa; lei non ci pensa un attimo e attacca per smettere poco dopo, sempre cantando, perchè non ricordava più le parole.
A circa metà concerto inizia a piovere: inizialmente devo dire che faceva piacere un po' d'acqua perchè faceva molto caldo. Ma tanto noi la pioggia non la sentivamo neanche, era troppa la voglia di ascoltare Laura.



Una delle parti più interessanti del concerto è stata il medley acustico con, tra le altre, Surrender in versione lenta, Due innamorati come noi, In assenza di te e Incancellabile. Quest'ultima ci ha regalato le emozioni più belle di tutto il concerto: già è una canzone che di per sè fa tremare, in più Laura ha voluto dedicarla alla mamma, presente al concerto e ce l'ha anche fatta cantare. Il risultato è stato che non è riuscita a concluderla perchè era troppo emozionata; e dietro di lei anche la corista Emanuela Cortesi. Senza contare la dolce cornice della pioggia. Mamma mia, che bel momento!!! Eravamo tutti commossi, come Laura!



Il concerto continua ancora con La mia banda suona il rock, Tra te e il mare, Resta in ascolto, Primavera in anticipo (che dà il titolo al nuovo album), Non c’è e La solitudine.

Ad accompagnare Laura sul palco, c'erano Paolo Carta (chitarre), Emiliano Bassi (batteria), Bruno Zucchetti (tastiere), Matteo Bassi (basso), Gabriele Fersini (chitarre, qui sotto nella foto) e i coristi Gianluigi Fazio, Emanuela Cortesi e Roberta Granà.

1 commento:

  1. non mi piace tantissimo, ma bisogna dire che è brava e che ai concerti riempe gli stadi

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