sabato 27 giugno 2009

STORIA DI UN NOME: PIAZZA DELL'AMOR PERFETTO

Incuriosito dal racconto dell'origine del nome della Piazza dell'Amor Perfetto a Genova, ho deciso di raccontarvelo, con l'aiuto del sito Placida Signora.


In un torrido pomeriggio d’agosto del 1502, Luigi XII re di Francia (sotto) giunge a Genova pieno di buoni propositi e con l’intento di convincere il doge e i nobili ad aiutarlo nella lotta contro la Spagna. Nell'occasione il marchese Cambiaso organizza in suo onore un ricevimento grandioso, invitando i maggiorenti della città e le loro gentili consorti nella villa Imperiale a San Fruttuoso.
Nel corso della festa, Luigi balla con molte dame; tra le sue braccia passò anche Tommasina e il re ne fu subito abbagliato. Potremmo definirlo un colpo di fulmine, ricambiato appassionatamente dalla sposa poco più che bambina del vecchio Luca Battista Spinola. Danzano sino all’alba guardandosi negli occhi. Niente di più. Al mattino, quando il Re deve ripartire, l’addio è doloroso.
Il giorno stesso Tommasina, in lacrime, abbandona marito e casa, trasferendosi insieme alla vecchia nutrice in un palazzo della Maddalena, dove rimane in clausura a piangere ininterrottamente, a scrivere lunghe lettere appassionate al suo re, senza voler vedere né parlare con nessuno, impedendo persino alla luce di entrare. Dimagrisce a vista d'occhio, si consuma d'amore.
Passano tre anni difficili, pieni di dolore. Un giorno la nutrice le annuncia, in buonafede con la speranza che Tommasina si distragga, la falsa notizia che il re è malato e quasi in punto di morte. Di colpo Tommasina cade a terra, col cuore schiantato. Non ha retto la tremenda e falsa notizia.
Dopo pochi minuti alla porta bussa un cavaliere inviato dal re per tranquillizzare l’amata. Pochi mesi dopo, Luigi torna a Genova, ma stavolta come nemico. E una notte, travestito da frate, col cappuccio calato sul volto, sguscia nella cappella di San Nicolò inginocchiandosi di fronte alla tomba della donna che lo ha amato sino a morirne. Trascorre lì molte ore, a piangere, ricordando un dolcissimo viso poco più che bambino e una magica notte di un agosto torrido di caldo e d’affetto. Poi si reca a vedere la casa dove Tommasina ha trascorso gli ultimi istanti; e soffermandosi sulla minuscola piazza dove questa si affaccia mormora: “Avrebbe potuto essere un Amor Perfetto“.
E quel nome, alla piazza, è arrivato fino ad oggi per sempre.

Gli innamorati infelici possono visitare la chiesa di Santa Maria di Castello e nel piccolo museo ammirare la tela di Ludovico Brea; potranno vedere, tra la folla dei beati, il volto poco più che bambino di Tommasina, che il pittore commosso e gentile ha ritratto finalmente sereno nel suo Paradiso.

1 commento:

  1. ciao! ha aperto i battenti il nuovo portale di cinema direttamente dagli studios di Cinecittà. News, recensioni, anteprime, foto, video e tanto altro ancora; e se vuoi collaborare con noi scrivendo recensioni scrivici @ dnacinema@yahoo.it http://dnacinema.blogspot.com/ P.S. Complimenti per il blog, ottimo lavoro! A presto

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