A distanza di tempo, Massimo D'Alema irrompe, con un'intervista a Lucia Annunziata a In mezz'ora, nell'agone politico caldo, scagliando alcune frecce. Anzi, mette sull'avviso tutti riguardo possibili "scosse", momenti di difficoltà che si abbatteranno sul governo.
E' evidente che il compito di D'Alema è quello di drammatizzare per ridare forza a un Pd in crisi. Però non c'è nulla di tristemente drammatico nel fatto che la Lega abbia raggiunto un ottimo risultato alle elezioni europee ed amministrative. Nessuna scossa in vista, si tranquillizzino D'Alema e compagni, possono stare serenamente all'opposizione ancora per un po'. Perchè mi pare che questo allarmismo, in realtà, nasconda la debolezza e lo smarrimento del Pd, pronto a raccogliere qualsiasi piccola discussione per dipingere scenari apocalittici. Niente di tutto questo. Anzi, questi sono forse i complotti antigovernativi, che Berlusconi, probabilmente esagerando con le parole, ha evocato: ogni frase può essere strumentalizzata e piegata al proprio fine.
Tuttavia, nonostante le critiche, il centrosinistra in toto sembra non essersi rassegnato alla realtà, che ha mostrato come il centrodestra nutra ancora grandi simpatie presso l'elettorato italiano. Ma tutto lo scetticismo e la contestazione del Pd, come ricorda oggi sul Corriere della Sera un notista politico del calibro di Massimo Franco, "prescinde dal proprio identikit, dai contorni sempre più controversi e minoritari"; il Pd critica i limiti del governo, certamente presenti, "raffigura un Berlusconi minacciato dalle trame del suo centrodestra. Ma non riesce a riempire il proprio vuoto di leadership e di proposte". E questo è l'aspetto peggiore: un partito uscito con le ossa rotte dalle ultime consultazioni elettorali vuol fare la voce grossa nei confronti di una compagine governativa uscita, al contrario, rafforzata. Tanto più in un momento topico come questo, quando i vari leader stanno lanciando le proprie candidature per la segreteria, da eleggere ad ottobre al congresso: è questo il momento per far sentire le proprie buone ragioni per meritarsi il posto di leader del Pd.
Senza conoscere quale sarà il prossimo segretario del Pd, D'Alema parla di Berlusconi come "leader dimezzato", ostaggio di Bossi. E soprattutto è molto singolare che proponga il "modello Puglia" come esempio di schieramento alternativo: uno dei soliti cartelli elettorali cari alla sinistra, che raggruppano tutto e il contrario di tutto, purchè si riesca a vincere; governare bene e a lungo non è importante, basta vincere. Ecco, secondo me l'idea ha "qualcosa di passatista", non certo di vincente. Non è bastata l'ultima esperienza del governo Prodi II?
Concludo citando ancora Franco, la cui analisi precisa e intelligente mi ha trovato molto d'accordo. "Per paradosso, gridando al complotto Berlusconi non ha tanto rivelato i propri incubi, ma i sogni proibiti dell'opposizione". Speriamo che D'Alema consigli meglio i suoi in modo tale da poter avere un nuovo segretario Pd all'altezza del compito.
Infatti si è svegliato anche lui che ogni tanto va in letargo. In ogni modo se ha parlato di scosse evidentemente lui le prevede, prevede che il governo attuale potrebbe entrare in crisi, ovvimente D'Alema e company sanno cose che a noi sappiamo, non sappiamo cosa c'è sotto quella frase delle scosse...
RispondiEliminaOk ti ho linkato nella lista dei blog e siti amici.
[Re]write di Giovanni Greco
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