martedì 23 giugno 2009

ELEZIONI E REFERENDUM: ORA ABBIAMO FINITO!

Come si è potuto constatare dal dato dell'affluenza, gli Italiani sono stanchi di votare. E, fortunatamente, per ora abbiamo finito.
Vorrei spendere due parole per commentare le consultazioni del weekend appena trascorso. Per quanto riguarda il referendum, il quorum, come era ampiamente prevedibile, non è stato raggiunto. E questo è imputabile sia ad una certa stanchezza degli elettori sia - direi soprattutto - all'apatia nei confronti di un tema, quello della legge elettorale, da molti considerato ostico e per il quale non vale la pena prendere una posizione, tranne poi criticarlo quando non va. Come diceva Mannheimer oggi sul Corriere, c'è stato un importante "astensionismo per scelta", dipendente quindi da una scelta ben consapevole dell'elettore.

E per quanto riguarda le elezioni amministrative, si è pressochè confermato il quadro emerso al primo turno. Il Pd ha semplicemente limitato la brutta sconfitta, ma tale è stata. E' inutile che il segretario Franceschini si ostini a parlare di "declino della destra" appena iniziato; perchè questo non è vero, come dimostrano i numeri, che dicono più delle parole. I Comuni amministrati dal centrosinistra sono passati da 25 nel 2004 a 16 nel 2009 cosicchè il centrodestra ha conquistato 9 nuovi comuni. Le Province amministrate dal centrosinistra erano 50 e quelle del centrodestra 9 nel 2004, mentre oggi si è passati a 34 province per il centrodestra e 28 per il centrosinistra. E ricordiamo la perdita della roccaforte di Prato. La "ritirata" lombarda che, dopo Bergamo, Pavia, Lodi e Lecco, si è conclusa con Cremona. Storica la vittoria a Sassuolo. Importanti le sconfitte alle province di Milano e Venezia. Insomma, analizzando meglio il quadro, direi che il centrodestra non è in declino, forse lo è il centrosinistra, che però non se ne accorge.

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