martedì 16 giugno 2009

ESORDIO DELL'ITALIA NELLA CONFEDERATIONS CUP


E anche l'Italia, dopo Spagna e Brasile, ha iniziato la Confederations Cup, torneo calcistico organizzato dalla FIFA, con cadenza quadriennale nell'anno che precede la Coppa del Mondo e giocato nella nazione ospitante il torneo mondiale; vi prendono parte le Nazionali vincitrici di ciascuna delle sei competizioni di confederazione insieme alla squadra vincitrice della Coppa del Mondo e alla nazione ospitante, per un totale di 8 squadre partecipanti.

Finora la squadra che ha più impressionato è la Spagna, campione d'Europa: non è certo una novità, ricordiamo dagli Europei il livello del suo gioco, non ci dimentichiamo del Barcellona campione d'Europa, che fornisce alla nazionale spagnola alcuni gioielli. Insomma, direi che appare la favorita. Mentre non sono così stellari nè il Brasile, nè l'Italia. Il primo ha faticato ieri contro l'Egitto in una partita sulla carta facile, recuperando solo con un rigore del neomadridista Kakà nel recupero. E anche la nostra Nazionale non ha disputato una gara facile.

Partita inizialmente molto piacevole, con numerosi scambi palla a terra e un'ottima circolazione di palla, grazie a Pirlo e De Rossi. Alcune occasioni da rete non sfruttate. Poi un rigore concesso troppo facilmente da Giorgione Chiellini. Un po' di sofferenza, con gli statunitensi che per almeno due volte prima del rigore sono andati vicino al vantaggio e così pure dopo il penalty. Secondo tempo totalmente diverso: più brio e più grinta in campo, anche con l'entrata in campo di Giuseppe Rossi, mattatore della serata. Suo il pareggio con una perla da tre quarti. Mentre De Rossi firma il raddoppio con una sassata da fuori area. Ritroviamo lo sprint giusto per portare a casa la vittoria. E un Pirlo super, presente dappertutto e capace di pennellare palloni al millimetro, serve un tutto solo Rossi a centro area che insacca per il definitivo 3 a 1.
Come dicevo, non è stata una partita facile: visti gli elementi in campo, non dovevamo faticare così tanto. Ed è forse questa la lacuna maggiore della nostra Nazionale, spesso costretta a rimontare per alcuni cali di tensione. Spendendo troppe energie per risalire la china. Anche se, come ha rimarcato Lippi, la cosa di cui possiamo rallegrarci è il profondo spirito di gruppo e di fratellanza che unisce tutti e che ci aiuta a combattere fino all'ultimo secondo.


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