mercoledì 10 giugno 2009

DUE PENSIERI SULLE ELEZIONI

Voglio scrivere solo pochi pensieri sulle elezioni appena passate, dato che tante parole si sono già spese e quindi non voglio annoiarvi.
Ho preso atto di una netta avanzata del centrodestra in tutta Europa, a scapito di molti partiti progressisti che - vedi Francia, Germania o Spagna - si sono trovati a rimediare risultati molto magri, penso inaspettati alla vigilia delle consultazioni. E lo stesso è successo in Italia, su cui vorrei focalizzare la mia attenzione.
Anche da noi il centrodestra ha ottenuto risultati importanti, grazie, molto spesso, al traino della Lega Nord, che, al pari dell'Idv e dell'Udc, è apparso un partito in salute, capace di attirare consensi. Discorso diverso per i due più grandi, entrambi penalizzati dall'astensionismo (66,46% è la percentuale dei votanti), sebbene con risultati diversi. Nel senso che il Pdl ha, bene o male, mantenuto i consensi delle elezioni politiche del 2008, avendo perso poco più di 2 punti percentuali; mentre il Pd ha subito un maggior calo di consensi, perdendo il 7%. Se è ben vero che le due consultazioni non sono del tutto sovrapponibili, esse sono buoni sensori degli umori del Paese. E stanno a dimostrare che il Pd è ancora in crisi: riflettendo con un amico, notavo che è dal 2006 che il centrosinistra, di cui il Pd è il maggior rappresentante, non riesce a proporsi come alternativa credibile agli occhi degli elettori. Il governo Prodi è durato poco meno di due anni, poi in fretta e furia si è formato il Pd, quindi Veltroni pochi mesi dopo è stato costretto a dimettersi e ora Franceschini sta cercando di mandare avanti la baracca, almeno fino ad ottobre, quando le primarie incoroneranno il nuovo segretario. E questa crisi penso sia figlia di una mancanza di serie riflessioni sulle sconfitte elettorali: ho sempre sentito i vari politici di spicco del centrosinistra minimizzare le sconfitte, cercare i pochi lati positivi e ignorare i problemi che avevano determinato le débâcles. Senza tenere in conto i possibili cambiamenti da apportare alla linea politica.

Spero quindi che il nuovo segretario del Pd sia capace di prendere in mano il partito, guardarlo al microscopio e trovare le cose che non vanno. Il nome di Bersani che circola da molto tempo ritengo sia quello giusto: serve una persona concreta - e lui da buon emiliano lo è - , una persona che conosce come si porta avanti un partito, una persona che coaguli tutte le componenti del partito dietro di sè e dica loro, con la giusta tensione, che o si segue lui o si va a casa. Ma questo è al di là da venire, se ne riparlerà tra qualche mese.

Per quanto riguarda le elezioni, saremo ancora chiamati alle urne per i ballottaggi il 20 e il 21 giugno; nello stesso weekend si voterà anche del referendum elettorale, cui dedicherò un altro post.

Concludo facendo i complimenti all'amico Lorenzo Vigo, che, con i Giovani per Casteggio, di cui vi avevo parlato in un precedente post, ha ottenuto uno strepitoso successo a Casteggio (PV), centrando l'obiettivo di essere il primo degli eletti con 219 preferenze. SEI STATO GRANDISSIMO! L'elezione è il meritato regalo per gli sforzi e i sacrifici profusi nel corso degli ultimi anni e della recente campagna elettorale, durante la quale ha saputo intercettare molti consensi parlando al cuore della gente, parlando delle cose concrete di cui ha bisogno Casteggio per tornare a rioccupare il posto che le compete. Per maggiori informazioni visitate il sito dei Giovani per Casteggio.

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