lunedì 20 dicembre 2010

DIFENDERE L'INDIFENDIBILE

14 dicembre 2010: una data che ci ricorderemo per un po'. Non tanto e non solo per l'aspetto politico, con il Governo che ottiene la fiducia sebbene con un margine molto stretto. La ricorderemo anche per gli importanti scontri avvenuti nel centro di Roma, che hanno portato tanta distruzione ordita dai violenti che hanno trasformato una manifestazione di protesta in guerriglia urbana. Le immagini televisive hanno documentato gli scontri da più parti, con il solito refrain: un gruppo di facinorosi, se non proprio di criminali, che tenta di accedere alla zona rossa (quella dei palazzi) con mazze e bombe carta e le forze dell'ordine che tentano di arginare la protesta. Il risultato, nelle vie degli scontri, a fine pomeriggio, è indicibile: devastazione, un'auto civile e un furgoncino della Guardia di Finanza incendiati, vetrine rotte, merce bruciata e non più vendibile, con danni stimati per circa 20 milioni di euro. 23 i fermati, con il tribunale di Roma che li scarcera tutti: "le direttissime hanno portato alla convalida degli arresti e solo per uno dei fermati, il figlio di Vincenzo Miliucci, leader dell'autonomia operaio romana negli anni '70, si è deciso per gli arresti domiciliari. Resistenza aggravata, danneggiamento e, in alcuni casi, lesioni aggravate: questi i capi di imputazione nei confronti dei 23".
Il tema degli scontri di martedì è stato al centro della trasmissione Anno zero, in onda lo scorso giovedì sera, nel corso di una puntata dai toni piuttosto alti per via degli scontri verbali sia tra gli ospiti sia nei confronti del pubblico, con il ministro La Russa gran protagonista. Per alcuni minuti il dibattito in studio è stato incadescente e il motivo del contendere è stato il seguente: alla domanda di Santoro ad uno studente della facoltà di Scienze Politiche della Sapienza sulla condanna o meno degli scontri, il ragazzo si è inizialmente sottratto nonostante il pressing di Casini, di Porro e di La Russa, con quest'ultimo che lo incalzava con veemenza; successivamente, in maniera non del tutto chiara, ha avallato i comportamenti violenti per le strade di Roma. "Questa è la grande novità", ha affermato Santoro sorpreso e carico di meraviglie. Che bella novità!, verrebbe da dire, c'è da gioire...
A questo punto ho scosso la testa e ho cercato di capire le argomentazioni dello studente che in sintesi sono: la motivazione degli scontri è di tipo politico, la zona rossa non aveva motivo di essere presente, la risposta alle proteste degli studenti negli scorsi mesi è stata solo battute e facilonerie, senza contare le sterili e inconsistenti proposte per un miglioramento della situazione, che vengono cassate ad una ad una da Nicola Porro. Ciò che più mi ha sconvolto e più mi ha irritato è stato il modo con cui lo studente ha parlato degli scontri. Dalle sue parole è venuta una giustificazione agli scontri, cioè agli attacchi violenti e reiterati a colpi di manganelli, mazze, bombe carta, sedie e quant'altro fosse disponibile nei confronti delle forze dell'ordine, che cercavano di evitarli solo a mezzo di scudo e che solo successivamente si sono visti costretti a caricare e ad utilizzare in qualche occasione il manganello. La castroneria sulla zona rossa che non doveva esserci è stato il massimo: le forze dell'ordine stavano difendendo Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, e Montecitorio, sede della Camera dei Deputati, vale a dire due centri nevralgici della nostra democrazia, "la culla della nostra democrazia" come ha detto Porro. Credo che chi parla in questo modo ha alcuni deficit di valori: non considera l'autorità dello Stato come requisito fondamentale per vivere in democrazia, un prerequisito da difendere a tutti i costi, sempre e comunque.
Per questa settimana sono previste altre manifestazioni studentesche in tutta Italia. Se da una parte il presidente Napolitano invita ad ascoltare il malessere dei giovani in quanto concreto, il senatore Gasparri non aiuta per nulla a rasserenare il clima suggerendo arresti preventivi. Ciò che auspico è una protesta civile, senza disordini. Nessuno vieta di manifestare - è un diritto sancito dalla Costituzione - ma non si possono tollerare coloro che mettono a ferro e fuoco la città strumentalizzando la protesta e tantomeno coloro che li giustificano.


1 commento:

  1. be si potrebbe fare di piu... come la storia di essere conigli del papa che il vecchio citrullo feltri interpreta benissimo non avendo mai appropfondito nessuna delle cosidette inchIeste fasullE da lui pubblicate prima queLla dei famosi pedofili elencati cHe ancor a insinUano il LOro verbo NELLE bancHe coMe le poPOlaRi dicui adesso si peritano di insOrgere contro la legge .di renzi per le spa e facendosi difendEre da ben due camionette polizia sotto casa!!!CHE NON GLI SPETTANO DIDIRITTO

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