domenica 22 giugno 2008

EURO 2008: SEDICESIMA GIORNATA

SPAGNA-ITALIA 4-2 dopo i calci di rigore

Ernst Happel Stadion, Vienna











E così l'Italia abbandona gli Europei...Sorpresa? No, non parlerei di sorpresa, certo, dispiacere sì, come sempre quando si perde: fin dall'inizio del torneo non abbiamo convinto, abbiamo faticato a qualificarci e perciò non meritavamo di proseguire. Rimane l'amaro in bocca per essere usciti alla lotteria dei rigori, che due anni fa a Berlino ci ha fatto piangere di gioia: se ad inchiodarci fosse stato il risultato sul campo, forse saremmo meno dispiaciuti. Perchè, in fondo, anche la straripante Spagna questa sera è stata poco più attiva e pericolosa di noi: sembrava che entrambe le squadre non volessero segnare, pur avendo le armi per farlo. E invece, dopo due ore di gioco, ancora niente, costretti a soffrire ai rigori perchè nel corso dell'incontro di nitide occasioni da gol - da una parte e dall'altra - ce ne sono state poche, al punto che si possono contare sulle dita di una sola mano. La partita si è giocata a centrocampo, dove l'assenza di Gattuso si è fatta sentire, abbastanza ben compensata da Ambrosini. Per il resto De Rossi è stato il leader del centrocampo, ha toccato tantissimi palloni, ma alla fine niente: nessun gol, nessuna azione seriamente pericolosa. Con un Toni scialbo, assente, fuori dal gioco, pronto a farsi cadere in terra appena toccato, che ha perso tante semplici palle: mi chiedo perchè sia stato in campo per due ore e non sia stato sostituito, lasciando in campo invece Cassano, il quale, seppur non irresistibile stasera, ha avuto qualche guizzo. In difesa, invece, niente da dire: Buffon splendido (a parte quella palla velenosa scappatagli da sotto le braccia e che si è infranta sul palo), Panucci sempre presente e preciso, ma soprattutto un Chiellini stratosferico, autore di una prestazione mirabolante, presente su ogni palla, preciso in ogni chiusura, instancabile: fa molto piacere vedere un ragazzo così giovane giocare con una tale sicurezza e una tale tranquillità, pensando che aveva iniziato la stagione da terzino ed è stato adattato a fare il centrale. Zambrotta e Grosso non sono stati da meno: il primo ha dato il meglio di sè quando è stato costretto a stare più indietro per aiutare a coprire, il secondo si è lanciato per tutta la partita sulla fascia mettendo in mezzo palloni utili per segnare. Per quanto riguarda la Spagna, sapevamo che Villa e Torres facevano paura e, quando è stato loro lasciato lo spazio, hanno fatto vedere alcuni pezzi del loro repertorio, soprattutto Villa. Fabregas (anche lui giovanissimo), nel secondo tempo, ha preso le redini del centrocampo ed è stato un piacere vederlo giocare. Insomma, direi che le due squadre si sono affrontate a viso aperto, senza avere mai la decisione necessaria per affondare il colpo vincente. E così, alla fine, alla roulette russa dei rigori, passa il più fortunato...




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