domenica 21 giugno 2009

TRA GOSSIP E (IN)SICUREZZA

Devo confessarvi, cari amici del blog, che ogni giorno di più rimango disgustato da quello che l'informazione riesce a propinarci. Ogni giorno, quando accendiamo la tv o sfogliamo un quotidiano, dobbiamo sempre temere che la maggior parte delle pagine delle cronache siano occupate dal gossip. So che esistono testate che si occupano solo di questo; mi chiedo perchè occupare tanto altro spazio anche su altri media. Fortunatamente, come dicevo ieri nel commento sul blog dell'amico Alessandro, abbiamo Internet che riesce a liberarci da questa noia mortale e ci permette di prestare attenzione ad altri eventi molto più importanti, come per esempio le proteste in Iran per una vera democrazia.
E questo tipo di considerazione va allargata a chiunque sia l'interessato, indipendentemente dalla posizione pubblica che occupa. E' chiaro a tutti, però, che esiste un problema di privacy e di sicurezza se chiunque sia in grado di intromettersi nella vita privata delle persone più in vista. E in effetti questa è anche l'opinione dell'ex tesoriere dei Ds, oggi parlamentare Pd, Ugo Sposetti, di cui vi riporto una parte del dialogo col direttore di Italia Oggi Franco Bechis, direttamente dal blog di quest'ultimo.

“Ho incontrato a cena ieri sera dei colleghi del Pdl”, spiegava Sposetti, “e ho chiesto loro se sono impazziti: volete preoccuparvi di garantire una volta per tutti la sicurezza del presidente del Consiglio? Ma non è un tema solo loro. Berlusconi è il presidente del Consiglio d’Italia, io ho rispetto per le istituzioni. Qui non è questione di vita privata o meno. Come è possibile in Sardegna o a Portofino fare cinquemila fotografie che ritraggono il premier e i suoi ospiti in casa? Certo, si è trattato di un flash. Ma come ci riesce un flash può arrivarci una pallottola. Che fa la sicurezza? E nessuno è preoccupato della gravità di quanto sta accadendo? E’ protetta così la residenza romana del premier? Chiunque può introdurvisi, scattare foto, effettuare registrazioni, farle circolare senza che nessuno sia in grado di impedirlo o di saperlo prima?”
Conclude il direttore Bechis che "non è un tema di donnine", bensì di "sicurezza delle istituzioni". E' questo, anche secondo me, il nodo cruciale che finora non è stato minimamente sfiorato da nessuno. Tutti sono stati impegnati ad usare strumentalmente, in vista delle elezioni, i fatti riguardanti il premier, senza neanche pensare che forse era in pericolo la sua sicurezza. Discorso che, ovviamente, può e deve essere esteso anche alle altre istituzioni della Repubblica, che devono avere garantiti alcuni diritti fondamentali.

1 commento:

  1. se se, sicurezza. quando c'era bisogno di farsi fotografare mano nella mano con la ormai ex moglie, il problema sicurezza non si è posto. Inoltre chi deve tutelare la sicurezza, aldilà delle copiose guardie del corpo personali, sono i servizi segreti, i cui capi sono stati scelti dal presidente del consiglio stesso, nonostante i loro guai giudiziari.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...