lunedì 13 aprile 2009

UN CLIMA PIACEVOLMENTE SURREALE

Talvolta, vista la vita frenetica che conduciamo, non riusciamo a gustarci ciò che abbiamo sotto gli occhi, facciamo fatica ad apprezzare il gusto profondo delle cose. E' quello che a me, oggi, nel giorno di Pasquetta, è capitato a Pavia. Sì, oggi ero a Pavia: "gita fuori porta" forzata, per rientrare nel luogo di studio causa esami a breve. Ma "gita fuori porta" per nulla sgradevole, anzi, sono stato felice di averla fatta (studio a parte, ovviamente).

Arrivo a Pavia intorno alle 16. Già si comincia col circolare senza code ai semafori, senza macchine o motorini che sfrecciano per le strade, solo molte biciclette e alcuni pedoni cui prestare attenzione. E questo non è poco!
Per raggiungere casa, costeggio il lungo Ticino, affollato da pedoni e da molte macchine alla ricerca di un parcheggio. Poi arrivo al Ponte Coperto: intravedo, sulla sinistra, Strada Nuova che pullula di gente, tante mamme che guidano passeggini, tanti ciclisti, un po' di turisti italiani e stranieri (loro sì, per una vera gita fuori porta). Quindi giro lo sguardo a destra e...il Ponte Coperto e il lungo Ticino sono gremiti: giovani, adulti, anziani, bambini, chi a piedi e chi in bici, tutti in giro per godersi il sole primaverile e una temperatura assolutamente gradevole, la città tranquilla, la vista del Ticino dal Ponte Coperto. Che bel colpo d'occhio e che clima festoso!
Quindi proseguo verso il centro, risalendo una delle tante vie che incrociano corso Garibaldi e sbucano in corso Mazzini; parcheggio l'auto e passeggio per arrivare a casa. C'era poca gente in strada: qualche coppia e un piccolo gruppo di ragazzi che mangiavano un gelato.

Vi sembrerà paradossale, ma per me non lo è: a me fa strano vedere la città calma e silenziosa; mentre oggi me la sono proprio goduta, ero felice di quella tranquillità, di poter camminare con la mente libera, non infastidita dai rumori dei motori o dei clacson. Ho apprezzato quella brezza tiepida, i giochi di luce del sole, la vista del Duomo che svetta, altissimo, sopra i tetti rossi.
Tutto questo mi ha indotto a pensare che più si hanno le cose a portata di mano e più si fa fatica ad apprezzarle, forse a causa della routine quotidiana e della frenesia cui siamo abituati. Spesso, con calma e tranquillità, invece, possiamo ammirare il tesoro che tutti i giorni ignoriamo, gustarci il tempo di festa e la città come non la vediamo mai.


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