Nella cornice di uno stadio Olimpico gremito, colorato perlopiù di giallorosso, si gioca una classica del nostro campionato tra due squadre mostratesi in forma nel pre-campionato. Atmosfera gioiosa e di grande fair play prima di entrare in campo, con pacche sulle spalle e molti sorrisi tra i giocatori.
La Roma di Totti, in forma strepitosa, parte forte aggredendo in profondità; la Juve trova poi il tempo per organizzarsi e imporre il suo gioco. E' Diego l'osservato speciale, colui che deve dirigere l'orchestra; e infatti al 22' calcia una punizione sulla quale Tiago stacca più in alto di tutti, impegnando il terzo portiere romanista Bertagnoli a deviare d'istinto in corner.
Il brasiliano è l'anima del centrocampo e dà fastidio agli avversari. Al 25' è lesto nel sottrarre a centrocampo la palla a Cassetti e involarsi di forza verso l'area: nonostante il ritorno di Riise e Cassetti, infila d'esterno destro Bertagnoli sul palo lontano.
Dieci minuti più tardi, su un'ingenuità dei difensori juventini dopo la battuta di una punizione, Pizarro appoggia la palla per De Rossi che spara dalla tre quarti una delle sue bombe, sorprendendo Buffon e pareggiando i conti.
Altri lampi di buon calcio con Amauri che sfrutta l'invito di Diego su punizione e obbliga all'intervento il portiere. Lo stesso Amauri al 43' centra il palo dopo l'assist di Diego. Ma l'occasione più ghiotta è della Roma a pochi secondi dallo scadere del primo tempo: Ménez prende palla a centrocampo dopo una serie di rimpalli e serve centralmente Totti, che si trova tu per tu con Buffon, il quale è bravo a respingere la minaccia.
Secondo tempo su ritmi anche più alti del primo, specie verso la fine. Iaquinta e Amauri si fanno vedere spesso in area, rendendosi pericolosi. Al 23' Cannavaro si inventa assist-man e imbecca sulla sua verticale un Diego in formissima che porta palla avanti, si beve Mexes e segna il 2 a 1.
Spalletti corre ai ripari, inserendo Vucinic: è lui al 29' ad avvitarsi su un cross da sinistra, mettendo la palla di poco fuori. Tiago, per la Juve, si fa spesso trovare libero e conclude, trovando sempre il portiere romanista.
Al 33' la partita può riaprirsi: Totti salta Felipe Melo centralmente e dal limite lascia partire una conclusione precisa che si infrange sul palo. Ma al 47' è lo stesso Felipe Melo, che, per farsi perdonare alcuni errori, punta Burdisso e con un'importante percussione calcia un sinistro che si spegne alle spalle di Bertagnoli. Il risultato si fissa così sul 3 a 1, sottolineando il buono stato di forma della Juventus e le residue difficoltà della Roma che ha saputo comunque rendersi pericolosa.
Partita giocata a ritmi abbastanza alti, dominata perlopiù dalla Juventus, con un Diego superispirato e mattatore assoluto della partita. Una squadra in ottima salute, che sta trovando gli schemi vincenti con i nuovi acquisti. Oltre a Diego, anche Amauri ha fatto una grande partita, sacrificandosi alcune volte in difesa; Felipe Melo deve ancora crescere, evitare alcuni errori estranei ad un giocatore della sua portata. L'unico appunto da fare alla Juve è la difficoltà a gestire il possesso palla, una volta raggiunto il vantaggio: aspetto sicuramente da rivedere, specie in prospettiva degli impegni europei.
Per quanto riguarda la Roma, possiamo dire che è andata a intermittenza: accanto a periodi di buon calcio che ha messo in difficoltà la Juve, ne abbiamo visti altri di assoluto caos, dominati dall'incapacità di organizzare il gioco. Tutta un'altra Roma rispetto a quella vista contro il Kosice: differente è lo spessore, certo, ma la mentalità da cui ripartire deve essere certamente quella.
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