martedì 25 agosto 2009

POSTA LA PAROLA "FINE"

Finalmente, a distanza di otto anni, possiamo dire che è finita la trafila giuridica per l'ex carabiniere Mario Placanica, colui che ha ucciso Carlo Giuliani durante gli scontri del G8 di Genova.
I giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo hanno emesso oggi una sentenza in cui hanno stabilito all'unanimità che Placanica non è ricorso ad un eccessivo uso della forza: essa era "nei limiti assolutamente necessari a impedire quello che percepiva essere un reale e imminente pericolo per la sua vita e quella dei suoi colleghi".
La sentenza ha, invece, dato ragione ai coniugi Giuliani riguardo l'inchiesta che l'Italia avrebbe dovuto svolgere su quanto possa avere influito una scarsa organizzazione e gestione in materia di ordine pubblico e pubblica sicurezza; per questo lo Stato dovrà risarcire la famiglia per i danni morali subiti con 40mila euro.

Sulla prima parte, non si scopre nulla di nuovo: già nel 2003 il GIP Daloiso aveva archiviato il caso per uso legittimo delle armi, oltre che per legittima difesa.
Mi lascia tuttavia perplesso la parte riguardante il risarcimento, dal momento che la Corte non riconosce alcun legame stretto tra i "difetti" nella preparazione delle operazioni e la morte di Carlo Giuliani. Tanto più che i giudici hanno ritenuto che il nostro governo si sia adoperato a sufficienza con la Corte, consentendo di condurre un appropriato esame del caso. "Nessuna violazione, dunque, dell'articolo 38 della convenzione che impone agli Stati contraenti di fornire tutte le informazioni richieste dai giudici di Strasburgo."

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