lunedì 31 agosto 2009

VATICANO S.p.A.



VATICANO S.p.A.
Da un archivio segreto la verità sugli scandali finanziari e politici della Chiesa


Gianluigi Nuzzi

chiarelettere

€ 15,00

Ricorderò sempre, con una certa simpatia, la reazione di una signora presente in libreria quando, per la prima volta, ho chiesto alla commessa in quale settore trovavo il libro di Gianluigi Nuzzi (l'acquisto in prima battuta non è andato a buon fine perchè era esaurito). Tale signora, che consultava altri libri esposti, mi ha chiesto di ripetere nuovamente il titolo del libro; dopodichè mi ha squadrato dall'alto in basso e ha fatto una faccia tra il superbo e il disgustato.
Leggendo il libro, ho capito che quella signora avrebbe fatto bene ad acquistarlo e a leggerlo per disgustarsi sul serio e limitare la sua superbia. La quantità di fatti inediti è alta, le verità insabbiate per decenni sono, almeno in parte, riportate alla luce del sole, l'alone di castità che la Chiesa ha sempre voluto darsi viene smontato. Tanto più che tutte le dichiarazioni del libro vengono dall'interno, dall'archivio di monsignor Renato Dardozzi, scomparso nel 2003, "tra le figure più importanti nella gestione delle finanze della Chiesa, dal 1974 alla fine degli anni Novanta", uno dei "pochissimi monsignori presenti alle riunioni riservate dei più stretti collaboratori del Pontefice sulle delicate trame della Santa Sede". L'archivio, custodito in Svizzera, è oggi accessibile a tutti: consta di circa quattromila documenti inediti, comprendenti lettere, relazioni riservate, bilanci, verbali e bonifici; alcuni di questi documenti sono presentati nel libro, sebbene siano tutti disponibili al sito www.chiarelettere.it, alla voce Vaticano S.p.A. Cliccando qui, potete accedere alla rubrica curata dall'autore sul sito della casa editrice.




L'attore centrale del libro, quasi come in un romanzo che si snoda per vari decenni, è lo IOR, l'Istituto per le Opere di Religione, la banca vaticana, che si trova nel torrione Niccolò V, dietro piazza San Pietro, nello Stato Città del Vaticano. Lo Ior è per la maggior parte di noi un'entità quasi sconosciuta, di cui abbiamo sentito parlare poche volte. Nuzzi ci svela che il silenzio sulla banca è sapientemente voluto, anzi, ne costituisce la regola principale, il mezzo fondamentale attraverso cui si sono generate le vicende narrate nel libro.
Dopo lo scandalo Ambrosiano, l'uscita di scena dei vari Marcinkus, Sindona e Calvi può essere l'occasione per iniziare un nuovo corso, una ristrutturazione utile ad evitare di ricadere nelle trappole del passato. E invece tutto ritorna come prima, sotto altre vesti e nonostante i cambiamenti nella struttura dello Ior: "un nuovo e sofisticatissimo sistema di conti cifrati nei quali transitano centinaia di miliardi di lire". Il deus ex machina è monsignor Donato de Bonis, autodefinitosi "manovale di Dio" e regista del cosiddetto Ior parallelo, una banca nella banca. Memore della frase del predecessore Marcinkus ("Non si può dirigere la Chiesa con le sole Ave Maria"), egli ritiene che "la Chiesa deve scegliere: o sta con San Francesco o col business". Conti intestati a banchieri, imprenditori, costruttori, politici di primo piano, compreso Omissis, nome in codice di Giulio Andreotti, attraverso i quali sono stati veicolati miliardi di vecchie lire. Aspetto ancora più sorprendente è quello riguardante conti che raccolgono i soldi lasciati dai fedeli per le Sante messe, trasferiti in conti personali per mezzo di giochi finanziari degni dei migliori banchieri.
E i soldi della maxitangente Enimont? Anche quelli sono passati attraverso lo Stato pontificio, sotto forma di titoli di Stato così da poter riciclare denaro sporco. Solo per rendere l'idea, è bene raccontare che nei primi anni ’90, "per sancire il divorzio della chimica italiana tra Eni e Montedison, ovvero tra Stato e i Ferruzzi", vengono distribuiti quattrini a tutti i partiti e ai loro leader. Il pool di Mani pulite individua 88,9 miliardi di lire, sebbene nelle casse dello Ior ne siano transitati molti di più. Visti i tempi difficili, in cui le manette tintinnavano continuamente, ai piani alti di piazza san Pietro si opta per far conoscere il meno possibile ai magistrati milanesi. I contabili vaticano fanno conteggi su conteggi per far coincidere le somme ritrovate dal Pool della procura di Milano con quanto si può e si vuole realmente far conoscere. Afferma Nuzzi nelle ultime pagine del libro:

lo Ior sembra un'autentica e impenetrabile lavanderia di denaro sporco. Il bancomat privilegiato per gli affari più spregiudicati. L'approdo sicuro per triangolare miliardi di lire nei paradisi offshore di sindoniana memoria.

La seconda parte del libro è dedicata a fatti di attualità più recente. Vale a dire, i soldi utili al finanziamento di un nuovo partito di centro, che prendesse il posto della Balena bianca affondata da Tangentopoli, e i quattrini destinati, attraverso "trame politiche e intrighi finanziari", alla mafia. Con le ultime e scottanti rivelazioni di Ciancimino jr. che hanno creato tanto clamore.

Vaticano S.p.A. è uno di quei libri da leggere per poter capire il nostro recente passato, costellato ancora di tanti punti oscuri, che, grazie ad opere come quella di Nuzzi, vanno chiarendosi e per poter comprendere le capriole odierne di certa politica e certa finanza. Un libro che io personalmente ho trovato utile per capire il reale funzionamento dello Stato Città del Vaticano, un vero paradiso fiscale "fuori dagli accordi e dai filtri antiriciclaggio interbancari e internazionali" situato nel centro di Roma, che non risponde ad alcuna legislazione diversa da quella vaticana. Due piccoli esempi che vi aiutano a capire l'"aggressività finanziaria" di alcuni sacerdoti e gli scandali finanziari in cui è stata coinvolta la Chiesa:
- "lo Stato Città del Vaticano è l'unico paese in Europa a non aver mai firmato alcuna convenzione di assistenza giudiziaria con i paesi del continente";

- "Secondo l'interpretazione della Cassazione (dell'articolo 11 dei Patti Lateranensi, ndr), chi lavora in strutture centrali della Santa Sede non può quindi essere sottoposto a giudizio nè arrestato in Italia."

Vaticano S.p.A. non è un libro "contro la Chiesa", ma "un libro che vuole mantenere gli occhi aperti per mantenere la fede. Perchè nessuno abbia più a dire, come disse un giovane e arrabbiato Joseph Ratzinger: "la Chiesa sta divenendo per molti l'ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l'ambizione umana del potere.""





2 commenti:

  1. Era ora che qualcuno dicesse le cose come stanno nella chiesa.Io ho frequentato le scuole cattoliche,non per mia scelta,e lì ne ho viste di tutti i colori.Mi domandavo sempre se Dio fosse complice delle loro nefandezze.Di vocazione non ce n'è affatto ma solo attaccamento ai soldi ed ipocrisia.Speriamo che tutte queste verità smuovano le coscienze ed incominciamo a dare a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio;per es:usare le manovre finanziarie italiane esclusivamente per il popolo italiano senza farci mangiare i cittadini vaticani dentro...Questi,quando devono essere processati per pedofilia,truffe etc.commessi ai danni dei cittadini italiani o stranieri si avvalgono del loro diritto canonico(che gli dà il premio invece di punirli);quando hanno bisogno di rimpinguarsi le tasche si avvalgono dei diritti che gli abbiamo concesso nel nostro stato italiano.Non date più l'8 x mille alla chiesa cattolica.

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  2. Alla luce dei fatti e documenti probatori di tanta criminalità,perchè non ci fate un film tratto dal medesimo libro??.Così la gente si rende conto in mano a chi ha messo la sua anima e quella dei suoi cari;anche perchè i mass- media cercano di sminuire la gravità dei fatti facendo le orecchie da mercante.Non trattano l'argomento xchè spaventati dal 'loro'potere fulminante.Penso che l'autore del libro stia rischiando la vita.

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