giovedì 17 settembre 2009

POLEMICA: SEMPRE E COMUNQUE

Sebbene non abbia seguito molto le cronache politiche degli ultimi giorni, vedo che il livello della polemica è piuttosto alto, con particolare riferimento alla cerimonia di consegna delle case ai terremotati con annessa trasmissione collegata, Porta a porta, il cui share è stato quasi doppiato dalla fiction di Canale 5.
In effetti, appare alquanto anomalo il sovvertimento del palinsesto della Rai per dare spazio ad un avvenimento certo importante, ma di cui si poteva parlare tranquillamente in un servizio del tg, magari leggermente più lungo, o comunque in una trasmissione di approfondimento politico in seconda serata. Perchè - questo è quello che ho percepito negli ultimi mesi - l'enfasi sull'Abruzzo è stata eccessiva: se è un bene non essersi dimenticati dei terremotati, come invece era successo in Umbria, il parlarne ogni giorno sa più di autocelebrazione e spinge a dimenticare più che a ricordare.
Al di là della mera polemica di parte utile a scopo elettorale, val la pena sottolineare che Berlusconi ha assolto l'impegno preso, ossia quello della ricostruzione; la consegna di "novantaquattro villette di legno prefabbricate, realizzate dalla Protezione civile e dalla Provincia autonoma di Trento con il contributo economico delle donazioni che ha ricevuto la Croce Rossa italiana" ne è l'esempio lampante. Non è tutto merito del Governo, certo, c'è stato l'aiuto di altre istituzioni dello Stato - non dimentichiamoci, però, che la Croce Rossa è "commissariata da anni dal governo, vigilata dallo Stato e nelle emergenze alle dipendenze della Protezione Civile".

Credo che il "sistema Italia", come lo definisce Bertolaso, abbia funzionato in maniera efficiente e di questo dobbiamo essere "orgogliosi". Perchè invece non perdiamo il vizio di buttare sempre tutto sul tavolo della polemica?

3 commenti:

  1. Maldo, gli ottimi risultati, quelli che vediamo in tv, non sono che una misera parte di quello che si dovrebbe fare, e che tra l'altro sono avvenute tutte con donazioni di noi italiani.I soldi il governo ce li ha, addirittura avuti anche dall'unione europea, ma io credo che entro dicembre non li mettono tutti dentro le casette; e poi ricordati che li fa un cazzo di freddo già a fine ottobre.E poi l'aquilano: povero disgraziato, viene spostato da una tenda ad un'altra o alla caserma o in un albergo, e ancora,quel che è peggio, sa che nessuno farà giustizia alle vittime dato che ogni tanto, nella notte, scompaiono pezzi di macerie che furono al tempo sequestrate dall'esercito e che oggi dovrebbero essere tenute sotto sorveglianza dagli stessi a L'Aquila per le indagini FUTURE. Per non parlare di come sono stati trattati prima,(anzi siamo):"non c'è nulla da temere", quando erano quasi 6 mesi di scosse; sembra proprio che qualcuno abbia atteso il momento per correre disperatamente e far vedere quanto funzionino le grandi macchine dei soccorsi e delle organizzazioni. Ma queste sicuramente sono gravi, e forse pazze illazioni che mi escono questa mattina. Ah, un'altra cosa,nessuno ha detto che comunque il popolo aquilano sta esagerando in quanto a lamentele: è sempre un disastro naturale, è normale che ci vorrà del tempo,speriamo non 10 anni però per quel fantastico centro storico! Maldo hai visto ti ho lasciato il primo commento! ma sono iscritto a questo blog o devo diventare pure fan? Vabbè ciao Maldo spero vada tutto bene.

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  2. Ah come faccio a mettere il mio nome?non sapevo cosa mettere al profilo e allora vai con l'anonimo. Sono Alessandro . Ciao amore...

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  3. Che si sia aspettato il terremoto per mettere in moto la macchina dei soccorsi credo sia una illazione bella e buona: senza il terremoto, si poteva pensare agli altri mille problemi che abbiamo, perciò non credo che il Governo se la sia chiamata.
    Tecnicamente non so dire se riusciranno entro fine anno a rimettere tutti nelle case, anche se penso di no. Ma non si può non sottolineare che ci sia stata maggiore celerità rispetto ad altre occasioni nell'adoperarsi per i terremotati. Nessuno ha la bacchetta magica, si cerca di fare il possibile, cercando di rispettare i tempi.
    Buona giornata

    P.S. La prossima volta puoi salutarmi anche senza "amore": è inutile che ci provi, sono e continuerò ad essere etero, mi dispiace!

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