sabato 12 settembre 2009

NUOVA MARCIA TRIONFALE A ROMA


Stadio Olimpico di Roma completamente esaurito, con le tifoserie che si fanno sentire molto calde fin dall'inizio. Juventus e Lazio entrano in campo e osservano un minuto di silenzio per la morte di un ex-giocatore laziale; la Juve porta il lutto al braccio per la morte di Mike Bongiorno.

Entrambe le squadre interpretano subito la partita in maniera aggressiva, con ritmi piuttosto alti. All'11' c'è il primo lampo della partita: Amauri, al limite dell'area, fa sponda per Trezeguet che spara una bordata, respinta da Muslera in calcio d'angolo. Una verà novita per un giocatore noto per il suo fiuto del gol in area. Due minuti dopo, Camoranesi prova un cross che diventa un tiro e impegna il portiere laziale. Nell'azione seguente Trezeguet, su suggerimento di testa di Amauri, si inserisce, ma il portiere gli chiude la strada.
Pericolo Lazio al 21' quando Kolarov accelera sulla fascia sinistra, salta Legrottaglie e Càceres e scaglia una sassata sulla quale Buffon ci mette la mano e devia in corner. Un minuto dopo, su ripartenza della Juve, Amauri punta la difesa e impegna Siviglia a deviare di testa in angolo. Al 29' è la volta di Baronio che conclude dalla tre quarti, con Buffon che salva la porta. Lo stesso Baronio, un minuto dopo, batte una punizione dalla sinistra, dopo un fallo subito da Legrottaglie, ammonito nell'occasione: il tiro è diretto in porta e Buffon allunga il piede per evitare il gol, intervenendo in seguito con le mani.




Segue, quindi, la risposta della Juve con varie iniziative di Felipe Melo e Camoranesi, che trovano ottime chiusure di Siviglia e Diakité.
Al 44' Diego, apparso poco al centro del gioco, abbandona il campo e viene sostituito da Giovinco in seguito ad una contusione alla coscia destra e probabilmente un problema muscolare, che verrà accertato domani, in vista dell'impegno di martedì in Champions League.
L'ultimo minuto del primo tempo vede il vantaggio annullato della Lazio; Legrottaglie, dopo aver riconquistato un pallone importante in difesa, tenta un colpo di tacco impreciso per Grosso, costretto al fallo. Dalla punizione scaturisce una mischia in area, con Lichtsteiner che spinge la palla in rete dopo una spinta su Legrottaglie, che cadendo tocca la palla con le mani.

Secondo tempo che inizia con una Lazio molto decisa e ben organizzata.
All'8' Giovinco batte rapidamente dalla tre quarti una punizione per un fallo subito, trova Grosso sulla sinistra che mette al centro una palla molto tesa, sulla quale Amauri non arriva per poco.
All'11' Foggia mette a centro area una palla pericolosa, ma Chiellini chiude in angolo.
Al 19' c'è una chiara occasione da gol per Trezeguet: il triangolo tra Giovinco e Marchisio si conclude con una palla di quest'ultimo al centro per il francese, che concludente debolmente.
Al 22' Lichtsteiner si invola sulla destra e crossa al centro, ma Chiellini è pronto a salvare in scivolata. Un minuto dopo, su cross di Matuzalem da destra, si crea una mischia in area con Cruz che, a un passo da Buffon, non riesce a spingere in porta. La Juve conquista palla e riparte con Giovinco e Amauri con una splendida triangolazione, che porta Amauri a cercare una conclusione di precisione che Muslera blocca senza problemi.
Al 27' la Juve passa in vantaggio: Càceres allarga sulla destra per Marchisio, il quale mette al centro una palla colpita da Amauri e Trezeguet; sulla respinta il difensore uruguaino si fa trovare pronto e d'esterno trafigge il portiere laziale.
Dopo il vantaggio è la Lazio che prova ad organizzare il gioco, tentando il pareggio, ma la Juve difende bene ed è difficilmente aggredibile. Al 44' ci prova Cruz con una conclusione facilmente bloccata da Buffon.
Al 49', complice anche un piccolo regalo dell'estremo difensore laziale, la Juve raggiunge il doppio vantaggio; artefice è sempre l'asse Giovinco-Amauri, con quest'ultimo che serve con uno straordinario no look la "Formica atomica", che mette al centro la palla, respinta da Lichtsteiner; Amauri tenta uno scorpione respinto da Muslera e quindi Trezeguet spinge il pallone in porta con l'aiuto dello stesso portiere.

Una grande partita, quella giocata all'Olimpico, in cui si sono viste due squadre in ottimo stato di forma. La Lazio, nonostante la sconfitta, non ha per niente demeritato, ha mostrato di avere solide basi fornite da Ballardini nel giro di due mesi e quindi i margini di crescita sono più che positivi. Un'ottima prova è stata quella disputata dalla difesa, che è apparsa sicura in molte situazioni difficili; buona la partita di Baronio, che appare rinato, in grado di dare i ritmi alla squadra.
La Juve, invece, raggiugendo la terza vittoria consecutiva, la seconda consecutiva allo stadio Olimpico dopo quella contro la Roma prima della pausa per la Nazionale, raggiunge la vetta della classifica a punteggio pieno. Nove punti che disegnano una compagine di enorme solidità: anche priva di Diego, faro del gioco juventino, è riuscita a portare a casa una vittoria meritata grazie alla buona prova di Giovinco, il cui impatto sulla gara è stato devastante. E poi complimenti anche a Marchisio, ormai giocatore maturo, pieno di idee e instacabile riconquistatore di palle: una vera sicurezza e un'importante sicurezza per il futuro. Buono l'esorido di Grosso, che ha macinato molti metri sulla fascia sinistra, e di Càceres, apparso timido in alcune occasioni e con poca propulsione sulla fascia, ma riscattatosi in parte col gol. La Juve, per l'ennesima volta se ce ne fosse stato bisogno, ha giocato da vera squadra, mettendo in evidenza le numerose soluzioni di gioco possibili, la compattezza del gruppo e la capacità di saper soffrire (com'è successo in alcuni momenti del primo tempo e all'inizio del secondo tempo): capacità, quest'ultima, peraltro esibita anche l'anno scorso ed ereditata dall'esperienza in serie B.

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