Sono tornato a Vigevano lunedì 7 settembre, a distanza di circa un anno dall'ultima volta. L'occasione è stata dettata dal concerto di Claudio Baglioni nel cortile del Castello Sforzesco: tuttavia, causa un guasto improvviso all'impianto luci poco prima dell'inizio del concerto, lo stesso è stato annullato e posticipato a mercoledì.
Comunque - stavo dicevo - che sono già stato a Vigevano: la prima volta, tuttavia, era sera e pertanto non ho potuto apprezzarla in tutta la sua bellezza. Al contrario, lunedì, sono arrivato sul posto a metà pomeriggio, proprio per concedermi una visita del centro e ne sono rimasto molto affascinato. Tutto ruota intorno alla splendida Piazza Ducale, con il Duomo o Cattedrale di Sant'Ambrogio sul fondo e i palazzi che la circondano tutti decorati con affreschi.
La piazza, lunga 138 metri e larga 46, venne costruita per volere di Ludovico Maria Sforza detto il Moro a partire dal 1492, con l'idea che essa rappresentasse un'anticamera del castello, poi trasformato in palazzo ducale.
Su uno dei lati si staglia il Duomo, divenuto famoso per il suo tesoro, derivante dalle donazioni di Francesco II Sforza; tra i pezzi al suo interno si trovano La Pace, suppellettile in argento dorato di scuola lombarda attribuita a Benvenuto Cellini, arazzi fiamminghi di Bruxelles e Auderaarde con raffigurazioni sacre e profane e un prezioso mantello in fili d'oro, che fu utilizzato da Napoleone Bonaparte durante l'incoronazione a Re d'Italia nel Duomo di Monza nel 1805.
E poi, guardando la piazza, come non notare la Torre del Bramante? Risalente al 1198,venne terminata dall'architetto marchigiano alla fine del 1600. Leggendo su Wikipedia, apprendo che "la cella campanaria, inaccessibile al pubblico, ospita "il campanone", una grande campana seicentesca "fessa" per necessità!" Curiosa la sua storia: nell'800 "non esistevano i moderni sistemi elettronici per controllare le campane, e l'orologio della Torre, all'epoca meccanico, batteva ogni mezz'ora anche di notte. Pare che il suono del "campanone" fosse così forte, che gli abitanti delle case addossate al Castello e alla Piazza fossero praticamente impossibilitati a prendere sonno. Così presentarono in Comune una petizione in cui si chiedeva di "zittire" il bronzeo disturbatore! Alla fine si raggiunse un compromesso: dalla campana, con precisione quasi chirurgica, venne asportato uno spicchio in modo da renderla fessa ed attutire il suono. Ed è così che ancora oggi la si può ascoltare battere i rintocchi ogni quarto d'ora."
Non ho gustato solo le bellezze artistiche, ma, all'ombra della torre del Bramante, ho mangiato una buona pizza. Di questo vi darò conto nel prossimo post.
La piazza, lunga 138 metri e larga 46, venne costruita per volere di Ludovico Maria Sforza detto il Moro a partire dal 1492, con l'idea che essa rappresentasse un'anticamera del castello, poi trasformato in palazzo ducale.
Su uno dei lati si staglia il Duomo, divenuto famoso per il suo tesoro, derivante dalle donazioni di Francesco II Sforza; tra i pezzi al suo interno si trovano La Pace, suppellettile in argento dorato di scuola lombarda attribuita a Benvenuto Cellini, arazzi fiamminghi di Bruxelles e Auderaarde con raffigurazioni sacre e profane e un prezioso mantello in fili d'oro, che fu utilizzato da Napoleone Bonaparte durante l'incoronazione a Re d'Italia nel Duomo di Monza nel 1805.
E poi, guardando la piazza, come non notare la Torre del Bramante? Risalente al 1198,venne terminata dall'architetto marchigiano alla fine del 1600. Leggendo su Wikipedia, apprendo che "la cella campanaria, inaccessibile al pubblico, ospita "il campanone", una grande campana seicentesca "fessa" per necessità!" Curiosa la sua storia: nell'800 "non esistevano i moderni sistemi elettronici per controllare le campane, e l'orologio della Torre, all'epoca meccanico, batteva ogni mezz'ora anche di notte. Pare che il suono del "campanone" fosse così forte, che gli abitanti delle case addossate al Castello e alla Piazza fossero praticamente impossibilitati a prendere sonno. Così presentarono in Comune una petizione in cui si chiedeva di "zittire" il bronzeo disturbatore! Alla fine si raggiunse un compromesso: dalla campana, con precisione quasi chirurgica, venne asportato uno spicchio in modo da renderla fessa ed attutire il suono. Ed è così che ancora oggi la si può ascoltare battere i rintocchi ogni quarto d'ora."
Non ho gustato solo le bellezze artistiche, ma, all'ombra della torre del Bramante, ho mangiato una buona pizza. Di questo vi darò conto nel prossimo post.
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